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BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 14 settembre 2005

 

Salmo 131, 1-10
Le promesse divine fatte a Davide
Vespri - Giovedì 3a settimana

1. Abbiamo ascoltato la prima parte del Salmo 131, un inno che la Liturgia dei Vespri ci offre in due momenti distinti. Non pochi studiosi pensano che questo canto sia risuonato nella celebrazione solenne del trasporto dell’arca del Signore, segno della presenza divina in mezzo al popolo di Israele, a Gerusalemme, la nuova capitale scelta da Davide.

Nel racconto di questo evento, così come ci è riferito dalla Bibbia, si legge che il re Davide «danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa di Israele trasportarono l’arca del Signore con tripudi e a suon di tromba» (2Sam 6,14-15).

Altri studiosi, invece, riportano il Salmo 131 a una celebrazione commemorativa di quell’evento antico, dopo l’istituzione del culto nel santuario di Sion ad opera appunto di Davide.

2. Il nostro inno sembra supporre una dimensione liturgica: probabilmente veniva utilizzato durante lo svolgersi di una processione, con la presenza di sacerdoti e fedeli e il coinvolgimento di un coro.

Seguendo la Liturgia dei Vespri, ci fermeremo sui primi dieci versetti del Salmo, quelli ora proclamati. Nel cuore di questa sezione è collocato il giuramento solenne pronunziato da Davide. Si dice, infatti, che egli - lasciato alle spalle l’aspro contrasto col predecessore, il re Saul, - «giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto» (Sal 131,2). Il contenuto di questo impegno solenne, espresso nei vv. 3-5, è chiaro: il sovrano non metterà piede nel palazzo reale di Gerusalemme, non andrà tranquillo a riposare, se prima non avrà trovato una dimora per l’arca del Signore.

Nel centro stesso della vita sociale ci deve essere, dunque, una presenza che evoca il mistero di Dio trascendente. Dio e uomo camminano insieme nella storia, e il tempio ha il compito di segnalare in modo visibile questa comunione.

3. A questo punto, dopo le parole di Davide, si fa strada, forse attraverso le parole di un coro liturgico, la memoria del passato. Si rievoca, infatti, il ritrovamento dell’arca nelle campagne di Iaar, nella regione di Efrata (cfr v. 6): là era rimasta a lungo, dopo essere stata restituita dai Filistei a Israele, che l’aveva perduta durante una battaglia (cfr 1Sam 7,1; 2Sam 6,2.11). Dalla provincia viene, perciò, condotta nella futura città santa e il nostro brano finisce con una celebrazione festosa che vede, da un lato, il popolo adorante (cfr Sal 131,7.9), ossia l’assemblea liturgica e, dall’altro lato, il Signore che torna a rendersi presente e operante nel segno dell’arca collocata in Sion (cfr v. 8).

L’anima della liturgia è in questo incrocio tra sacerdoti e fedeli, da una parte, e il Signore con la sua potenza, dall’altra.

4. A suggello della prima parte del Salmo 131 risuona un’acclamazione orante a favore dei re successori di Davide: «Per amore di Davide tuo servo non respingere il volto del tuo consacrato» (v. 10).

È facile intuire una dimensione messianica in questa supplica, inizialmente destinata a impetrare sostegno per il sovrano ebraico nelle prove della vita. Il termine «consacrato» traduce infatti il termine ebraico «Messia»: lo sguardo dell’orante corre così oltre le vicende del regno di Giuda e si proietta verso la grande attesa del «Consacrato» perfetto, il Messia che sarà sempre gradito a Dio, da lui amato e benedetto.

5. Questa interpretazione messianica dominerà nella rilettura cristiana e si estenderà a tutto il Salmo.

Significativa, ad esempio, è l’applicazione che Esichio di Gerusalemme, un presbitero della prima metà del quinto secolo, farà del v. 8 all’incarnazione di Cristo. Nella sua Seconda Omelia sulla Madre di Dio così egli si rivolge alla Vergine: «Su te e su Colui che da te è nato, Davide non cessa di cantar sulla cetra: “Sorgi, o Signore, e vieni al tuo riposo, tu e l’arca della tua santificazione” (Sal 131,8)». Chi è “l’arca della tua santificazione”? Esichio risponde: «Evidentemente la Vergine, la Madre di Dio. Poiché, se tu sei la perla, ella a buon diritto è l’arca; se tu sei il sole, necessariamente sarà denominata cielo la Vergine; e se tu sei il Fiore incontaminato, la Vergine allora sarà pianta di incorruzione, paradiso di immortalità» (Testi mariani del primo millennio, I, Roma 1988, pp. 532-533).

Mi sembra molto importante questa duplice interpretazione. "Consacrato" è Cristo. Cristo, il Figlio di Dio stesso, si è incarnato. E l'Arca dell'Alleanza, la vera dimora di Dio nel mondo, non fatta di legno ma di carne e sangue, è la Madonna che offre se stessa al Signore come Arca dell'Alleanza e ci invita ad essere anche noi dimora vivente per Dio nel mondo.


Saluti:

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents ce matin. Puisse la Croix du Christ, signe de l’amour du Seigneur victorieux du mal et de la mort, vous appeler à devenir toujours plus des serviteurs de l’Évangile et de généreux artisans de paix et de fraternité !

I am pleased to greet the English-speaking visitors present at today’s Audience, including the many pilgrims from England, Ireland, Scotland, India, Indonesia, Japan, Puerto Rico and the United States. Upon you and your families I cordially invoke the Lord’s blessings of joy and peace.

