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MESSA PER LAMMINISTRAZIONE DEL BATTESIMO A 19 NEONATI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Cappella Sistina - Domenica, 8 gennaio 1995

 

Carissimi Fratelli e Sorelle.

1. Abbiamo sentito queste parole evangeliche: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. La “voce” del Padre, che la liturgia di oggi pone al vertice della celebrazione della Parola, ci invita a contemplare il mistero d’amore celato in questo evento salvifico della vita di Gesù. Ci invita, altresì, ad inscrivere in questo stesso amore il sacramento del Battesimo che farà tra poco di questi bambini dei figli amati da Dio per sempre.

Nel mistero del Battesimo nel Giordano celebriamo la manifestazione di Gesù come Messia d’Israele e Figlio di Dio. Il Vangelo di Luca inserisce questo evento salvifico in un particolare contesto che esalta e chiarisce il senso dell’avvenimento. Presso il Giordano c’è innanzitutto il popolo in attesa con tante domande nel cuore, un popolo che sente la nostalgia di Dio e risponde all’invito alla conversione. C’è Giovanni che, intuendone gli interrogativi, coglie in essi un’occasione di servizio alla Verità: “Io vi battezzo con acqua – egli afferma rispondendo alla domanda delle folle –, ma viene uno che è più forte di me al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3, 16). Luca ci presenta, infine, Gesù, principale protagonista dell’evento, confuso con i peccatori e in preghiera: è Lui la risposta alle attese della gente, l’Agnello senza macchia che toglie i peccati del mondo.

La vita pubblica di Gesù inizia così tra segni ed eventi che preannunciano una nuova creazione: si apre il cielo che il peccato di Adamo aveva chiuso, scende su Gesù lo Spirito “in apparenza corporea come di colomba”, e viene ascoltata la Parola d’amore del Padre.

Da quel momento Gesù dà inizio al suo “cammino verso Gerusalemme”, che l’evangelista Luca ci presenta come risposta sempre più piena del Figlio alla volontà salvifica del Padre.

2. Ciò che era prefigurato nel battesimo di Giovanni, si realizza nella Pasqua di Cristo, che apre a tutti gli uomini le fonti del Battesimo. Questo sacramento, infatti, scaturisce dall’amore del Padre che ci ama nel suo Figlio Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza.

Sarà proprio in virtù della morte e risurrezione di Cristo che questi bambini saranno oggi liberati dal peccato originale e rinasceranno a vita nuova. Incorporati a Cristo, diventeranno figli adottivi di Dio e, quindi, eredi della vita eterna, templi dello Spirito Santo; inseriti nella Chiesa, saranno chiamati a collaborare alla sua missione nel mondo.

3. Cari genitori, cari padrini e madrine! Oggi davanti a Dio e alla Chiesa voi assumete una grande responsabilità circa il futuro di questi bambini: siate educatori cristiani attenti e coraggiosi. Offrendo loro le ragioni di vita e di speranza attinte nell’incontro con il Signore, costruirete con loro il futuro autentico dell’umanità e la “civiltà dell’amore”.

Vi auguro di saper creare intorno a questi vostri figli il clima che, secondo il racconto di Luca, prepara il Battesimo di Gesù e l’inizio del suo ministero pubblico: un contesto di ricerca autentica del senso della vita, di amore per la Verità, di consapevolezza della propria fragilità, di solidarietà con gli altri. Tali valori quotidianamente sperimentati nella famiglia, permetteranno ai vostri bambini di ascoltare la voce del Signore e di seguirlo con gioia fino all’incontro supremo con Lui.

4. Quanto suggestiva è oggi questa liturgia nella Cappella Sistina! Non è certo abituale ritrovarsi qui per simili occasioni. Guardiamo insieme alla scena del Giudizio Universale che ci sta davanti. Essa presenta la gioia di chi ha scelto Cristo e lo ha seguito, come pure la disperazione di chi lo ha rifiutato: esistenze riuscite ed esistenze fallite; persone che la docilità alla grazia divina ha reso strumenti di bene e segni dell’amore di Dio per i fratelli, accanto a creature che, avendo disobbedito al Signore, si incamminano verso la dannazione eterna.

Carissimi Fratelli e Sorelle! Sia questa visione – resa anche più maestosa e solenne dai recenti restauri – un invito a riflettere e a camminare sulla strada della fedeltà a Cristo e al suo Vangelo.

Accanto a Gesù, nell’affresco michelangiolesco, è presente Maria, “Colei che ha creduto” (Lc 1, 45). La Vergine fedele e la Madre di Misericordia sia il modello a cui ispirare il vostro impegno di educatori. Sia Lei per voi genitori e per i vostri bambini la via che conduce a Gesù.

Questo è il mio augurio a tutti i presenti e a tutti quelli che oggi e in ogni tempo ricevono il Santo Battesimo.

Amen!

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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