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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

10 gennaio 1990

Carissimi fratelli e sorelle!

1. L'anno appena cominciato ha avviato il decennio conclusivo del secolo e del millennio. Tutto invita a pensare a ciò che sarà la vita dell'umanità nel duemila. Il credente s'interroga sul futuro della Chiesa, quindi anche sul ministero dei sacerdoti in quell'epoca. In effetti, occorre preparare i giovani chiamati al sacerdozio affinché sappiano entrare in quel nuovo periodo della storia col necessario equipaggiamento spirituale; essi avranno il compito di portare ai loro contemporanei la luce e la vita di Cristo. Il Sinodo, che avrà luogo nel prossimo mese di ottobre, dovrà dunque tenere gli occhi fissi sul terzo millennio, che offrirà ai futuri presbiteri il loro campo di apostolato.

2. E' pur vero che il futuro ci è sconosciuto, e nessuno può precisare lo sviluppo che assumerà la storia dell'umanità, né le condizioni verso le quali evolverà la vita dei popoli, sappiamo infatti che l'avvenire è nelle mani dell'Onnipotente, il quale agisce sulle vicende umane con prospettive ben diverse dalle nostre. E tuttavia, c'è una fisionomia essenziale del sacerdote che non muta: il sacerdote di domani infatti, non meno di quello di oggi, dovrà assomigliare a Cristo. Quando viveva sulla terra, Gesù offrì in se stesso il volto definitivo del presbitero, realizzando un sacerdozio ministeriale di cui gli apostoli furono i primi ad essere investiti; esso è destinato a durare, a riprodursi incessantemente in tutti i periodi della storia. Il presbitero del terzo millennio sarà, in questo senso, il continuatore dei presbiteri che, nei precedenti millenni, hanno animato la vita della Chiesa. Anche nel Duemila la vocazione sacerdotale continuerà ad essere la chiamata a vivere l'unico e permanente sacerdozio di Cristo.

3. Tuttavia il sacerdozio deve anche adattarsi a ogni epoca e a ogni ambiente di vita, per poter produrre i suoi frutti. Per questo adattamento è doveroso contare anzitutto sull'azione dello Spirito Santo, che discerne l'avvenire e guida tutta la Chiesa verso nuovi sviluppi. Da parte nostra dobbiamo perciò cercare di aprirci, per quanto possibile, alla superiore illuminazione dello Spirito Santo, per scoprire gli orientamenti della società contemporanea, riconoscere i bisogni spirituali più profondi, determinare i compiti concreti più importanti, i metodi pastorali da adottare, e così rispondere in modo adeguato alle attese umane. Spetterà al Sinodo tentare questo discernimento e dare le indicazioni opportune sulla formazione sacerdotale, affinché anche nel terzo millennio la Chiesa possa offrire al mondo il suo messaggio mediante sacerdoti ardenti e adatti al loro tempo. Preghiamo la Vergine Maria perché i sacerdoti del duemila possano animare il mondo con lo spirito del Vangelo. Per la "Giornata del Seminario di Roma" Proprio nello spirito del prossimo Sinodo dei vescovi, come pure in vista del Sinodo di Roma, riveste particolare importanza la "Giornata del Seminario di Roma", che si celebra oggi in tutta la diocesi per iniziativa dell'Opera delle vocazioni sacerdotali. Anzitutto, cari fratelli e sorelle di questa nostra città, vi chiedo di pregare sia perché ragazzi e giovani rispondano sempre più numerosi alla chiamata del Signore, sia perché i genitori sappiano accogliere e favorire la vocazione dei loro figli. Vi invito inoltre a dare un sostegno concreto ai seminari di Roma. L'altezza dell'ideale sacerdotale richiede l'appoggio di tutti. Si tratta infatti dell'avvenire della Chiesa, che è in Roma. Questa città ha bisogno di numerosi e santi sacerdoti, che radunino la comunità dei fratelli per mezzo della Parola di Dio e dell'Eucaristia, e presiedano al servizio della carità. Maria, salvezza del popolo romano, luce della famiglie cristiane, interceda ualcuno è in Cristo, scrive ancora san Paolo, è una nuova creatura".

Si manifesta così pienamente, nel mistero di Cristo morto e risorto, l'azione creatrice e rinnovatrice dello Spirito di Dio, che la Chiesa invoca dicendo: "Veni Creator Spiritus", "Vieni, Spirito Creatore".



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