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SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AI CALCIATORI DEL TORINO

Lunedì, 13 febbraio 1984

 

Cari signori.

1. Sono lieto di porgere il mio cordiale benvenuto a voi, dirigenti e giocatori della società Torino Calcio, che nel vostro breve soggiorno avete voluto incontrarvi col successore di Pietro.

Con la simpatia che nutro verso i cultori dello sport, vi auguro di saper sempre ricavare dalle vostre competizioni quelle soddisfazioni che soltanto uno spirito di lealtà, di rispetto della persona, di sacrificio e di dominio di sé può pienamente procurarvi.

Sappiate affrontare con tale animo i momenti impegnativi delle partite per essere, poi, in grado di conseguire quelle vittorie superiori che valgono per l’eternità. A proposito, mentre vi esorto a dare sempre il meglio delle vostre forze e delle vostre capacità nelle varie prove sportive, vi ricordo di non considerare l’attività agonistica come fine a se stessa, ma piuttosto come elemento prezioso che è frutto dell’integrazione delle doti fisiche con quelle spirituali. In una parola, il corpo deve essere subordinato allo spirito che dà luce, respiro ed energia alla vita e che vi fa essere bravi sportivi, bravi cittadini e bravi cristiani.

2. È mia convinzione che la sport possa, se non mitizzato, essere un po’ fattore di educazione morale e sociale, sia a livello personale che comunitario. Come manifestazione dell’agire dell’uomo esso deve essere una scuola e un’esperienza continua di lealtà, di sincerità, di tenacia e di solidarietà. Auspico quindi che, con autentica sensibilità umana e cristiana, difendiate sempre, con la chiarezza necessaria, i grandi ideali dello sport, congiungendo in modo armonioso la vostra vita di credenti con l’attività agonistica, quale valore di promozione umana. Infatti ogni attività, se rettamente intesa, è un’autentica scuola di allenamento alle virtù umane, che costituiscono le fondamenta insostituibili ed ineliminabili per costruirvi sopra, con l’aiuto di Dio, quelle cristiane.

Auspicandovi ogni miglior successo, vi esorto ad essere sempre pieni di energia e professionalmente attenti anche nel lavoro e nella nobile gara della bontà e dell’onestà. Vi sia di aiuto e di stimolo la benedizione apostolica che di cuore imparto a voi qui presenti e che volentieri estendo ai vostri cari.



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