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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI APPARTENENTI AL MOVIMENTO
EUCARISTICO DELLA GIOVENTÙ

Giovedì, 5 novembre 1987

 

Cari amici del Movimento Eucaristico dei giovani.

Sono molto felice di accogliervi qui, venticinque anni dopo il nuovo inizio del vostro Movimento in risposta al messaggio del Papa Giovanni XXIII, come ha appena ricordato mons. Georges Rol. Lo ringrazio per le sue parole, così come i membri della vostra équipe nazionale che mi hanno presentato il senso delle vostre attività.

Voi ponete l’Eucaristia al centro del vostro Movimento. Ciò significa che voi crescete, dall’infanzia all’età adulta, rendendovi particolarmente attenti a questo mistero essenziale del Cristo, come un “nutrimento che fortifica”. Celebrate l’offerta che Cristo compie consegnando la propria vita per salvare la moltitudine dei suoi fratelli. Il Concilio Vaticano II ha detto che partecipando realmente al corpo del Signore, “noi siamo educati alla comunione con lui e tra di noi” (Lumen Gentium, 7).

Sì, in comunione con il Cristo, noi siamo anche in comunione gli uni con gli altri. La vostra vita di gruppo, i vostri raduni, i vostri campi, sono occasioni privilegiate per prendere coscienza di tutta la ricchezza della comunione della Chiesa. Accogliete e approfondite la parola di Dio, sviluppate l’unione fraterna tra coloro che Cristo raduna. Nel corso delle tappe successive della vostra giovinezza, prendete sempre più posto nella vita dell’insieme della Chiesa. Mi sembra che il vostro pellegrinaggio a Roma mostri bene il vostro desiderio di aprire lo sguardo e il vostro cuore sulla Chiesa universale costruita sul fondamento degli apostoli, unita attorno al successore di Pietro, diffusa nel mondo.

Voi venite qui pochi giorni dopo la chiusura del Sinodo che ha riunito i vescovi di cinque continenti per riflettere sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo. Ne riceverete il messaggio. Per il momento in questo breve incontro, sottolineerei solo due aspetti della vostra vita di giovani cristiani.

I vostri responsabili hanno espresso la preoccupazione di “iniziare i giovani a una pratica sacramentale regolare” e di “permettere loro di entrare più approfonditamente in ciò che essi celebrano”. Voi avete infatti bisogno del nutrimento dell’Eucaristia. Celebrare regolarmente la divisione del corpo di Cristo, unendo l’offerta di voi stessi al suo sacrificio, unire la vostra azione di grazia alla sua, sono le condizioni maggiori della vostra perseveranza nella fede. C’è soprattutto, nella messa domenicale, la fonte viva della speranza in voi. E, al tempo della debolezza e del peccato, rientrate in comunione con il sacramento della riconciliazione. Quando vi ritrovate in gruppo, sostenetevi gli uni gli altri nella fedeltà e crescete insieme nell’esperienza della preghiera. Non dimenticate, giorno per giorno, di volgere il vostro sguardo sulla Madre di Gesù, Maria, che meditava in cuor suo il felice annuncio della salvezza accolta nella fede.

In questo spirito di preghiera e di fede, “la celebrazione vi manda” in missione come dite voi stessi. Vivendo la grazia della comunione ecclesiale, potrete riunire le vostre energie per essere testimoni di Cristo, franchi, saldi e inventivi. Attorno a voi troppo spesso, incontrate l’indifferenza o il rifiuto di fronte al messaggio e alle esigenze del Vangelo. Insieme siate coraggiosi e pieni di speranza! Seguire Cristo su tutte le strade del mondo e costruire la Chiesa, ciò può sembrare difficile ma è possibile quando si condivide con i propri fratelli la forza dell’amore del Figlio di Dio. Per rispondere alla sua chiamata, bisogna caricarsi della sua croce (cf. Mt 16, 24). Ma dopo la risurrezione il piccolo gruppo dei discepoli era pieno di gioia, anche quando Gesù era salito verso il Padre. Con loro camminate nella gioia e conservate nel vostro cuore l’ultima parola di Gesù: “Io sono con voi sempre, fino alla fine del mondo” (Lc 24, 52; Mt 28, 20).

Vi dico ciò perché la Chiesa conta sulla generazione dei giovani: rispondete agli appelli di Cristo, là dove ora siete, là dove sarete domani: nella vostra famiglia, nel vostro ambiente di lavoro o, per alcuni, in una vita consacrata al servizio di Dio. Negli incontri di ogni giorno, nelle situazioni nuove in cui vi trovate, sappiate essere fedeli al vostro battesimo.

Con i giovani del Movimento Eucaristico, sono felice di accogliere un gruppo venuto da Montpellier in pellegrinaggio sui passi dei primi cristiani. Continuate a meditare la parola di Dio, a vivere e a far vivere pienamente la liturgia! Conservate il vostro entusiasmo nel compiere la vostra missione di cristiani.

Vi incoraggio tutti, cappellani, responsabili e giovani ad approfondire incessantemente la comunione offerta da Cristo alle membra del suo corpo. E vi benedico, invocando su voi “la grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore Gesù Cristo” (Fil 1, 2).

 

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