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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI RIUNITI NELLA BASILICA DI S. PIETRO

Mercoledì, 1° aprile 1981

 

Ragazzi e giovani carissimi,

Sono contento di rivolgervi il mio particolare saluto in questo incontro, che è tutto per voi. Vi vedo numerosi e pieni di entusiasmo, e questo mi conforta, perché con voi la Chiesa è giovane, con voi è ricca del desiderio di contribuire al rinnovamento del mondo, con voi è pronta anche a superare tutte le possibili difficoltà.

Voi sapete che è ormai vicina la festa di Pasqua, che è la più importante di tutto l’anno. Essa però è preceduta dal periodo della Quaresima, che stiamo ancora vivendo in questi giorni. Questo è perciò un periodo di preparazione, quasi di introduzione alle celebrazioni pasquali.

Ebbene, voglio dirvi che, da questo punto di vista, la Quaresima è un po’ l’immagine della nostra vita o almeno di parte di essa. Anche noi dobbiamo sempre prepararci, se vogliamo fare cose grandi o comunque utili a noi stessi ed alla società. Le cose importanti non si improvvisano. In particolare i vostri anni rappresentano una stagione di preparazione e di tirocinio per affrontare poi con frutto le future responsabilità, che la vita vi riserverà nella famiglia, nella società, nella Chiesa.

Perciò, vorrei farvi una raccomandazione: vivete con impegno e con gioia questi vostri anni, perché non siano vuoti ma densi di contenuti; viveteli nello studio, nella preghiera, nell’approfondimento della vostra fede cristiana, e anche negli esercizi fisici per coltivare la salute. Solo così essi potranno costituire una riserva preziosa e feconda per gli anni futuri.

Certo voi avete nella scuola dei compiti da fare e degli esami da sostenere. E sapete bene che essi tanto più avranno un buon esito quanto più vi sarete preparati seriamente. Così è nella vita. Essa vi riserva compiti ed esami ancor più impegnativi, ma dà risultati anche più soddisfacenti, che richiedono non solo la conoscenza teorica di una lezione, ma soprattutto la maturità integrale della vostra persona. Ecco perché dovete impegnarvi fin d’ora, e sempre, a crescere interiormente, ad allenarvi nella virtù, ad essere generosi e non egoisti, ad amare gli altri ed imparare a servirli, a contribuire alla pace sociale ed in generale ad un mondo veramente migliore. Allora anche la vostra gioia sarà più piena.

Ed è proprio in questi termini che felicemente si esprimeva il grande profeta Isaia in un testo, che viene letto proprio nella Quaresima:

“È questo il digiuno che voglio:... / spezzare ogni giogo..., / dividere il pane con l’affamato / introdurre in casa i miseri, senza tetto, / vestire uno che vedi nudo... / Allora la tua luce sorgerà come l’aurora... / Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà / implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”... / Allora brillerà fra le tenebre la tua luce, / la tua tenebra sarà come il meriggio” (Is 58,6-10).

Ragazzi e giovani carissimi, queste parole siano il vostro luminoso programma. Ed il Signore vi aiuti ad adempierlo ogni giorno, mentre io vi imparto di cuore la mia paterna benedizione apostolica.

 



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