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GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 14 aprile 1999

 

Testimoniare Dio Padre: la risposta cristiana all’ateismo

1. L’orientamento religioso dell’uomo scaturisce dalla sua stessa creaturalità, che lo spinge ad anelare a Dio da cui è creato a propria immagine e somiglianza (cfr Gn 2, 17). Il Vaticano II ha insegnato che “la ragione più alta della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l’uomo è invitato al dialogo con Dio: non esiste, infatti, se non perché, creato per amore da Dio, da Lui sempre per amore è conservato, né vive pienamente secondo verità se non lo riconosce liberamente e non si affida al suo Creatore” (Gaudium et spes, 19).

La via che conduce gli esseri umani alla conoscenza di Dio Padre è Gesù Cristo, il Verbo fatto carne, che viene a noi nella forza dello Spirito Santo. Come ho sottolineato nelle precedenti catechesi, una tale conoscenza è autentica e piena se non si riduce a un’acquisizione del solo intelletto, ma coinvolge in modo vitale tutta la persona umana. Questa deve offrire al Padre risposta di fede e di amore, nella consapevolezza che, prima di conoscere, siamo stati già a nostra volta conosciuti ed amati da Lui (cfr Gal 4, 9; 1 Cor 13, 12; 1 Gv 4, 19).

Purtroppo questo legame intimo e vitale con Dio, pregiudicato dalla colpa dei progenitori fin dall'inizio della storia, è vissuto dall'uomo in modo fragile e contraddittorio, insidiato dal dubbio e spesso reciso dal peccato. L’epoca contemporanea ha poi conosciuto forme particolarmente devastanti di ateismo “teorico” e “pratico” (cfr Fides et ratio, nn. 46-47). Soprattutto si rivela rovinoso il secolarismo con la sua indifferenza nei confronti delle questioni ultime e della fede: esso di fatto esprime un modello di uomo totalmente sganciato dal riferimento al Trascendente. L’ateismo ‘pratico’ è così un'amara e concreta realtà. Se è vero che esso si manifesta soprattutto nelle civiltà economicamente e tecnicamente più avanzate, i suoi effetti si estendono anche a quelle situazioni e culture che stanno avviando un processo di sviluppo.

2. Occorre lasciarsi guidare dalla Parola di Dio per leggere questa situazione del mondo contemporaneo e rispondere alle gravi questioni che essa pone.

Partendo dalla Sacra Scrittura, si noterà subito che essa non fa accenno all’ateismo “teorico”, mentre si preoccupa di respingere l'ateismo “pratico”. Il Salmista taccia di stoltezza colui che pensa: “Non c'è Dio” (Sal 14, 1), e si comporta di conseguenza: “Sono corrotti, fanno cose abominevoli; nessuno più agisce bene” (Ibid). In un altro Salmo è biasimato l’"empio insolente che disprezza il Signore", dicendo: “Dio non se ne cura: Dio non esiste” (Sal 10, 4).

Piuttosto che di ateismo, la Bibbia parla di empietà e idolatria. Empio e idolatra è colui che al vero Dio preferisce una serie di prodotti umani, falsamente ritenuti divini, viventi e operanti. All'impotenza degli idoli, e parallelamente di coloro che li fabbricano, vengono dedicate lunghe requisitorie profetiche. Con veemenza dialettica esse contrappongono alla vacuità ed inettitudine degli idoli fabbricati dall'uomo la potenza del Dio creatore e operatore di prodigi (cfr Is 44, 9-20; Ger 10, 1-16).

Questa dottrina raggiunge il suo sviluppo più ampio nel Libro della Sapienza (cfr Sap 13-15), dove si presenta la via, che sarà poi evocata da san Paolo (cfr Rm 1, 18-23), della conoscenza di Dio a partire dalle cose create. Essere “atei” significa allora non conoscere la vera natura della realtà creata, ma assolutizzarla e, per ciò stesso, “idolatrarla”, invece di considerarla orma del Creatore e via che conduce a lui.

3. L’ateismo può perfino diventare una forma di ideologia intollerante, come la storia dimostra. Gli ultimi due secoli hanno conosciuto correnti di ateismo teorico che hanno negato Dio in nome di una pretesa autonomia assoluta o dell’uomo o della natura o della scienza. È quanto sottolinea il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Spesso l’ateismo si fonda su una falsa concezione dell’autonomia umana, spinta fino al rifiuto di ogni dipendenza nei confronti di Dio” (n. 2126).

Questo ateismo sistematico si è imposto per decenni offrendo l’illusione che, eliminando Dio, l’uomo sarebbe stato più libero sia psicologicamente che socialmente. Le principali obiezioni mosse soprattutto nei confronti di Dio Padre, si attestano attorno all’idea che la religione costituirebbe per gli uomini un valore di tipo compensativo. Rimossa l’immagine del padre terreno, l’uomo adulto proietterebbe in Dio l’esigenza di un padre amplificato, da cui a sua volta affrancarsi perché impedirebbe il processo di maturazione degli esseri umani.

