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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI DELLA POLONIA

 

Rendete grazie a Dio . . . Non spegnete lo Spirito” (cf. 1 Ts 5, 18-19).

Cari Compatrioti!

Accogliendo l’invito ricevuto dalla Polonia comincerò nei prossimi giorni il quarto pellegrinaggio in Patria. Che il nostro incontro diventi risposta alle parole di San Paolo scelte dall’Episcopato come motto di questo pellegrinaggio: “Rendete grazie a Dio... Non spegnete lo Spirito”. È un appello di grande attualità a cui desidero rispondere insieme con Voi durante i giorni che mi sarà dato di vivere nella terra natale compiendo il servizio tra i miei Compatrioti.

Nei miei incontri con i pellegrini polacchi che, specialmente negli ultimi tempi, visitavano Roma, ho espresso molte volte la convinzione della necessità di una grande preghiera che si estenda a tutta la società. Nel passato abbiamo già avuto preghiere del genere: la Grande Novena precedente il Millennio del Battesimo, la peregrinazione dell’immagine della Madonna di Jasna Gora che nel corso di oltre venti anni ha raggiunto tutte le parrocchie e le comunità ecclesiali in Polonia.

Sono convinto che questa grande preghiera a livello nazionale (e sociale) ci ha aiutato a superare nel tempo i pericoli del sistema totalitario congiunto al programma dell’ateizzazione della società. Anche ora una preghiera di tutta la società è indispensabile per saper fare buon uso della libertà e per poter ricostruire gradualmente tutta la vita in Polonia in condizioni nuove, superando le crisi socio-economiche, ma anche quelle morali.

Vorrei che la mia presenza tra Voi diventasse, appunto, tempo di questa grande preghiera di tutta la società. Cristo ha detto: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20). Prego la Madre di Jasna Gora e i nostri Santi Patroni di intercedere affinché durante il pellegrinaggio del Papa in Patria ci sia tra noi con particolare intensità ed efficacia la presenza di Cristo, Buon Pastore che offre la vita per le sue pecore (cf. Gv 10, 11).

Dal Vaticano, 21 maggio 1991.

 

IOANNES PAULUS PP. II



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