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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO A LOURDES

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale Tarbes-Lourdes-Pyrénées (Francia)
Lunedì, 15 agosto 1983

 

Signor Primo Ministro, Signor Sindaco,
Cari fratelli nell’Episcopato, Signore e Signori.

Questa è una giornata molto intensa! Ringrazio vivamente tutti coloro che ne hanno permesso il felice svolgimento e che, in questo giorno di festa, hanno sacrificato un po’ del loro riposo e della tranquillità domestica per accompagnare il primo pellegrinaggio di un Papa a Lourdes, con la loro apprezzata presenza, la loro vigilanza o le loro capacità organizzative. Sì, tante grazie a tutti.

Come dicevo ieri, sono soddisfatto di aver infine potuto aggiungere Lourdes alla catena dei santuari mariani che mi è stato dato di visitare attraverso il mondo per pregarvi con i miei fratelli cristiani. Si tratta di una devozione fondamentale nella mia vita e vorrei coinvolgere la Chiesa tutta nella preghiera, nella preghiera mariana. La preghiera è il primo compito e il primo annuncio del Papa; essa è la prima condizione del mio servizio nella Chiesa e nel mondo. Ed è bene, per questo, che anch’io mi inginocchi davanti alla Grotta di Massabielle, e che mi faccia in tutto pellegrino di Lourdes. Ho potuto nello stesso tempo avere un incontro fruttuoso con le folle venute da tutta la Francia e con i sacerdoti, le religiose, i giovani, i malati, le famiglie, e anche le autorità di questo Paese. Ne sono molto felice.

Ritengo che la Francia sia assai fortunata di possedere in questa regione un simile luogo sacro! Non, per la verità, di possederlo, poiché esso è stato dato come pura grazia; ed essa non ne dispone come di un antico tesoro, né come di un’attrattiva turistica, ma come di una fonte misteriosa che attira le anime per rinnovarle, e che essa deve offrire ai viandanti del mondo intero. Io sono stato uno di questi viandanti, e ho portato con me i ringraziamenti e le intenzioni di tutta la Chiesa. Ho formulato i migliori voti per la Chiesa in Francia, così come per tutto il popolo di questo Paese e per coloro che hanno grandi responsabilità al servizio del bene comune.

Mi auguro soprattutto che la Nazione francese s’assuma al meglio il grande destino che ha ereditato dalla storia, che persegua un vero progresso umano e spirituale e che contribuisca, nel concerto delle Nazioni, a ispirare soluzioni di saggezza, di giustizia e di pace.

La Francia mi riserva ancora altri luoghi che mi attirano, ed altre occasioni di visita e di incontro, se Iddio me lo permette. In ogni modo, per varie ragioni, resterò vicino a tutti i figli e le figlie di questa Nazione, con il cuore e con la preghiera.

Grazie ancora! E che Dio vi benedica!

 

© Copyright 1983 - Libreria Editrice Vaticana

 



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