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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE AGOSTINO CASAROLI

1° luglio 1979

 

Venerabile Nostro Fratello.

La stima che nutriamo per la tua persona, che da molti anni conosciamo dai tuoi meriti sacerdotali e dallo zelo apostolico, dalla tua vita e dalle prove di maturo equilibrio, e insieme il ricordo del riconoscimento che ti sei acquistato in quasi quarant’anni di diligente e sapiente attività negli affari pubblici della Chiesa nei ministeri della Sede Apostolica, e presso i capi di Stato e i governi dei singoli paesi, ci suggeriscono non solo di chiederti una collaborazione per il futuro ma di usufruirne già da ora, dal momento che nel marzo di quest’anno ci è stato strappato dal mondo dei vivi il Cardinale Giovanni Villot, che abbiamo avuto come fido ed esperto collaboratore nel compito di Segretario di Stato.

Proprio per questi motivi, oltre che per il resto, noi nel mese di aprile, Venerabile Nostro Fratello, ti abbiamo accordato la nostra fiducia e ti abbiamo conferito l’incarico di curare tutto ciò che concerne la Segreteria di Stato e il Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Ma a tanta e tanto opportuna unità di animi e di propositi mancava per così dire un coronamento che finalmente in questi giorni è felicemente arrivato con il conferimento della dignità cardinalizia.

Facendo tutte queste considerazioni nel nostro animo, ti consegniamo questa Lettera con cui, pieni di gioia in base al legittimo diritto e al nostro potere apostolico, ti nominiamo Segretario di Stato e Prefetto del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e insieme Presidente della Commissione Pontificia per lo Stato della Città del Vaticano.

Confidiamo pienamente che tu, per le doti altissime che poco fa abbiamo ricordato, presterai opera egregia, assidua, efficace a noi e a questa Sede Apostolica per gli affari di importanza universale.

E ciò avviene proprio in questi tempi nei quali la Chiesa e il mondo sono travagliati da tanti problemi e da tante difficoltà, ma nei quali non mancano motivi di fiducia e di speranza.

Poiché non ti venga a mancare alcun aiuto umano – nell’assumerti un incarico così gravoso e nell’adempiere a una funzione tanto importante – ti promettiamo di cuore la nostra benevolenza per quanto sta in noi, o Venerabile Nostro Fratello.

Invochiamo con insistente preghiera dal cielo una solida prosperità per il tuo lavoro unita alla alacrità e alla ricompensa.

 

GIOVANNI PAOLO II



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