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VIAGGIO APOSTOLICO IN CANADA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ORGANIZZATORI E AI COORDINATORI
DELLA VISITA IN CANADA

Cattedrale Metropolitana di Ottawa - Giovedì, 20 settembre 1984

 

Sia lodato Gesù Cristo!

In quest’ultima tappa del mio lungo viaggio pastorale in Canada, rendo grazie a Dio per tutto ciò che mi ha permesso di vedere e di sentire, da Est ad Ovest, in assemblee così diverse.

Eccoci in questa magnifica città di Ottawa, la capitale del Paese. Essa è stata scelta per celebrare questo pomeriggio la messa per la pace. Ieri sera ho incontrato le rappresentanze governative, parlamentari e diplomatiche il cui ruolo è così importante per tutto il popolo canadese e per la comunità mondiale. Ho salutato le autorità civili della regione.

Tra qualche istante mi intratterrò con il gruppo dei miei fratelli nell’episcopato che sono i responsabili della Chiesa cattolica in Canada. A proposito, voglio ringraziare monsignor Joseph-Aurèle Plourde per la fervente accoglienza nella cattedrale dell’arcidiocesi.

Colgo l’occasione per esprimere la mia calorosa gratitudine a tutti coloro che da un mese a questa parte, hanno partecipato all’organizzazione di questo viaggio e poi al suo svolgimento. Spesso ricevevo a Roma testimonianze di questi intensi preparativi. Da dodici giorni, sono testimone del loro lavoro.

Cari amici, con i vostri vescovi responsabili e la segreteria generale della conferenza, avete preso un gran numero di iniziative. Avete scelto i luoghi e le occasioni che vi sembravano più significative. Avete sensibilizzato le popolazioni informandole sulla Chiesa in Canada, su Roma e il Papa, sul senso della mia visita pastorale. Grazie a voi, molti vostri compatrioti si sono preparati spiritualmente all’avvenimento e questo è, ai miei occhi, la cosa più importante.

Il mio ringraziamento va ai diversi gruppi di lavoro qui rappresentati che hanno provveduto all’intera organizzazione sul piano tecnico in settori così diversi come gli spostamenti, le comunicazioni, la stampa e la spedizione dei documenti, il coordinamento dei servizi d’ordine, di protocollo, di sicurezza.

E soprattutto vorrei citare:

- il personale permanente della segreteria della conferenza dei vescovi del Canada;

- i membri aggiunti della segreteria speciale istituita in occasione della visita pontificia; i rappresentanti della diocesi di Ottawa e di Gatineau-Hull per i territori di loro competenza;

- il gruppo di lavoro del governo federale;

- gli invitati di monsignor Plourde hanno dato il loro contributo, in modo particolare per un gesto significativo che resterà a ricordo di questa visita. 

Ho apprezzato particolarmente lo spirito di collaborazione che questa impresa ha suscitato tra le autorità provinciali e federali e i vari gruppi ecclesiali. E, attraverso di voi, ringrazio le migliaia di persone che hanno prestato aiuto in tutti i servizi nelle varie tappe attraverso il Paese, in modo discreto e disinteressato, senza poter sempre assistere alle cerimonie, ma contribuendo al loro successo.

Nell’indirizzarmi più particolarmente a quei fedeli che hanno avuto incarichi di responsabilità, oso aggiungere che questo lodevole lavoro non è ancora finito. È necessario trarre il massimo profitto da quest’esperienza per porne in rilievo il valore per il popolo canadese, e permettergli di meditare su di esso. Sono certo che molti di voi fanno già parte di quei gruppi zelanti che sono soliti sostenere servizi simili nelle vostre comunità ecclesiali. Mi congratulo con voi e vi incoraggio. La Chiesa ha bisogno di strutture idonee all’adempimento della sua missione in tante sfere. Essa necessita di gente generosa e competente. Anzi, per meglio dire, ha bisogno di un impulso, di un’ispirazione spirituale che essa trova nella preghiera, nella sua vita liturgica, nel suo impegno per la carità e non ho alcun dubbio che voi avete incontrato queste istanze spirituali nel vostro lavoro di organizzazione.

Siamo qui nella cattedrale, e io non posso visitare simili chiese senza riflettere sul senso del sacro che esse contribuiscono a valorizzare allo scopo di facilitare un incontro con il Dio vivente e senza evocare l’immagine delle assemblee dei cristiani per le quali esistono. È di capitale importanza che questi segni di Dio sorgano nel cuore delle nostre città e soprattutto che i nostri fedeli cerchino di frequentare con zelo questi luoghi spirituali per la preghiera personale o per la celebrazione dei sacramenti. In questo modo essi possono condurci ancora sulle strade del Signore! Questa mattina la nostra preghiera consiste innanzitutto nel rendimento di grazie a Dio e nel raccomandare a lui le nostre intenzioni, in unione con la Vergine Maria.

A tutti voi, signore e signori, cari fratelli e sorelle, ripeto i miei più sentiti ringraziamenti. Offro le mie ferventi preghiere per le responsabilità che esercitate nella società e nella Chiesa. Prego che Iddio benedica voi e le vostre famiglie.

 

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