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DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
ALL'ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA ESTERA IN ITALIA
 

5 febbraio 1981

 

Illustri membri dell’Associazione della Stampa Estera in Italia

1. Sono particolarmente lieto di accogliere, in voi, i rappresentanti qualificati della stampa estera in Roma. Vi ringrazio per questo incontro familiare ed esprimo, in particolare, il mio vivo apprezzamento al vostro Presidente per essere stato l’intermediario di questa udienza e per averla ora introdotta con le sue cortesi parole. Mi è propizia ancora questa occasione per esternare il mio compiacimento a tutti i membri dell’Associazione, la quale, sia per il carattere internazionale dei componenti, sia, ciò che più conta, per lo spirito di collaborazione che la distingue, costituisce un esempio di lavoro ben organizzato nella vostra attività di informatori e formatori della pubblica opinione. 

2. A voi operatori della comunicazione sociale, provenienti da tanti Paesi e da differenti culture, desidero proporre queste parole della Sacra Scrittura: “Come acqua fresca per una gola riarsa, è una buona notizia da un paese lontano” (Pro 25,25). In queste parole ispirate la “buona informazione” ha per l’uomo in cammino la stessa importanza di una dissetante polla sorgiva in terra arida. Tale essendo il peso specifico del vostro apporto, è facile immaginare come la sua realizzazione sia complessa ed ardua, specialmente quando si tratta di far meglio comprendere ai lettori la vita, la vocazione, la testimonianza e l’opera della Chiesa di Roma e del suo Vescovo, successore di Pietro e Pastore della Chiesa universale. Comprendo le difficoltà che voi incontrate nel far conoscere ed illustrare nei vostri organi di informazione l’attività e la realtà della Chiesa, la quale è anzitutto mistero di fede (cf. Lumen Gentium, 1). 

3. Appunto per aiutarvi in questo vostro sforzo, la prossima Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali intende proclamare il valore insostituibile di una “libertà responsabile” nell’esercizio della vostra attività quanto mai delicata: il tema di tale giornata mondiale e appunto il seguente: “Le comunicazioni sociali a servizio della libertà responsabile dell’umanità”. Infatti è soltanto nella libertà e mediante la libertà responsabile che voi potrete adempiere la vostra missione di osservatori e d’informatori, e svolgerla sotto la forma di “buona notizia ai paesi lontani”. Il vostro leit-motiv sia dunque: “Informare meglio per essere più responsabili e più liberi”. L’informazione è una via, attraverso la quale ogni persona assume liberamente una maggiore responsabilità nei confronti dei destini dell’umanità. Senza una “buona informazione”, non c’è esercizio di responsabilità, poiché la libertà responsabile dell’umanità dipende da una esatta comprensione e da un nuovo coordinamento dell’informazione nel mondo intero. Il voto che sale da queste considerazioni e che le “buone notizie” possano circolare entro tutti i “paesi lontani” senza eccezione o limitazione di sorta, e senza interpretazioni unilaterali. 

4. Non essendo possibile entrare qui nel vivo dell’argomento e trattarlo in maniera compiuta, mi limito a ricordare una espressione rivolta dal mio venerato predecessore Pio XII agli editori e scrittori: “Certainly a first postulate of such freedom is to have access to the truth” (Pio XII, Discorsi e Radiomessaggi VIII, 171). Libertà per la verità, libertà nell’unità e libertà nella carità: ecco i moventi più dinamici e più intensi di questa libertà. Ma come ho già detto in altre occasioni, desidero invitarvi a non considerare questa libertà come sinonimo di licenza, tale da rivendicare perfino “il diritto al male morale” (cf. AAS 72 [1980] 81-82); ma, al contrario, vi esorto a farvi gli avvocati, i difensori a livello internazionale di questa libertà, di cui necessitano gli uomini di oggi, e di cui anche la Chiesa ha tanto bisogno per essere se stessa. Come già vi disse Papa Paolo VI nel corso dell’udienza ora ricordata dal vostro Presidente, io vi ripeto con forza: “Siate attenti a difendere sempre e da per tutto i giusti diritti e la vera libertà delle persone, senza compiere discriminazioni parziali, come, purtroppo, accade a motivo dei regimi politici che sono in causa, o delle scelte personali che ci rendono sensibili unicamente nei confronti delle vittime, di cui condividiamo le idee o le convinzioni... Non rimanete muti quando la dignità e l’onore della persona umana sono minacciati dalla violenza, dallo sfruttamento economico, dal rilassamento dei costumi, del quale la nostra società permissiva dà troppo spesso triste spettacolo” (Paolo VI, Insegnamenti de Paolo VI, XIV [1976]) 137). 

5. Illustri Signori, siate sempre degni di questa missione, che tanto nobilmente qualifica il servizio da voi prestato. I vostri lettori hanno diritto di contare su di voi, sul vostro senso di responsabilità, sulla fedeltà piena a tutto ciò che fa onore alla vostra professione: obiettività, lealtà e sapiente ponderazione nella presentazione delle notizie, senza mai perdere di vista conseguenze possibili per i vostri destinatari e le esigenze del vero bene della società. 

Da parte mia prego il Signore, perché vi aiuti a ben continuare, con coraggio e con senso di responsabilità, la vostra opera che desidero ora confortare con una speciale benedizione, in segno ed auspicio di benevolenza e di spirituale comprensione e appoggio. 

 

 



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