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 MESSAGGIO AUDIOVISIVO DI GIOVANNI PAOLO II
PER LE COMMEMORAZIONI DELLA «RERUM NOVARUM»

Martedì, 26 febbraio 1991

 

Fratelli e sorelle,

Eccovi riuniti per celebrare il centenario dell’enciclica Rerum Novarum del mio predecessore Papa Leone XIII. Questo messaggio, che vi rivolgo direttamente, vuol esprimere la mia gioia e l’importanza che annetto alla vostra opera.

Opera di cristiani desiderosi di conoscere meglio quell’inestimabile patrimonio che è l’insegnamento sociale della Chiesa di cui la Rerum novarum ha segnato una nuova partenza per i tempi moderni.

Opera di uomini e donne attenti a cogliere nel modo migliore gli appelli pressanti che sorgono da un mondo assetato di giustizia e di pace, di libertà e di solidarietà.

L’enciclica Rerum Novarum dev’essere riletta con gli occhi di oggi per scorgere in essa la sua permanente e viva attualità. Essa ci insegna anche a rinnovare il nostro sguardo, a individuare tutte le “cose nuove” che nascono, sovente nel buio e nel disordine, per dar loro senso ed armonia.

All’occhio umano, le sfide della nostra società sono così notevoli e complesse che saremmo portati a scoraggiarci e a disperare per l’uomo. Ma Dio è con noi, Dio resta il signore della storia. Il Vangelo è sempre nuovo: esso pone nelle nostre mani semi che non smettono di fecondare la terra per renderla più abitabile. Dai grandi cambiamenti che sconvolgono la nostra epoca, dobbiamo trarre una lezione: Dio è la vera misura dell’uomo. Egli soltanto rivela pienamente l’uomo a se stesso. Dinanzi alla crisi delle ideologie e delle strategie, non abbiate paura di porre la vostra conoscenza dell’uomo al servizio della sua vita sociale, culturale, politica ed economica. Che la verità e la dignità dell’uomo siano sempre salvaguardate sui nuovi cammini della storia in cui si avvia!

L’insegnamento sociale della Chiesa è tanto una vita quanto una dottrina: è un’esortazione costante a testimoniare l’efficacia dei principi di azione di cui è portatore, nella vita personale e collettiva e, innanzitutto, in seno alle stesse comunità cristiane.

Per rispondere alle concrete esigenze del Vangelo, non vi sarà sufficiente una puntuale commemorazione della Rerum Novarum, neanche tutto quest’anno che ho dedicato allo studio del pensiero sociale della Chiesa: siate certi che si tratta di un cantiere sempre aperto, di un cantiere cui tutti sono chiamati affinché l’umanità, nella precarietà della sua condizione, risponda sempre meglio alla sua vocazione divina.

Nella speranza che le vostre riflessioni portino molto frutto, invoco su voi la benedizione di Dio.



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