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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO INTERNAZIONALE DI SPORTIVI

Sabato, 20 marzo 1982

 

Signor Presidente,
Cari atleti e amici,

In anticipo sul vostro campionato mondiale di corsa che avrà luogo domani, sono felice di questa occasione per estendervi un caldo e cordiale benvenuto in Vaticano.

Sono contento di sapere che i seicento atleti che parteciperanno a questo evento rappresentano circa cinquanta nazioni; e che assieme a loro sono venuti centinaia di giornalisti, operatori e tecnici radio-televisivi. Spero che questo evento sportivo internazionale sia per tutti voi un’occasione di grande gioia e soddisfazione, un momento per apprezzare più intensamente i doni e l’amicizia degli uni per gli altri.

La competizione atletica fa emergere alcune delle più nobili qualità dell’essere umano. Deve apprendere i segreti del proprio corpo, le sue forze e debolezze, la sua capacità di resistenza e il suo punto di rottura. Deve sviluppare, attraverso lunghe ore di esercizio e di sforzi, la capacità di concentrazione e l’abitudine alla disciplina, imparare a mettere in riserva le proprie energie e a conservare l’energia per il momento finale quando la vittoria dipende da una grande esplosione di velocità o da un ultimo sprizzo di energia.

Queste qualità e questi talenti sono importanti non solo per gli eventi sportivi, ma anche in altri campi della vita. Perché la persona matura è quella che conosce le proprie forze e debolezze, e che attraverso la disciplina e lo sforzo continuo, può mettere questi doni al servizio degli altri per costruire la società.

È presente fra gli atleti una specie di fratellanza universale, un sincero rispetto per ogni persona ed un vivo riconoscimento delle capacità e dei doni dell’altro. Gli atleti si impegnano in serrate competizioni; amano essere sfidati e amano l’eccitamento di una grande competizione. Ma piuttosto che condurre alla rivalità e al dissenso, tali competizioni, quando svolte in un clima di amicizia, conducono ad un ancora maggiore rispetto e stima fraterna. Così, eventi come quello di domani aumentano la nostra consapevolezza del valore della fratellanza e della sua possibilità di essere realizzata. Non ho dubbi che anche voi darete il vostro contributo per la costruzione di questo spirito fraterno.

Con questi pochi pensieri, vi assicuro dei miei migliori auguri e di un ricordo nelle mie preghiere. Che Dio onnipotente benedica voi e i vostri cari di abbondante gioia.

                                         



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