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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ARTISTI DEL CIRCO DI MOSCA

Sabato, 14 marzo 1987

 

Sono ben lieto di accogliervi, signore e signori del Circo di Mosca, in occasione della vostra tappa romana durante la tournée in Italia. Voi avete desiderato questa udienza speciale, ed io vi ringrazio per l’amichevole visita, mentre porgo a tutti il mio cordiale saluto.

La fama ed il prestigio che circondano il vostro complesso sono noti in tutto il mondo. L’ammirazione che in ogni parte del mondo vi accompagna vi fa onore, anche perché voi sapete offrire al pubblico, insieme con la perfezione di singolari esercizi, immagini e gesti che parlano delle vostre terre, delle vostre culture, delle tradizioni di popoli dell’Urss.

Nell’offrire alla gente un divertimento sano, distensivo, intelligente, voi donate serenità e suscitate sentimenti di pace, bene particolarmente apprezzabile in un mondo come il nostro, talvolta così complicato, difficile, violento. La gente accorre infatti ai vostri spettacoli per trovare un momento di ammirata distensione, in un’esperienza di vivo interesse culturale e ricca di estro umano. Siate consapevoli di questo, per trovare voi stessi speranza e fiducia nella vostra quotidiana fatica.

Desidero augurare a tutti voi che nella vostra compagine non manchino mai quella solidarietà e quell’amicizia che fanno della gente del circo una grande famiglia; e quell’aria di serenità e di pace che diffondete con il vostro spettacolo sia anzitutto per voi sollievo e respiro della comune solidarietà ed amicizia.

Con questi sentimenti porgo a tutti voi, alle vostre famiglie ed alle persone che vi sono care l’augurio fervido e cordiale che la protezione del Signore vi assista in ogni circostanza.

 

© Copyright 1987 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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