Di fronte a forme di ateismo e alle loro motivazioni ideologiche, qual è l'atteggiamento della Chiesa? La Chiesa non disprezza lo studio serio delle componenti psicologiche e sociologiche del fenomeno religioso, ma rifiuta con fermezza l'interpretazione della religiosità come proiezione della psiche umana o risultato di condizioni sociologiche. L’autentica esperienza religiosa, infatti, non è espressione d’infantilismo, ma atteggiamento maturo e nobile di accoglienza di Dio, che risponde all’esigenza di significato globale della vita e impegna responsabilmente per una società migliore.

4. Il Concilio ha riconosciuto che, nella genesi dell’ateismo, hanno potuto contribuire i credenti per non aver sempre manifestato adeguatamente il volto di Dio (cfr Gaudium et Spes, 19; CCC, 2125).

In questa prospettiva è proprio nella testimonianza del vero volto di Dio Padre la risposta più convincente all’ateismo. Ciò ovviamente non esclude ma esige anche la corretta presentazione dei motivi di ordine razionale che portano al riconoscimento di Dio. Purtroppo tali ragioni sono spesso offuscate dai condizionamenti dovuti al peccato e da molteplici circostanze culturali. È allora l’annuncio del Vangelo, avvalorato dalla testimonianza di una carità intelligente (cfr Gaudium et Spes, 21), la via più efficace perché gli uomini possano intravedere la bontà di Dio e progressivamente riconoscerne il volto misericordioso.


Je salue les pèlerins francophones présents à cette audience, en particulier des représentants de l’union internationale des chemins de fer, des séminaristes de Nantes, la délégation des Scouts d’Europe du Midi, la mission catholique italienne d’Avignon et de Nîmes, le jeune orchestre d’Avignon, des jeunes du Collège de Contes et de l’aumônerie de Montbrison. J’accorde à tous de grand cœur la Bénédiction apostolique.

I extend a special welcome to Cardinal William Keeler and to the American Catholic and Jewish leaders involved in the Interreligious Information Center in Baltimore. Upon all the English-speaking visitors and pilgrims, especially those from England, Ireland, Denmark, Sweden, Sri Lanka, India, the Philippines, Japan and the United States of America, I invoke the joy and peace of the Risen Saviour.

Mit diesen Gedanken grüße ich die Pilger und Besucher, die aus den Ländern deutscher Sprache nach Rom gekommen sind. Besonders heiße ich die Gruppe der Studentenmusik aus Einsiedeln willkommen. Euch allen, Euren lieben Angehörigen daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbunden sind, erteile ich von Herzen den Apostolischen Segen.

Me es grato saludar a los peregrinos de España y de algunos Países de América Latina. De modo especial saludo a los sacerdotes que realizan un curso de renovación en el Pontificio Colegio Español de Roma. Saludo también a los grupos parroquiales y escolares. Que Dios Padre, al mostrarnos su misericordia, haga sentirnos hermanos unos de otros, buscando siempre la paz y rechazando el odio y las divisiones que pueden llevar a cualquier forma de guerra.

Amados peregrinos do Brasil e de Portugal e outros mais que aqui se encontrem de língua portuguesa, sede benvindos! A ressurreição de Cristo abriu a estrada para além da morte; temos a estrada desimpedida até ao Céu. Que nada vos impeça de viver e crescer na amizade do Pai celeste, e testemunhar a todos a sua bondade e misericórdia! Sobre vós e vossas famílias, desça a sua Bênção generosa.

Pozdrawiam pielgrzymów Z Polski: bpa Wiktora Skworca z Tarnowa, kapłanów z archidiecezji krakowskiej i wrocławskiej z okazji 20. i 25. rocznicy święceń, z Krakowa Akademię Ekonomiczną, z Wadowic - parafię Ofiarowania Matki Bożej. Pozdrawiam grupy parafialne: z Myślenic, Bielska-Białej, Cieszyna, Cybinki, Kwiatkowic, Krasnego Stawu, Krupego, Mińska Mazowieckiego, Oławy, Piastowa, Poznania, Warszawy i Wrocławia oraz chór katedralny « Pueri Cantores » z Tarnowa; grupy młodzieżowe: z Krakowa, Jeleniej Góry, Kartuz, Ostrowca Świętokrzyskiego, Staszowa, Świdnicy i Tenczyna; grupy polonijne: Jana Lewana ze Stanów Zjednoczonych, z Misji Katolickiej w Hanau w Niemczech i z Kanady oraz Chór św. Cecylii z Kościerzyny.

