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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
ALL'EM.MO CARDINALE UMBERTO MOZZONI
PER IL XXV DI EPISCOPATO

 

Al Nostro Venerabile Fratello Cardinale
UMBERTO MOZZONI.


Desiderando accrescere la gioia di cui godrai il prossimo 5 dicembre, ti facciamo avere questa lettera, Venerabile Nostro Fratello, per farti i nostri migliori auguri e esprimere per te i voti di ogni bene. Infatti si compiono venticinque anni da quando il tuo sacerdozio è arrivato alla sua pienezza, e ti è stato dato “di provvedere alla Chiesa cattolica” (S. Agostino. Epist. 253: PL 33,1069).

Innanzitutto ringraziamo Dio con te per gli insigni benefici di cui ha cosparso il tuo cammino, dal momento in cui ti ha manifestato la dignità e la responsabilità del sacerdozio di Cristo. Divenuto ministro dei misteri nascosti, hai insegnato teologia e diritto canonico nel seminario di Macerata, e in seguito sei stato parroco della Chiesa di Santo Stefano nella stessa diocesi. Dopo aver speso per alcuni anni le tue forze, con alacre sagacia, al servizio della Sede Apostolica, sei sembrato degno di essere ordinato Vescovo e di essere inviato come Nunzio Apostolico prima in Bolivia, poi in Argentina e in Brasile. Allora la tua dignità fu resa ancor più nobile dalle doti del tuo animo, dall’insigne religiosità, dalla fede intemerata e vivace, dall’amore e dalla osservanza verso questa Cattedra del beatissimo Pietro. Venuto a far parte del Collegio dei Cardinali, ti sei trovato ad essere ancor più strettamente congiunto con la Sede Apostolica, che hai sempre venerato con singolare ossequio.

Dunque ora vogliamo testimoniarti apertamente quanto stimiamo in te la fedeltà del tuo ministero, l’integrità della dignità sacerdotale ed episcopale, la tua vita dedicata alla causa del Vangelo e della Chiesa. Perciò ti accompagniamo con animo benevolo, e rivolgiamo a Dio incessanti preghiere perché ti fortifichi con l’aiuto della grazia divina, ti conforti e ti dia ancora lunga vita. Ti auguriamo questo, e desideriamo che tu cresca nello zelo di una fede sincera, nella sapienza dei buoni progetti e in ogni dignità e ornamento dell’animo, e così tu aggiunga nuovi meriti ancor più ricchi.

Perché tu possa avere felicemente tutto ciò, a te, Venerabile Nostro Fratello, e a tutti coloro che parteciperanno alle solenni celebrazioni per il tuo giubileo, impartiamo volentieri la Benedizione Apostolica, auspice di aiuto divino.

Dal Vaticano, 19 novembre 1979.

 

IOANNES PAULUS II



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