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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DEL XXV ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE
DELL’ORGANIZZAZIONE PER L’UNITÀ AFRICANA

 

Nella significativa occasione del XXV anniversario della fondazione dell’Organizzazione per l’Unità Africana, invio con grande piacere molti auguri e congratulazioni a tutti i rappresentanti degli Stati membri e a tutti coloro che hanno a cuore gli scopi dell’organizzazione e collaborano al loro conseguimento.

In numerose occasioni, i miei predecessori e io stesso abbiamo espresso il nostro grande interesse e l’impegno della Chiesa cattolica per lo sviluppo pacifico ed integrale dell’Africa. La Chiesa sostiene fermamente che l’intero continente africano deve camminare lungo la strada di uno sviluppo integrale, che comprende il benessere sociale, politico, economico, culturale e spirituale delle sue popolazioni. L’impegno della Chiesa non si ferma alle necessità dei suoi membri, ma, seguendo l’esempio del suo fondatore e fedele agli insegnamenti del Concilio Vaticano II, essa è pienamente consapevole della sua chiamata ad essere al servizio di tutti gli uomini e le donne, senza distinzione di razza o di credo.

L’impegno della Chiesa cattolica per lo sviluppo dei popoli africani non è un fatto recente, come viene testimoniato dal suo lungo lavoro in favore della cultura locale e per la salvaguardia dei valori locali, per la salute e l’educazione, e da tante iniziative, piccole e grandi, per lo sviluppo sociale. Per questo, la Chiesa continuerà in questo impegno, soprattutto attraverso il fattivo contributo dei suoi membri africani al progresso dei loro Paesi e allo sviluppo dell’Africa nel suo insieme.

Vivendo in Africa oggi, la Chiesa condivide le tensioni e le urgenze che costituiscono l’impegno e la sollecitudine della vostra organizzazione. Come si può rimanere indifferenti di fronte alle situazioni di ingiustizia, razzismo e conflitto tra opposte ideologie, così estranee alle grandi tradizioni di tolleranza che segnano l’esperienza del vostro popolo? Come non rattristarsi per le situazioni di lotta armata che colpiscono così numerose aree del continente, all’interno e tra le nazioni? Come non essere profondamente impressionati dalla tragica condizione di milioni di persone che soffrono la siccità e la carestia, esposte alle malattie, afflitte dal sottosviluppo e prive di lavoro, costrette a divenire profughe, e che portano le pesanti conseguenze del debito estero del proprio Paese?

Di fronte a tali difficoltà, è tuttavia importante non perdere di vista le enormi possibilità di progresso dell’Africa. Sulla base del potenziale umano e delle risorse a sua disposizione, e con l’appropriata ed effettiva solidarietà internazionale, l’Africa può guardare avanti verso uno sviluppo veramente capace di andare incontro ai bisogni e alle aspirazioni dei suoi popoli.

Attraverso l’esperienza degli ultimi venticinque anni, l’Organizzazione per l’Unità Africana può continuare a svolgere un ruolo sostanziale nello stimolare e coordinare lo sviluppo e il progresso. L’impegno, il senso di responsabilità e la fiducia nel futuro dell’Africa da parte di tutti coloro che sono coinvolti, che l’Organizzazione per l’Unità Africana può incoraggiare in grande misura, sono elementi essenziali al migliore futuro al quale tutti i popoli dell’Africa legittimamente aspirano. Esprimo, in occasione di questo anniversario, l’ardente speranza che l’Africa sia protagonista del proprio progresso; che, libere da pressioni esterne, e forti nella solidarietà e nella mutua assistenza, le nazioni africane lavorino insieme per il bene di tutti. La Chiesa cattolica, da parte sua, è lieta di sostenere questa meta e continuerà a contribuire, nel modo proprio della sua missione religiosa e umanitaria, al progresso dell’Africa.

A tutti i partecipanti alle cerimonie commemorative di Addis Abeba, il 25 maggio 1988, rinnovo l’espressione della mia amicizia e benevolenza.

Dal Vaticano, il 19 maggio 1988.

IOANNES PAULUS PP. II



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