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  DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE AUTORIT
À DI BERGAMO E DELLA LOMBARDIA

Domenica 26 aprile 1981

 

Illustri Signori!

Questo incontro con le Autorità civili della Provincia e del Comune di Bergamo, e dell’intera Regione lombarda, vuole idealmente ampliare quel saluto, che questa mattina ho rivolto al Signor Sindaco di questa Città. Sono venuto qui per ricordare il Centenario della nascita del suo figlio più illustre, il mio predecessore Giovanni XXIII; e ho così avuto la gradita opportunità di visitare la terra di Lombardia, veramente ammirevole per le sue tradizioni religiose, per la sua ben nota operosità e per la bellezza dei suoi panorami, dei suoi fiumi e dei suoi laghi, così ben celebrati dal genio del vostro grande conterraneo Alessandro Manzoni.

Vi sono sinceramente grato per questo incontro, che rivela i vostri nobili sentimenti di apprezzamento e di devozione per la Sede Apostolica e, in pari tempo, consente a me, nella qualità di Pastore della Chiesa Universale, di esprimere a voi il mio compiacimento e la mia stima per l’opera solerte e provvida che non cessate di promuovere per un sempre maggiore benessere civile, sociale ed economico delle laboriose popolazioni lombarde.

La presente circostanza mi è anche propizia per ripetere di persona davanti a voi l’alta considerazione e il profondo rispetto che la Chiesa ha sempre avuto e ha per l’Autorità civile. Sulla scia degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, vi dirò che la Chiesa è pienamente consapevole che “la comunità politica e l’Autorità pubblica hanno il loro fondamento nella natura umana e perciò appartengono all’ordine stabilito da Dio” (Gaudium et Spes, 42); e sa che “è dovere essenziale di ogni potestà civile tutelare e promuovere gli inviolabili diritti dell’uomo” (Dignitatis Humanae, 6).

Sono certo che la vostra attività, consacrata alla vera prosperità della gente, vuole ispirarsi a questi grandi principi. D’altra parte, un concetto di progresso inteso diversamente rischierebbe non solo di soffocare le profonde aspirazioni dell’animo, ma di far perdere la visuale della stessa statura dell’uomo. In un momento in cui una certa concezione edonistica e materialistica della vita sembra far dimenticare i valori più veri e genuini dell’uomo, l’Autorità civile è chiamata a tutelare, negli ambiti che le sono propri, i sacrosanti diritti dell’uomo, quali la famiglia, il lavoro, la sana educazione dei figli, la libertà religiosa, l’interiorità, la giustizia, la pace.

Vi assista in questa vostra opera, tanto benemerita, la continua protezione del Cielo, della quale vuole essere pegno ed auspicio la benedizione apostolica, che estendo volentieri alle vostre singole famiglie e a tutte le persone care.




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