Index   Back Top Print

[ ES  - IT  - PL  - PT ]

LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AI POLACCHI PER LE ESEQUIE DEL CARDINALE WYSZYNSKI
 PRIMATE DI POLONIA

Cari fratelli e sorelle,

A tutta la Chiesa, a me tanto cara, che è in terra polacca: ai suoi Pastori e ai suoi fedeli,
a tutti coloro che la morte del primate di Polonia, Cardinale Stefan Wyszynski, Arcivescovo Metropolita di Gniezno e di Warszawa ha riempito di cordoglio e di mestizia, a voi che in questo momento, nell’ora delle sue esequie nella “Città indomita”, circondate di amore e di preghiera questo feretro, a voi che vi siete radunati per rimettere al Padre Celeste il suo inflessibile Spirito, forte del Signore, e deporre il corpo martoriato nella terra polacca, terra di Varsavia, intrisa di sangue, affinché nell’ora della venuta di Cristo si vesta d’incorruttibilità e di immortalità (cf. 1Cor 15,23.53).

A voi tutti desidero indirizzare questo sia pur breve messaggio. Lo scrivo per profondissimo bisogno del cuore e della fede. Non posso rendere questa testimonianza come vorrei. Confido che Dio mi restituirà le forze e mi offrirà l’occasione propizia affinché io possa farlo nel modo che sento.
Desidero che sappiate che in quest’ora di lutto, nell’ora di mestizia e di cordoglio, ma anche di ancor più grande speranza e fede, avrei desiderato di essere con voi e rendere di persona gli estremi onori al primate. Dio ha deciso diversamente. Sia benedetto il suo santo Nome. Mi unisco a voi nel dolore e nella preghiera, nell’accettazione della volontà di Dio e nella speranza.
A mio nome è presente tra voi la Delegazione della Santa Sede, guidata dal Segretario di Stato, il Cardinale Agostino Casaroli.

Lasciate che in questo momento mi limiti a ricordare le parole che pronunciai nella Cattedrale di Varsavia durante il mio pellegrinaggio in Polonia: “Il Cardinale primate è divenuto... una chiave di volta. Chiave di volta è ciò che forma l’arco, ciò che rispecchia la forza delle fondamenta dell’edificio. Il Cardinale primate manifesta la forza del fondamento della Chiesa che è Gesù Cristo. In ciò consiste la sua forza. Il Cardinale primate insegna, da più di trenta anni, che questa forza la deve a Maria, Madre di Cristo. Tutti sappiamo bene che grazie a Maria si può far risplendere la forza di quel fondamento, che è Cristo, e che si può efficacemente diventare chiave di volta della Chiesa.

Questo insegna la vita e il mistero del primate di Polonia.

È Lui la chiave di volta della Chiesa di Varsavia e la chiave di volta di tutta la Chiesa di Polonia. In ciò consiste la provvidenziale missione, che Egli svolge da più di trent’anni. Voglio esprimere questo agli inizi del mio pellegrinaggio, qui, nella Capitale della Polonia, e desidero ancora una volta, con tutta la Chiesa e la Nazione, ringraziarne la Santissima Trinità”.

È doloroso – tutti lo sentono – che sia giunto il momento in cui bisognerebbe coniugare al passato alcune parole. Tanto più che Dio lo ha chiamato a sé in un momento in cui, giudicando da uomini, egli era tanto necessario alla Chiesa, tanto necessario alla patria e alla Nazione.

La Chiesa in Polonia, e io con lei, accetta le imperscrutabili sentenze della Provvidenza con la fede da cui nasce la pace, ogni pace, la sicurezza e la serenità dello Spirito. Uniamo il nostro dolore al sacrificio di Cristo per completare “quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24) e con esso lo offriamo nello Spirito Santo al Padre Eterno. La Madre di Cristo, Colei, il cui cuore la spada di dolore ha trafitto, la Signora di Czestochowa, dal volto ferito, non ci abbandonerà.

Cari fratelli e sorelle!

Richiamandomi alla venerabile tradizione liturgica della Chiesa che in certo qual modo prolunga il funerale cattolico e lo estende a trenta giorni, Vi chiedo che il lutto per la morte del rimpianto primate del Millennio duri nella Chiesa polacca appunto per tale periodo. Che in Polonia questi trenta giorni siano un periodo di particolare preghiera, di pace, di raccoglimento e di riflessione. Preghiamo. Preghiamo gli uni per gli altri. Raccomandate a Dio l’anima del Cardinale Stefan, primate di Polonia, di venerata memoria. Pregate per la patria, per la sua Chiesa, per tutta la Chiesa, per il mondo. Pregate per me, indegno servo di Cristo e suo visibile Vicario. E degli oggetti delle vostre preghiere fate oggetti di riflessione, di una profonda meditazione nazionale. Oggetto particolare di tale meditazione fate la figura dell’indimenticabile primate, il Cardinale Stefan Wyszynski di venerata memoria, la sua Persona, il suo insegnamento, il suo ruolo in un così difficile periodo della nostra storia. Tutto ciò fate oggetto di meditazione e riprendete la grande e difficile opera, patrimonio di una storia più che millenaria, sulla quale Egli, il Cardinale Stefan, primate di Polonia, Pastore buono, ha lasciato una duratura, incancellabile impronta. Riprendano quest’opera con grandissima responsabilità i Pastori della Chiesa, la riprendano il clero, i sacerdoti, le famiglie religiose, i fedeli di ogni età e di ogni mestiere. La riprendano i giovani. La riprenda la Chiesa intera e l’intera Nazione. Ognuno a modo proprio, come Dio e la propria coscienza indicano.

Riprendetela e conducetela verso il futuro. Che il vostro cordoglio si tramuti in speranza.

Buon Gesù, nostro Signore, dà a lui il riposo eterno. Ave regina della Polonia, Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra. Te invochiamo, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Mostra a lui che infinitamente ha confidato in Te, al tuo servo singolare, il defunto primate di Polonia, e mostra a noi Gesù, il benedetto frutto del seno tuo.

Vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Roma, 28 maggio 1981

GIOVANNI PAOLO II



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana