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ALLOCUZIONE DI GIOVANNI PAOLO II
AL SACRO COLLEGIO CARDINALIZIO IN OCCASIONE
DEL CONCISTORO PER LA PRESENTAZIONE DELLA CAUSA
DI CANONIZZAZIONE DEL BEATO MICHELE FEBRES CORDERO

Sala del Concistoro - Lunedì, 25 giugno 1984

 

Vedo e saluto con gran gioia voi, venerabili fratelli, riuniti in quest’aula. E vi ringrazio moltissimo perché siete qui convenuti. Vi dico che singolarmente aiutate il Pontefice romano a prendersi cura del proprio compito, certamente pesante, nello svolgimento dei massimi compiti della Chiesa, con la saggezza, la pratica e l’esperienza che tutti avete in abbondanza: non c’è nulla infatti di tanto piccolo nella Chiesa, che non richieda la concordia di più consigli. Accresce questo consenso degli animi e questa fiducia la solennità del Corpus Domini che abbiamo appena celebrato, che è il sacramento dell’unità, e la prossima festa dei santi Pietro e Paolo, nostri predecessori, che con il loro sangue fondarono la Chiesa romana, che per la loro virtù, quasi ricevuta in eredità, vive nei secoli.

Sempre, venerabili fratelli, la navicella della Chiesa, sotto la guida di Pietro, è sbattuta dai venti, poiché sempre il male mette radici tra gli uomini; e sempre perciò c’è bisogno di saggezza e di faticoso lavoro. E non ho dubbi sul sollecito zelo di voi che siete “fratelli nostri, apostoli delle Chiese, gloria di Cristo” (2 Cor 8, 23).

Ma oggi sono tre i compiti che dobbiamo svolgere: primo, la nomina del camerlengo del Sacro collegio; secondo, la provvista di Chiese; terzo, la sacra canonizzazione del beato Michele dei fratelli delle Scuole cristiane, che è stato luce e vanto dell’Ecuador e del suo ordine religioso, della cui vita e opere si dirà brevemente tra poco.

Ma prima che si proceda a trattare queste questioni, poiché per la morte del cardinale Antonio Samorè, di venerata memoria, la diocesi suburbicaria di Sabina e Poggio Mirteto è vacante, nomino e proclamo vescovo della diocesi suburbicaria di Sabina e Poggio Mirteto l’eminentissimo cardinale Agnelo Rossi, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede.

L'assista, preghiamo, Cristo la sua Chiesa, che sul fondamento di Pietro ha voluto che poggiasse e venisse costruita; l’assista sua madre Maria, stella luminosa del cielo e regina degli apostoli; l’assista san Giovanni Battista, precursore del Signore, di cui ieri abbiamo celebrato la memoria della nascita; l’assista con la sua intercessione il beato Michele Febres Cordero che, preso dall’amore della saggezza cristiana, quasi nascosto in essa trascorse la sua vita.

 

© Copyright 1984 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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