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SANTA MESSA PER GLI UNIVERSITARI ROMANI
IN PREPARAZIONE AL NATALE

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Martedì, 16 dicembre 1997

 

Rorate coeli, desuper, et nubes pluant iustum: aperiatur terra, et germinet Salvatorem (Introito; cfr Is 45, 8).

1. Con queste parole l'odierna liturgia esprime l'attesa del Salvatore del mondo che sta per venire.

Da alcuni anni il tempo d'Avvento, che esorta i credenti ad "andare incontro con le buone opere" al Cristo che viene, costituisce per i docenti e gli studenti delle Università romane l'occasione per condividere con il loro Vescovo la grazia e la gioia dell'attesa del Signore. La partecipazione di rappresentanti di Atenei non romani, poi, dona all'appuntamento una dimensione più ricca ed estesa, rendendolo quasi la celebrazione d'Avvento di tutto il mondo accademico italiano. In questa occasione desidero formulare a ciascuno di voi cordiali auguri natalizi, e soprattutto chiedere al divino Bambino le grazie necessarie per quanti operano nel mondo universitario. In particolare ringrazio il professore e la studentessa, che si sono fatti interpreti dei vostri comuni sentimenti.

2. La Parola di Dio, proclamata poc'anzi, fa riferimento alla vigna del Signore, allegoria suggestiva che ricorre spesso nei Vangeli e costituisce il tema principale dell'odierna pericope. Cosa evoca l'immagine della vigna? Seguendo i testi evangelici, si potrebbe dire che essa rappresenta tutto il cosmo creato che, grazie alla venuta di Cristo, diventa a titolo particolare proprietà di Dio. Infatti, grazie alla redenzione di Cristo, il cosmo e l'uomo cominciano ad appartenere in modo nuovo a Dio. Possiamo, quindi, affermare che il Natale del Signore è, in certo senso, il giorno santo in cui il mondo visibile e l'uomo diventano la vigna del Signore. L'universo animato ed inanimato assume, a partire da tale evento, un significato diverso ed inatteso, poiché "Dio - come ricorda l'evangelista Giovanni - ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3, 16). In queste parole non è forse contenuto il senso pregnante dell'immagine della vigna, alla quale sovente si riferisce Gesù nella sua predicazione?

Per il mistero dell'Incarnazione del Verbo, l'uomo ed il cosmo possono gioire scoprendosi "vigna del Signore", oggetto dell'amore salvifico di Dio.

3. "Va a lavorare nella mia vigna!" (cfr Mt 21, 28), dice il padre della parabola evangelica ai suoi due figli, ed attende da loro una risposta: non si accontenta di parole, vuole un impegno fattivo. I due rispondono in modo differente: il primo si dichiara disponibile, ma poi non fa nulla; l'altro, invece, apparentemente rifiuta l'invito paterno, ma dopo qualche tergiversazione fa quel che gli è richiesto. L'evangelista Matteo presenta così una tipologia degli atteggiamenti che gli uomini, nell'arco della storia, assumono nei confronti di Dio. L'invito evangelico a lavorare nella vigna del Signore risuona nella vita e nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, chiamati ad impegnarsi concretamente nella vigna divina ed a lasciarsi coinvolgere nella missione di salvezza. In questa parabola ciascuno di noi può riconoscere la propria esperienza personale.

4. Carissimi, il mondo universitario, che qui rappresentate, costituisce un terreno particolarmente fertile per lo sviluppo dei talenti umani, di cui il Signore dota ciascuno per il bene di tutti. Impegnandoli e valorizzandoli attraverso lo studio e la ricerca, chi li possiede è in grado di intraprendere quelle iniziative che sono atte a promuovere l'autentico progresso del mondo.

Tuttavia, come ricorda il Concilio Ecumenico Vaticano II, "il progresso umano, che pure è un grande bene dell'uomo, porta con sé una grande tentazione: infatti, sconvolto l'ordine dei valori e mescolando il male col bene, gli individui e i gruppi guardano solamente alle cose proprie, non a quelle degli altri; e così il mondo cessa di essere il campo di una genuina fraternità, mentre invece l'aumento della potenza umana minaccia di distruggere ormai lo stesso genere umano" (Gaudium et spes, 37).

