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VISITA PASTORALE NEI PAESI BASSI

SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA POPOLAZIONE DI MECHELEN

Belgio - Sabato, 18 maggio 1985

 

Signor Governatore,
Signor borgomastro,
popolo di Mechelen,
e voi tutti qui riuniti.

1. Sono felice di salutarvi tutti in questa città, insieme con i miei fratelli nell’episcopato, il Cardinale Godfried Danneels e i suoi vescovi ausiliari. È una felice coincidenza o, per meglio dire, un dono di Dio, che io possa festeggiare con voi, oggi, il mio compleanno. Vi ringrazio dunque per il vostro regalo, per i vostri auguri e soprattutto per la vostra calorosa accoglienza: questa è la cosa più bella! Grazie!

2. Da questo palco, vedo i due grandi simboli della vostra città: la statua di Margherita d’Austria e il campanile della Cattedrale di Saint-Romboud. Questi due monumenti sono preziosi simboli del vostro passato, ma anche segni che prefigurano il vostro futuro. Grazie al suo saggio governo e alla sua pietà, Margherita ha dato a Malines un fulgore sino ad allora sconosciuto; ha fatto di questa città la fulgida capitale dei Paesi Bassi, un luogo in cui la pace e la giustizia, le arti e le scienze potevano fiorire, in un’epoca di grandi tensioni tra i popoli. Come i vostri antenati dei secoli passati, lavorate per la pace, la pace vera, senza tregua, con ostinazione, con coraggio, soprattutto in quest’epoca nella quale sono in gioco il futuro dell’Europa e quello del mondo intero.

3. Il mio sguardo si posa anche sul campanile della vostra meravigliosa Cattedrale di Saint-Romboud che, da tanti secoli, è la più importante delle chiese del vostro Paese. E lì che riposa San Romboud, venuto da un Paese lontano per annunciare il Vangelo ai vostri antenati, ed è lì che è morto. Il vostro campanile è massiccio e imponente. Voglio vedervi un segno e una sfida rivolta alla vostra stessa fede: possa questa essere altrettanto solida, altrettanto robusta, onde vincere l’usura del tempo e dare risposta alle domande nuove alle quali vi pone di fronte il mondo! Siate, come così bene esprime il motto della vostra città: “in fide constans”, fedeli e perseveranti nella fede.

Il vostro campanile di Saint-Romboud non è ultimato. Ancora una volta, vi è in ciò un’immagine, una sfida per la vostra fede. Rimanete fedeli al vostro passato cristiano, ma non fermatevi lungo il cammino! Abbiate il desiderio di approfondire e di adempiere il vostro cristianesimo. Non abbiate paura: aprite il vostro cuore alla voce del Signore, che vi parla oggi come allora, con la stessa forza e insistenza, e che vi chiama, voi che siete portati dall’amore del Padre, a liberare dal male il mondo che vi circonda, a farne una comunità di pace, di giustizia e d’amore.

4. La vostra città è diventata un luogo d’incontro importante per la ricerca dell’unità tra i cristiani. Questa unità è voluta dal Signore, tra tutti i suoi discepoli: è necessario, a questo fine, proseguire la ricerca, il dialogo, la preghiera. Fedeli alla vostra fede, date accoglienza anche agli uomini d’ogni credenza, che difendono le proprie convinzioni con onestà, ricercano la giustizia e rispettano i loro fratelli, in particolare i più deboli, i malati e gli handicappati. Questi ultimi li saluto qui in modo particolare. Lavorate senza tregua alla riconciliazione tra i numerosi gruppi che si fronteggiano tra gli abitanti di questo Paese. Imparate ad accettarvi a vicenda, abbiate riconoscenza per l’apporto di ciascuno; abbiate rispetto per l’individualità di ciascuno!

Non chiudetevi agli altri, ma sappiate vedere e incoraggiare il bene che alberga nel cuore di ciascun uomo che cerca il senso della propria esistenza e la fraternità tra gli esseri umani. Abbiate fiducia gli uni negli altri, amatevi gli uni gli altri, perché Dio non è mai lontano dal cuore di colui che si sforza di cercare e di vivere la verità secondo la propria coscienza (At 17, 27).

È per questa causa del dialogo fraterno che ho pregato oggi, per intercessione di Notre-Dame di Hanswijk, tanto cara a questa città. Che la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo sia sempre con tutti voi, con ciascuno di voi che siete qui presenti.

 

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