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MESSA IN «CENA DOMINI» NELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Giovedì Santo, 23 marzo 1989

 

1. “In quella notte io passerò per il Paese d’Egitto” (Es 12, 12).

Coloro che si erano riuniti a Gerusalemme, nel Cenacolo, insieme con Gesù - i suoi apostoli - erano i testimoni di quel passare, di quella pasqua.

Jahvè è passato per il paese d’Egitto, quale Dio di Israele, per liberare nel segno del sangue i figli e le figlie del popolo eletto.

Quello era il sangue dell’agnello della pasqua, che salvava dalla morte. Con questo sangue venivano segnate le porte delle case, perché queste porte si aprissero verso le vie dell’esodo: verso la liberazione dalla schiavitù d’Egitto.

Coloro che si erano riuniti a Gerusalemme, nel Cenacolo, erano i discendenti nel corpo e nello spirito di quella generazione che aveva sperimentato la potenza di Jahvè.

Colui che è (cf. Es 3, 14) aveva rivelato se stesso a Mosé e gli aveva ordinato di far uscire il popolo dal paese d’Egitto. Colui che è - è il Dio fedele. Ha compiuto la sua promessa nella notte di pasqua.

La memoria di quella notte è rimasta sacra in tutte le generazioni di Israele. Gesù e gli apostoli si riunirono nel Cenacolo per celebrare insieme quella memoria.

2. Ecco, è la pasqua - cioè il passaggio del Signore.

Nella memoria di quella pasqua entra una nuova realtà. Il nuovo passaggio del Dio dell’alleanza prende inizio proprio da quella cena. Emerge da essa come dall’autentico preannuncio dell’alleanza, che è nuova ed eterna.

Ecco, il Cristo - conformemente con la memoria e con la tradizione di Israele - prende il pane e rende grazie, lo spezza e dice: “Questo è il mio corpo, che è per voi” - così ha scritto san Paolo apostolo nella prima lettera ai Corinzi (11, 24). Poi Cristo prende il calice, e dice: “Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue” (1 Cor 11, 25).

Cristo aggiunge: “Fate questo . . . in memoria di me” (1 Cor 11, 25).

“Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga” (1 Cor 11, 26).

Questo dice Cristo nella vigilia: prima che si compia su di lui quel che ora dice. Prima che passi il Dio dell’alleanza -
prima che passi attraverso la storia d’Israele,
prima che passi per la storia dell’umanità:
passerà nella morte del suo Figlio -
passerà nella verità del suo sacrificio: del corpo che sarà dato, del sangue che sarà versato sulla Croce del Golgota.

Passerà Dio.

Questo passare è la Pasqua della nuova ed eterna alleanza. Non ce ne sarà più un’altra. Rimarrà il ricordo eterno di queste parole: “Questo è il mio corpo”, sul pane di Pasqua; “Questo è il mio sangue”, sul calice del vino; rimarrà - il ricordo eterno di queste parole - e la loro potenza sacramentale: “fate questo”.

3. La realtà: il sacramento.

Redenzione - alleanza - ed Eucaristia.
“Annunziamo la morte del Signore finché egli venga”.
Redenzione - alleanza - Eucaristia. Preannunzio.

Dio è fedele.

Colui che è è stato fedele quando ha rivelato il suo nome ed ha ordinato a Mosé, nella potenza di questo nome di liberare Israele dalla schiavitù d’Egitto. Segno dell’antica alleanza.

Egli è fedele nel segno della nuova alleanza: nell’Eucaristia.

4. Prima della Cena, Cristo lava i piedi agli apostoli:
Dice: “Ho lavato i vostri piedi . . . Vi ho dato l’esempio, perché - come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 14-15).

Con queste parole ha riconfermato il suo comandamento: il comandamento nuovo: “che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 13, 34).

Come hai amato, Maestro?
- “Sino alla fine” (Gv 13, 1).

(Dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine). Sì.

La tua vita su questa terra si avvicina al suo termine. Si avvicina alla fine.

Tuttavia “amare sino alla fine” - significa passare al di là del confine della morte. Significa: raggiungere ciò che è eterno. L’amore infatti non ha fine.

Del resto non hai forse preannunciato ai tuoi discepoli che nella casa del Padre, quando si troveranno intorno alla tavola, tu di nuovo li servirai?

Così come li hai serviti - nel Cenacolo, durante la Cena di Pasqua.

5. O Eucaristia!
Corpo e Sangue del nostro Redentore.
O indicibile servizio!
O indicibile servizio del nostro Signore.

Gloria a te, Re dei secoli.

 

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