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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL VESCOVI DI CHARTRES IN OCCASIONE DELL'VIII
CENTENARIO DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CATTEDRALE

Lunedì, 15 agosto 1994

 

A Monsignor Jacques Perrier,
Vescovo di Chartres

La Sua diocesi celebra quest’anno l’ottavo centenario della ricostruzione della cattedrale di Chartres dopo l’incendio del 1194, portata a termine nel giro di qualche decennio con grande dinamismo e feconda ispirazione. In occasione delle cerimonie dell’11 settembre, il Card. Poupard sarà il mio Inviato speciale. Con il presente messaggio, desidero associarmi personalmente alla commemorazione della realizzazione di uno dei monumenti più illustri del patrimonio religioso dell’Occidente cristiano.

A Chartres, con la Chiesa, il popolo cristiano vuole celebrare innanzitutto la Vergine Maria, venerata da secoli in questo santuario che ne custodisce un’insigne reliquia. Tutti noi vogliamo metterci al seguito dei pellegrini che, una generazione dopo l’altra, in umiltà e povertà, sono venuti a Notre-Dame per rendere lode alla beata Madre del Redentore, chiedere la sua intercessione e ricevere da lei grazia e luce prima di riprendere le strade della vita.

Con la sua presenza al centro della Chiesa, Maria ha ispirato in particolare ai Vescovi e al popolo di Chartres la costruzione di quella cattedrale che continuiamo ad ammirare quale espressione e preziosa testimonianza di autentica fede. Nella pietra e nel vetro viene offerta al credente un’eloquente illustrazione del messaggio della sacra Scrittura e del pensiero della Chiesa. In opere che, secondo l’espressione di Péguy, “sono letteralmente un’iscrizione lapidaria . . . del culto e della preghiera più interiore e dell’adorazione più intima” (Charles Péguy, Un nouveau théologien, § 180), le entrate e le vetrate evocano l’origine e il destino del mondo, l’itinerario evangelico di Gesù Cristo, la missione della Chiesa e la vita cristiana.

Chartres è uno di quei luoghi privilegiati d’Europa dove l’arte e la tecnica dei costruttori traducono e stimolano la fede del popolo cristiano. La sua cattedrale è più che un’inestimabile eredità. Essa rimane un segno per gli uomini d’oggi. Infatti, il pellegrinaggio a Chartres, che in questo secolo si è rinnovato soprattutto sull’esempio di Charles Péguy, permette a molti di vivere un’esperienza spirituale significativa, con la possibilità di rafforzare la propria fede e di scoprire con i propri compagni di viaggio il volto di Cristo.

La cattedrale continua ad essere un luogo di riunione per i membri del Corpo vivente di Cristo che è la Chiesa. Essa è proclamazione della parola di Dio sempre viva. Al centro di essa, sull’altare, i fedeli ricevono la grazia di partecipare al sacrificio eucaristico del Redentore. Nel celebrare lo splendido edificio otto volte centenario, la comunità diocesana e i pellegrini accorsi da ogni luogo non cessino di attribuirgli il suo significato e la sua forza di irradiamento!

In occasione di questa solenne commemorazione, mi rallegro per i legami intrecciati da Chartres con la parrocchia latina di Betlemme, la città dove Maria mise al mondo il Salvatore. Desidero anche ricordare gli antichi legami che uniscono Chartres a San Giacomo di Compostela, e altri rapporti con Ravenna, Spira e Chichester. Attraverso la diversità di questi santuari e grazie ai fraterni rapporti che essi stabiliscono fra di loro, possano, i cristiani di oggi, percepire l’autentico significato del patrimonio spirituale e artistico affidato loro! Possano essi, proteggendo questi monumenti, conservare viva e arricchire continuamente la cultura impregnata di fede cristiana di quelli che li hanno edificati!

Ai cristiani di Chartres e ai pellegrini che vengono a pregare la Vergine, auguro di trovare in questo giubileo il desiderio di essere, ad immagine dei loro lontani precursori, autentici costruttori della Chiesa, con la grazia di Cristo e per intercessione di Nostra Signora. A Lei, Pastore di questa diocesi, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, come anche ai fedeli legati alla cattedrale di Chartres, concedo di tutto cuore la benedizione apostolica.

Dal Vaticano, 15 agosto 1994, nella solennità dell’Assunzione della Vergine Maria.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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