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VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA
DI S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLE VARIE ASSOCIAZIONI DI
APOSTOLATO PRESENTI NELLA PARROCCHIA

Domenica, 15 febbraio 1987

 

Vorrei congratularmi con voi per due cose visibili. Una è questa chiesa che è molto bella, molto moderna e penso che sia anche funzionale. Voglio poi congratularmi con voi anche per la celebrazione odierna, una celebrazione molto bella, molto sentita, molto partecipata e anche molto ben cantata. Menzionando all’omelia i diversi gruppi e ora incontrando le persone che li compongono ho pensato a ciò che è la “colonna” della Chiesa di Roma: san Pietro. Questo è naturale: come Vescovo di Roma vivo sempre in riferimento a lui. Lui era apostolo e apostolo vuol dire inviato di Cristo. Cristo ci ha portato tanti doni o meglio ci ha fatto scoprire i doni che sono nel creato, che sono nell’uomo, nella persona umana, dentro i nostri cuori. E di tutti questi doni ha fatto un insieme in sé: questo insieme si chiama corpo mistico. Questo corpo mistico è affidato agli apostoli, è affidato a san Pietro, ai suoi successori. Così, vedendo i diversi doni che sono in voi, che voi rappresentate qui nella parrocchia, ho pensato a san Pietro. Avete scoperto nei vostri cuori, avete scoperto nella realtà del vostro battesimo, della vostra cresima tutti questi doni che provengono dal fatto di essere cristiani, di essere figli di Dio, di essere testimoni di Cristo, di essere Chiesa, corpo di Cristo. Allora nel nome dell’apostolo Pietro vorrei ringraziarvi, perché con tutti questi doni, con tutti questi carismi, con tutti questi compiti e impegni si fa l’apostolato. Tutto ciò è inscritto nella missione di Pietro, nel suo apostolato. Vi ringrazio, perché con la vostra attività, con tutte queste diverse forme dell’apostolato dei laici voi contribuite ad accrescere l’apostolato degli apostoli e soprattutto di Pietro, che era destinato ad essere il primo pastore di questa Chiesa di Roma.

L’anno in corso ci prepara al Sinodo sulla missione dei laici nella vita della Chiesa e io faccio ogni domenica un’esperienza di ciò su cui dovrà riflettere il Sinodo dei vescovi. Questa è una circostanza molto favorevole per me e per il card. vicario perché sarà il portavoce della Chiesa italiana e soprattutto della Chiesa di Roma. Allora vi invito a pregare per questo Sinodo, perché riesca bene nella dimensione della Chiesa universale, perché possa servire allo sviluppo ulteriore di questo grande apostolato dei laici che così si unisce alla missione degli apostoli, di Pietro, alla missione di Cristo. Perché egli è il primo inviato da Dio. Allora vi saluto nel nome di Cristo e vi auguro di continuare bene il vostro apostolato in questa parrocchia affidata alla Madre della Consolazione.

 

© Copyright 1987 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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