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VIAGGIO APOSTOLICO IN CANADA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI SACERDOTI, AI RELIGIOSI E ALLE RELIGIOSE

Domenica, 9 settembre 1984

 

Cari fratelli e sorelle.

In questa prima giornata del mio pellegrinaggio sono felice di aver potuto venerare la tomba del beato François de Laval, primo vescovo del Québec e di tutta l’America del Nord, che ho avuto la gioia di beatificare nel 1980 insieme a Maria dell’Incarnazione e Kateri Tekakwitha.

François de Laval si unì nel 1639 ad una Chiesa nascente, frutto dell’azione coraggiosa dei preti, dei religiosi e delle religiose, portatori del Vangelo in questa terra. Vicario apostolico, egli contribuì, senza risparmiarsi, a radunare i primi abitanti convertiti e i coloni cristiani nell’unità di quella che sarebbe stata ben presto una diocesi, partecipando personalmente all’azione missionaria e prendendo parte alle dure prove dei pionieri.

Egli aveva conosciuto in Francia la vitalità di una cristianità che si stava rinnovando sotto l’impulso di numerosi fondatori e di numerosi uomini di grande spiritualità con i quali condivideva il senso di Dio e la carità. Egli volle fermamente stabilire la Chiesa in questo nuovo Paese in comunione con il Vescovo di Roma. Una delle sue opere più significative fu la fondazione del seminario maggiore e del seminario minore in cui noi ora ci troviamo, per rendere possibile il rapido sviluppo del clero del Québec.

Con voi vorrei rendere grazie per il dono che si è manifestato su questa terra, particolarmente per la santità di questo primo vescovo così come di tutti gli altri fondatori.

Penso in special modo alle comunità religiose il cui zelo missionario ha prodotto tanti frutti di santità: i Gesuiti, i Recolletti, le Orsoline, gli Agostiniani Ospedalieri della Misericordia furono tra i primi a venire dalla Francia nell’America del Nord. Ben presto i Sulpiziani li raggiunsero con molti altri. In seguito nacquero numerose istituzioni, a testimonianza della fioritura di una comunità ecclesiale generosa.

Cari religiosi e religiose riuniti in questa cappella, lodiamo il Signore per tutto ciò che egli ha dato da compiere ai vostri precursori.

E ora vorrei dirvi, e lo farò di nuovo altrove nel corso del mio viaggio, che la Chiesa conta fermamente sulla vostra azione e la vostra testimonianza. Senza dubbio, il vostro ruolo si è modificato da alcuni anni, ma l’essenziale della vostra particolare vocazione permane: il dono di sé al celibato consacrato, la vita di preghiera e la carità attiva sono segni per tutti. I servizi concreti che rendete sono insostituibili, nella vita pastorale, nelle diverse richieste di formazione dei giovani e adulti e in particolare nell’aiuto che offrite ai più sfavoriti dalla sorte. Prego Dio perché chiami molti giovani a unirsi a voi generosamente, affinché le vostre missioni siano proseguite e continuamente rinnovate.

Permettetemi di rivolgere un saluto particolarmente cordiale ai sacerdoti che hanno la responsabilità dei seminari del Québec e di esprimere loro la mia fiducia e le mie speranze per il compito di capitale importanza che essi hanno assunto.

Con molta cordialità impartisco a tutti voi la benedizione apostolica.

 

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