Von Herzen grüße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache. Besonders heiße ich heute Diakone aus dem Erzbistum Hamburg und aus der Diözese Limburg willkommen, sowie besonders auch die jungen Gäste der Päpstlichen Schweizergarde. Nehmt euch Christus zum Vorbild in allen Entscheidungen eures Lebens! Sein Geist mache euch bereit, stets das Gute zu vollbringen.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a las Canonesas de la Cruz, a los llegados de distintas diócesis de España, así como a los de Argentina, Chile, Panamá y México. Pidamos a Santa María que, así como llevó al Hijo de Dios en sus entrañas, nos lleve también a nosotros en su corazón para alcanzar la santidad y la vida eterna.

Saluto in lingua polacca:

Witam wszystkich Polaków. Dziś, w święto podwyższenia Krzyża Świętego, wspominamy zbawczą ofiarę Chrystusa, która przez wieki uobecnia się w Eucharystii. Niech przeżywanie tych tajemnic umacnia nas w wierze, nadziei i miłości. Z serca wam błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

Traduzione italiana del saluto in lingua polacca:

Saluto tutti i polacchi. Oggi, nella festa di Esaltazione della Santa Croce ricordiamo la redentrice offerta di Cristo, che lungo i secoli si rende presente nell’Eucaristia. Il vivere di questi misteri ci consolidi nella fede, nella speranza e nell’amore. Vi benedico di cuore. Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in lingua slovena :

Pozdravljam drage romarje iz Slovenije! Nekateri ste se zbrali k znanstvenemu srečanju o doktorju Jakobu Ukmarju, gorečem tržaškem duhovniku in velikem duhovnem voditelju slovenske manjšine v težkih časih. Drugi ste prišli z Gimnazije „Anton Martin Slomšek“ v Mariboru. Vaš obisk v Rimu naj vam vsem pomaga, da boste na novo odkrili pomen evangeljskega pričevanja za vas in za vaš narod. Naj vas spremlja moj posebni blagoslov!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovena:

Saluto voi, cari pellegrini provenienti dalla Slovenia. Alcuni vi siete radunati al convegno scientifico sul Dott. Jakob Ukmar, sacerdote zelante di Trieste e grande guida spirituale della minoranza slovena nei tempi difficili. Altri siete venuti dal Ginnasio “Anton Martin Slomšek” da Maribor. A tutti auguro che la vostra visita a Roma vi possa aiutare a riscoprire l’importanza della testimonianza evangelica per voi e per il vostro Popolo. Vi accompagni la mia speciale Benedizione!

Saluto in lingua croata:

Predragi hrvatski hodočasnici, pozdravljam vas i blagoslivljam o blagdanu Uzvišenja Svetoga Križa! Ljubav se po žrtvi posvećuje. Stoga, prinesite svoj život Kralju ljubavi, kako bi ga svijet po vama mogao upoznati te i vas jednom uzvisio u nebeskoj slavi. Hvaljen Isus i Marija!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata:

Cari pellegrini croati, vi saluto e vi benedico nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce. L’amore si santifica attraverso il sacrificio. Per questo, offrite le vostre vite al Re dell’Amore, affinché il mondo possa conoscerlo tramite voi, ed egli esalti anche voi un giorno nella gloria dei cieli. Siano lodati Gesù e Maria!

Saluto in lingua ceca:

Srdečně zdravím a vítám skupinu farníků ze Štítné-Popova, a poutníky z České dominikánské provincie. Všechny svěřuji do ochrany Panny Marie. Rád vám žehnám! Chvála Kristu!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca:

Do un cordiale benvenuto e un saluto al gruppo dalla Parrocchia di Štítná-Popov e ai pellegrini della Provincia Domenicana Boema. Tutti vi affido alla protezione della Vergine Maria. Volentieri vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in lingua slovacca:

Zo srdca vítam slovenských pútnikov z Nitry, Bratislavy a seminaristov zo Spiša, vedených biskupom Sečkom. Drahí bratia a sestry, prajem vám požehnaný pobyt v Ríme a rád žehnám vás i vašich drahých vo vlasti. Pochválený buď Ježiš Kristus!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca:

Do un cordiale benvenuto ai pellegrini slovacchi provenienti da Nitra, Bratislava e ai seminaristi di Spiš, sotto la guida del Vescovo S.E.Mons. Sečka. Cari fratelli e sorelle, vi auguro un soggiorno benedetto a Roma e volentieri benedico voi e vostri cari in Patria. Sia lodato Gesù Cristo!

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i Missionari del Sacro Cuore, che stanno celebrando il Capitolo Generale, ed auguro loro di vivere ed annunciare sempre con gioia l’amore misericordioso di Dio verso ogni uomo.

Saluto poi i partecipanti al convegno nazionale degli Esorcisti italiani, e li incoraggio a proseguire nel loro importante ministero a servizio della Chiesa, sostenuti dalla vigile attenzione dei loro Vescovi e dalla incessante preghiera della Comunità cristiana.

Saluto inoltre i soci della Federazione delle Associazioni Folkloristiche italiane, qui convenuti numerosi; come pure la Delegazione dei pizzaioli di Salerno e della Campania, che offrono un forno a legna mobile da destinare ad una mensa di solidarietà. Grazie per questo generoso gesto.

Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati e agli sposi novelli.

Oggi celebriamo  la festa della Esaltazione della Santa Croce. Il mio augurio è che possiate sempre trovare in questo segno di salvezza conforto e sostegno, per superare ogni ostacolo nella quotidiana esistenza.

Concludiamo il nostro incontro con il canto del Pater noster

 

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