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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PATRIARCHI, AGLI ARCIVESCOVI
E AI VESCOVI DEL LIBANO

 

Ai Patriarchi,
Arcivescovi e Vescovi
cattolici del Libano
.

“Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17, 21).

Il successore dell’Apostolo Pietro è felice di rivolgersi a voi, venerabili fratelli, che siete anche voi i successori degli Apostoli in terra libanese. Questo messaggio e la presenza tra voi del mio Inviato, il Signor Cardinale Roger Etchegaray, vogliono esprimere il mio grande desiderio di essere accanto a voi per invocare insieme lo Spirito Santo e per riflettere sui programmi dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi dedicata al Libano che ho annunciato, con le Loro Beatitudini i Patriarchi, lo scorso 12 giugno.

Quest’iniziativa vuol essere, innanzitutto, una risposta alle esigenze che derivano dalla responsabilità pastorale che ci è stata affidata da Cristo: come favorire un rinnovamento spirituale autentico delle comunità cattoliche in Libano? Come farle divenire una realtà sempre più dinamica, renderle capaci d’ispirare i loro membri in modo che, in una società in piena trasformazione, possano incarnare nella vita di ogni giorno i valori religiosi che appartengono al loro patrimonio e che i loro concittadini di altre famiglie spirituali apprezzano e attendono?

Rispondere in maniera adeguata a queste domande esige un impegno forte ed una grande generosità da parte dei Pastori e dei fedeli. Si tratta di iniziare un cammino di preghiera, di sacrificio e di riflessione che sarà, in realtà, un esame di coscienza. Esso dovrebbe consentire a ciascuno di discernere meglio quanto bisogna consolidare o riformare, quali sono le priorità pastorali da porre in evidenza ed un piano di azione apostolica da elaborare.

La scelta di un’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi è, d’altronde, significativa. Una tale Assemblea si pone, infatti, nel quadro della collegialità episcopale ed è una particolare espressione della responsabilità che il Collegio dei Vescovi ha, con il Romano Pontefice e sotto la sua direzione, nei confronti della Chiesa universale.

Quest’Assemblea sarà un segno eloquente che voi, Patriarchi e Vescovi della Chiesa in Libano, non siete soli a portare il carico della responsabilità pastorale, ma che lo assumete insieme ai Vescovi di tutto il mondo che lo Spirito Santo “ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio” (At 20, 28).

La presidenza del Vescovo di Roma, la partecipazione dei responsabili della Curia romana e dei rappresentanti di alcuni episcopati dimostreranno che è tutta la Chiesa ad impegnarsi nella preghiera e nella riflessione con voi, condividendo le vostre aspirazioni spirituali e i vostri progetti pastorali.

Sarete inoltre aiutati dal Segretario generale del Sinodo, Mons. Jan Schotte, che porrà generosamente a vostra disposizione la sua apprezzata competenza, e da esperti la cui assistenza sarà particolarmente preziosa nella fase preparatoria di questo tanto importante evento ecclesiale.

L’Assemblea speciale sarà dedicata unicamente alla Chiesa in Libano, chiamata a testimoniare il Vangelo nella realtà tanto complessa del vostro paese: si tratterà di discernere le urgenze e le necessità pastorali nell’attuale contesto, con una nuova visuale ed un rinnovato slancio apostolico. Il periodo di preparazione costituirà un tempo privilegiato di comunione ecclesiale che, d’altra parte, potrà durare molto. Sarà il momento in cui, sotto la vostra responsabilità, tutte le forze vive delle vostre comunità - sacerdoti, religiosi, religiose, parrocchie e gruppi apostolici e di carità - saranno chiamati a fare l’esperienza della revisione di vita e del discernimento ecclesiale affinché tutti “vadano e portino frutto” (cf. Gv 15, 16).

Concluso questo compito, i Padri sinodali raccoglieranno infine i risultati di questo tempo d’intensa riflessione. Vi troveranno un’ispirazione per formulare le indicazioni e le direttive pastorali più adeguate perché in ogni fedele del popolo di Dio in Libano, rigenerato dal battesimo in Cristo, sia rafforzato “l’uomo nuovo” e che ognuno risponda il meglio possibile, con coerenza e fedeltà al suo comandamento: “mi sarete testimoni” (At 1, 8).

A voi, cari fratelli nell’Episcopato, chiedo di esortare sin d’ora i vostri fedeli a prendere parte attiva a questo sforzo esigente di rinnovamento ecclesiale ed apostolico.

Affido a Nostra Signora di Harissa la futura Assemblea sinodale e tutti coloro che ne saranno protagonisti risoluti e creativi.

“Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace . . ., perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” (Rm 15, 13)!

Che la sua benedizione discenda su di voi!

Dal Vaticano, 8 luglio 1991.

IOANNES PAULUS PP. II



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