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[ IT  - LA ]

LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE LOUIS ALBERT VACHON
ARCIVESCOVO DI QUÉBEC

 

Al nostro venerabile fratello
sua reverendissima eccellenza Cardinal Louis Albert Vachon,
Arcivescovo di Québec.

Con la stessa fiducia e la fraterna benevolenza con la quale abbiamo nominato te; venerabile nostro fratello, Arcivescovo di Québec sette anni fa e tre anni fa ti abbiamo scelto come padre Cardinale della Chiesa romana, oggi ti inviamo questa lettera per festeggiare con te la prossima fausta ricorrenza della tua vita davanti a tutto il clero e al popolo della comunità della Chiesa, alla quale hai dedicato tutta la tua opera sacerdotale con grande zelo e tutta l’attività del tuo episcopato ormai da cinquant’anni.

Infatti l’11 giugno ricorrerà, se Dio lo concederà, il 50° anniversario della tua ordinazione sacerdotale che, come desideriamo e invochiamo con la preghiera, ti conferirà nuova dignità e onore presso i fedeli della comunità di Québec e sarà motivo di nuova consolazione per la coscienza di aver svolto il tuo ministero con efficacia e in modo degno di lode.

Conseguita la laurea nella tua patria e a Roma hai dedicato la tua attenzione e la tua attività pastorale prima alla direzione dell’Università di Laval e poi a quella del seminario maggiore di Québec, finché, dopo essere stato chiamato nel Collegio dei successori degli apostoli, hai assunto con saggezza e moderazione la cura episcopale di tutta la Chiesa di Québec come Vescovo ausiliare e Ordinario.

Siamo particolarmente lieti del fatto che l’attuazione del rinnovamento conciliare e le tue molteplici attività in favore della famiglia umana furono per te in questi anni causa di tanta preoccupazione e di opera pastorale tanto attenta, da cui sono derivate tante iniziative e decisioni veramente utili per le famiglie.

Abbiamo perciò più motivi per congratularci moltissimo con te, venerabile nostro fratello, in questa felice occasione e di elevare fervide preghiere perché la ricorrenza dell’anniversario del tuo sacerdozio sia per te assai lieta e motivo di consolazione per gli anni a venire.

Mentre lodiamo volentieri il tuo impegno pastorale, lo accresciamo con la benedizione apostolica come certissimo pegno della ricompensa divina e propiziatrice di ogni genere di doni divini.

Dal Vaticano, 25 maggio 1988.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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