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AUGURI DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA POLIZIA STRADALE ITALIANA

 Sabato Santo, 6 aprile 1985

 

1. Sono lieto di accogliervi in questo nostro tradizionale incontro del sabato santo, signori ufficiali e agenti della Polizia stradale italiana che assistete i miei viaggi in Roma e in Italia.

Il mio primo pensiero è un doveroso atto di ringraziamento per la vostra opera, che facilita il mio ministero pastorale presso tante comunità ecclesiali qui nell’Urbe come in altre regioni. Il vostro è un servizio generoso, attento, responsabile, tecnicamente ineccepibile, ricco di esperienza e di umanità. Io vi sono riconoscente, con animo profondamente grato, e desidero dare pubblicamente testimonianza alla vostra premurosa e discreta presenza nei miei viaggi, ben conoscendo i sacrifici che accettate di fare, con abnegazione e con profondo senso del bene comune delle popolazioni.

Desidero rivolgere a tutti voi un fervido augurio pasquale, ricambiando così le vostre attenzioni, e assicurandovi che apprezzo molto la vostra opera e la vostra eccellente bravura.

2. La Pasqua ci fa rivivere e ci presenta il duplice mistero della croce e della gloria di Gesù Cristo.

La croce indica un chinarsi di Dio verso l’uomo, un avvicinarsi del Signore alle condizioni di povertà e di fatica, di rischio e di dolore di ogni persona; indica la presenza di Gesù nelle nostre fatiche quotidiane, un accostarsi del Figlio di Dio alle frequenti croci della nostra vita. Soffrendo e morendo il Figlio di Dio assume queste nostre croci e le fa sue.

D’altro canto la risurrezione e la gloria ci annunciano che la sofferenza e la morte non sono il punto di arrivo dell’opera di Dio, poiché il destino ultimo voluto dal Signore consiste nella piena vittoria sul dolore e sulla distruzione dell’uomo.

Nella Pasqua la Chiesa rivive questo profondo e confortante mistero. Sul destino dell’uomo lasciato a se stesso pareva trionfare la morte, il peccato, la violenza. Gesù risorto annuncia invece la vittoria dell’amore, della grazia, della libertà.

Questo mistero del trionfo del Crocifisso sostiene così i nostri pesi quotidiani e ci dà forza; infonde in noi la fondamentale speranza che, come con Gesù portiamo la croce, così, con lui, saremo innalzati nella piena condivisione della gloria.

3. Vogliate avere sempre, nella vostra missione, spesso non facile, il ricordo di questo esaltante mistero. In ogni attività dell’uomo c’è sempre una parte di rischio, di sacrificio, di umiliazione; c’è, quindi, un aspetto di croce e di sofferenza che emerge dalle consegne umane. Però sappiamo che da queste condizioni di croce si erge la figura del Risorto che ci attesta come oltre la sofferenza ci sia per noi il passo definitivo della gloria.

Questa speranza vi conforti, vi sostenga, vi aiuti ad affrontare la fatica e il sacrificio quotidiano. E con questo augurio volentieri imparto a ciascuno di voi, ai vostri familiari e alle persone che vi sono care la mia benedizione.



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