5. Solo quando l'uomo, lasciandosi guidare dallo Spirito divino, s'impegna ad animare le realtà terrene nella prospettiva del Regno di Dio (cfr Ibid., 72), coopera alla realizzazione dell'autentico progresso dell'umanità. E' lo Spirito che, favorendo l'incontro con il Figlio del Dio vivente, allontana dal cuore dell'uomo ogni presunzione intellettuale e conduce al vero bene ed alla vera sapienza, che è dono da chiedere e da accogliere con umiltà. Come ho scritto nella lettera indirizzata ai giovani di Roma per la Missione cittadina - tocca a voi, cari giovani, prestare ascolto allo Spirito del Signore per sprigionare quelle energie culturali generose e fresche, di cui l'entusiasmo della vostra età è certamente capace. E' un compito, questo, che il Papa vi affida in modo speciale, come vostra vocazione e servizio nell'itinerario di preparazione al Grande Giubileo del terzo Millennio.

Ciò corrisponde, del resto, allo sforzo che la Chiesa italiana sta facendo opportunamente, per elaborare e mettere a frutto un progetto culturale orientato in senso cristiano.

Il sapere che si fonda sulla fede, infatti, ha dignità culturale autentica. Il sapere della fede illumina la ricerca dell'uomo, la rende pienamente umana, perché "solamente nel mistero del Verbo incarnato - come insegna il Concilio Vaticano II - trova vera luce il mistero dell'uomo... Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione" (Ibid., 22).

Si sviluppa così una cultura che è dell'uomo e per l'uomo; una cultura densa di valori, attratta dallo splendore della Verità, Vangelo di vita per l'uomo di ogni tempo, che si diffonde e si innerva nei campi del sapere, nelle forme di vita e di costume, nel retto ordinamento della società. L'ordine dei valori etici, infatti, ha funzione di primaria importanza in tutte le culture.

6. Nella prospettiva dell'evangelizzazione della cultura, mi piace qui ricordare due appuntamenti di alto significato. Ricorre, nell'ormai prossimo 1998, il cinquantesimo anniversario della Cappella universitaria della Sapienza, dono prezioso del mio venerato Predecessore Pio XII. La celebrazione dell'anniversario di questo luogo di alta valenza simbolica vedrà riuniti per la prima volta a Congresso i Cappellani delle Università europee: iniziativa opportuna, che desidero incoraggiare, e per la quale fin d'ora intendo ringraziare la Congregazione per l'Educazione Cattolica ed i Pontifici Consigli per i Laici e della Cultura, insieme con i Cappellani e tutte le componenti dell'Università "La Sapienza", a cominciare dal suo Magnifico Rettore.

Meno ravvicinata nel tempo, ma sempre di grande rilievo, è l'iniziativa alla quale è stato fatto cenno all'inizio della Celebrazione: l'Incontro mondiale dei Docenti Universitari, che avrà luogo nell'anno Duemila, in occasione del Grande Giubileo, sul tema l'Università per un nuovo umanesimo. I Congressi scientifici delle singole aree disciplinari, che precederanno l'incontro plenario con il Papa, ed avranno luogo in diverse Sedi universitarie, saranno occasione singolare per mostrare come la Parola della fede sappia illuminare i percorsi sui quali l'uomo esprime i doni autentici della sua intelligenza che cerca, che scopre, ed in ogni tempo si esprime con le diverse elaborazioni culturali delle scienze, delle lettere e delle arti.

7. Cari Fratelli e Sorelle che vivete ed operate nel mondo universitario, il clima suggestivo del Natale, che già assaporiamo, ci invita ad accogliere con piena disponibilità il Verbo che si fa carne per salvare e nobilitare la creatura umana. Raccolti intorno all'altare per la Celebrazione eucaristica, contemplando il mistero della nascita di Cristo, siamo stimolati ad interrogarci su come essere operai fedeli e generosi al servizio della sua vigna.

Gesù chiama ognuno a moltiplicare in questa nostra Città i luoghi dove la sua Parola di verità venga proclamata ed approfondita, perché diventi luce e sostegno per tutti.

Apriamo il cuore al Signore che viene, perché giungendo ci trovi tutti pronti a compiere la sua volontà.

Maria, Madre della Sapienza, aiutaci ad essere, come Te, docili servitori del tuo Figlio Gesù.

Amen!

 

© Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana



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