Wszystkie katechezy obecne odnoszą, się do przygotowania trzeciego millennium. W tym ostatnim roku przygotowania nasza uwaga jest szczególnie skierowana ku Ojcu. « Przez Syna w Duchu Świętym do Ojca » - taki jest kierunek, który Chrystus nam nadał. « Wyszedłem od Ojca, przyszedłem na świat, teraz opuszczam świat i idę do Ojca ».

Nasza chrzescijańska wiara, nasza pobożność,życie duchowe, jest zwrócone do żywego Boga, do Ojca, do którego prowadzi nas Chrystus.

Przeżyliśmy okres, w którym starano się nas oderwać od religii, okres ateizmu teoretycznego i praktycznego marksizmu. Dzisiaj może pod inną postacią ten sam ateizm powraca na ziemię polską, i do polskich umysłów i serc. Starajmy się, ażeby millennium, drugie tysiąclecie narodzin Chrystusa, przywróciło nam pewność tej drogi, którą. On nas prowadzi: « w Duchu Świętym do Ojca ». Chrystus ukrzyżowany i zmartwychwstały! Togo życzę wszystkim moim rodakom zarówno tu zgromadzonym, jak też żyjącym w Ojczyźnie i na emigracji.

Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Un cordiale saluto a tutti i pellegrini neerlandesi e belgi!

Carissimi fratelli e sorelle, auguro che possiate sperimentare l’amore e la grazia del Cristo Risorto in questo tempo pasquale, e riscoprire la vostra vocazione cristiana.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Cari fratelli e sorelle, la Chiesa, mossa dallo Spirito Santo e fedele al suo Fondatore divino, Gesù Cristo, è in costante cammino verso il “Padre che è nei cieli” (cfr Mt 5, 45). Egli ci ama immensamente e vuole che ci salviamo, raggiungendo la vita eterna preparata per ogni uomo. L’attuale, terzo e ultimo, anno preparatorio al Grande Giubileo, vuole essere per ogni cristiano un tempo particolare per conoscere ancor di più tale amore e per rendergli testimonianza davanti al mondo.

Saluto cordialmente tutti i pellegrini croati e su ciascuno di essi e sulle loro famiglie invoco la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini della parrocchia di Praha-Michle-Krc!

Carissimi, prego Dio onnipotente perché infonda in voi la vera gioia della Risurrezione e vi accompagni sempre con i suoi numerosi doni. Con questi voti vi benedico di cuore!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Saluto cordialmente il gruppo di pellegrini slovacchi provenienti da Banská Bystrica, Bratislava, Malacky e Nitra.

Cari pellegrini, auspico che possiate vivere la gioia della Pasqua nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità, accogliendo lo Spirito che il Cristo risorto dona continuamente per purificarci dal peccato e santificarci con l’abbondanza della divina grazia.

Con questo augurio, vi imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Lituania.

Carissimi, voglio augurarvi che l’odierno incontro sia per tutti un momento particolare di grazia per riscoprire Cristo, luce e speranza del mondo ed annunciarlo con le generose opere della carità fraterna.

Con tali auspici, imparto a ciascuno di voi e ai vostri familiari la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

* * *

Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana. Rivolgo anzitutto un particolare pensiero ai membri della Consulta Nazionale Fondazioni Antiusura e alle delegazioni delle varie Fondazioni Regionali, venuti per richiamare l'attenzione della pubblica opinione sul preoccupante e, purtroppo, diffuso fenomeno dell'usura, che comporta risvolti sociali talora drammatici. Mi sono ben note, carissimi, le difficoltà che incontrate, ma so che siete determinati e uniti nel combattere questa grave piaga sociale. Continuate a lottare contro l'usura, dando speranza alle persone ed alle famiglie che ne sono vittime. Il Papa vi incoraggia a proseguire la vostra generosa opera per costruire una società più giusta e solidale, più attenta alle esigenze dei bisognosi.

Saluto, poi, i pellegrini della Diocesi di Tursi-Lagonegro che, accompagnati dal loro Pastore, il caro Monsignor Rocco Talucci, sono venuti a rinnovare la fede sulle tombe degli Apostoli, nel contesto del loro Sinodo diocesano. Vi esorto, carissimi, a porre ogni impegno nell'attuare le conclusioni dell'Assemblea sinodale, che coinvolgono l'intera Diocesi ed assicuro la mia preghiera, perché essa contribuisca a farvi camminare tutti con accresciuta generosità sulle vie del Vangelo.

Saluto anche i fedeli delle Parrocchie di Besana Brianza e di Santa Maria Assunta, in Lecce dei Marsi (L'Aquila), il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana Sezione Femminile di Avellino e i membri del Lions Club di Valenza Po, che ricordano il loro venticinquesimo anniversario di fondazione. Auspico di cuore che la vostra gradita visita valga a rafforzare in ciascuno l'impegno di generosa e fedele adesione al Signore, in preparazione al Grande Giubileo dell'Anno Duemila.

   

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