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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN NIGERIA, BENIN
GABON E GUINEA EQUATORIALE

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI

Onitsha (Nigeria), 13 febbraio 1982


Carissimi giovani della Nigeria.

Questo pomeriggio il Papa appartiene a voi.

Sono davvero felicissimo d’incontrarvi, convenuti come siete a migliaia da tutte le parti del vostro vasto paese. Avete messo in mostra per me la vostra giovanile agilità, le vostre affascinanti acrobazie, la vostra gioia, il vostro ottimismo. Ve ne sono profondamente grato; e sono molto felice di trovarmi con voi. Molto tempo prima che c’incontrassimo eravate presenti nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Ed ora è venuto il momento del nostro incontro personale. Vorrei condividere con voi alcune mie riflessioni.

1. La gioventù è l’età della speranza, della promessa, dell’entusiasmo, dei progetti e degli ideali. La gioventù non si dichiara vinta di fronte alle difficoltà. La gioventù rifiuta di rassegnarsi ai difetti e alle carenze dello “status quo”. La gioventù crede in un mondo migliore, ed è decisa a collaborare concretamente al suo avvento.

Fatevi conoscere per la vostra generosità e la vostra apertura verso gli altri. Siate grati ai vostri genitori. Amateli, rispettateli, aiutateli, e obbedite loro. Accettate i vostri insegnanti, rispettateli e seguite le loro istruzioni. Fatevi conoscere per il vostro spirito di sacrificio, la vostra diligenza nello studio o nel lavoro, la vostra efficienza nei compiti assegnativi. Impegnatevi totalmente nelle Organizzazioni cattoliche di apostolato dei laici per testimoniare Cristo. Siate un laicato che persegue assiduamente la sua missione, che è quella di trasmettere la parola di Cristo. Alcuni di voi saranno chiamati a diventare sacerdoti, religiosi o religiose, con un ruolo speciale di servizio nel Regno di Dio.

2. Carissimi giovani della Nigeria, siate eccellenti per disciplina, per forza di carattere e per affidabilità. Queste qualità si manifesteranno in diverse maniere. Siate casti. Resistete a tutte le tentazioni che assalgono la santità del vostro corpo. Portate la vostra castità al sacerdozio, alla vita religiosa o al matrimonio. Avrete molte occasioni per esprimere disciplina attraverso la temperanza cristiana. Le attrattive e le sollecitazioni del mondo inducono spesso i giovani all’intemperanza o all’elevazione. Le tentazioni dell’alcol e della droga permeano il nostro ambiente. Sono necessari forza di volontà e il ricorso alla preghiera in tutta umiltà per chiunque cerchi di agire veramente da uomo.

3. La grande decisione che vi aspetta è quella di scegliere uno stato di vita permanente. Per la maggior parte di voi la risposta sarà nel matrimonio. Ma per molti altri potrà essere il sacerdozio o la vita religiosa. Avrete bisogno del consiglio dei vostri sacerdoti, dei vostri genitori e dei vostri insegnanti. Avrete bisogno della guida di Dio. Pregate. Affidatevi a Cristo. Apritegli i vostri cuori.

Apriteli senza timore, senza reticenze. Non abbiate paura. Siate generosi. Chi dà poco raccoglie scarso frutto. Chi dà con generosità raccoglie un frutto abbondante. Potete contare sulla grazia di Dio.

4. Un buon cristiano è un buon cittadino. Amate il vostro paese, obbedite alle sue leggi; rispettate i suoi capi, e pagate i vostri tributi. Siete chiamati ad assumervi le vostre responsabilità nelle attività politiche, sociali, economiche e culturali. Quando sarete maggiorenni, votate e fatevi votare nelle elezioni politiche.

Desidero cogliere questa occasione per rendere omaggio al programma nazionale del servizio della gioventù, per rivolgere la mia lode ai giovani che si dedicano così generosamente a questo servizio dal loro Stato di origine, forgiando nuovi vincoli di amicizia e rafforzando la solidarietà fraterna e l’unità nazionale. Sono anche grato per la considerazione data ai sacerdoti ed ai religiosi, i cui compiti non devono contrastare con il loro stato di sacerdoti o di religiosi.

5. Nella vostra condizione di giovani, dovete cercare continuamente di individuare i mali della vostra società come la corruzione, l’appropriazione indebita dei fondi del governo o delle società, le spese esagerate e improduttive, l’esibizione della ricchezza, la negligenza verso i poveri e gli emarginati, il nepotismo, il tribalismo, l’antagonismo politico, il rifiuto dei diritti dei poveri, l’aborto, la contraccezione e altri mali che affliggono altri paesi. Come giovani autentici dovete osservare, valutare e poi agire conformemente ai dettami del Vangelo di Gesù Cristo.

6. Ovunque irradierete gioia, pace, amore per i fratelli, ottimismo e speranza per una Nigeria migliore. Questo è il vostro contributo di cristiani: questo è ciò che imparate dal Signore. Questa è la sfida del mondo, che deve prendere radici nella vostra vita e fruttificare. Ricordate come Gesù vi sfida continuamente nei Vangeli: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio...” (Mt 5,7-9).

Desidero esprimervi il mio apprezzamento per le molte forme di apostolato organizzato dai giovani ai vari livelli (nazionale, diocesano, parrocchiale e di villaggio), per le tante associazioni tramite le quali svolgete il vostro compito di apostolato dei laici e riaffermate il vostro desiderio di servire gli uomini nel nome di Cristo. Voglio anche esprimere il mio riconoscimento ai vostri cappellani che vi aiutano così validamente, ed anche ai religiosi ed alle religiose ed ai laici che contribuiscono a fare delle vostre organizzazioni una espressione vitale della vita della Chiesa.

7. Giovani della Nigeria, sono venuto per incoraggiarvi nella vostra grande missione che è quella di costruire un mondo migliore, di portare avanti il Regno di Cristo, Regno della verità e della vita, della santità e della grazia, della giustizia, dell’amore e della pace. È a lui che voglio indirizzare il vostro sguardo, come era stato detto ai primi cristiani: “tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,2). Nel suo nome – nel nome santo di Gesù, Salvatore del mondo, redentore dell’uomo, amico dei giovani – voglio esprimervi quei sentimenti che ho condiviso con i giovani di tutto il mondo: Giovani della Nigeria, avete una dignità incomparabile come figli di Dio, come fratelli e sorelle di Cristo.

Giovani della Nigeria, Cristo è morto per voi, per redimervi. Cristo vi ama, ed anche io vi amo.

Giovani della Nigeria, “amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio” (1Gv 4,7).

              



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