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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL COMITATO CENTRALE PER L’ANNO MARIANO

Martedì, 2 febbraio 1988

 

Cari fratelli e sorelle,

1. È con vivo gradimento che ho accolto la vostra richiesta di un incontro con me.

Ringrazio innanzitutto il Cardinale Dadaglio, Presidente del Comitato Centrale per l’Anno mariano, per le affettuose e devote parole che, a nome di tutti, ha voluto rivolgermi, accennando a quanto è stato fatto, alle iniziative in corso ed a quelle che ancora si intendono prendere.

Il panorama, che si apre dinanzi ai nostri occhi, ci spinge a ringraziare la Vergine santissima per la sua “presenza attiva” tra di noi, proprio quella “presenza” materna e premurosa, misteriosa ma efficace, della quale ho parlato nell’Enciclica Redemptoris Mater (n. 1), dove ho inteso appunto proporre gli indirizzi pastorali e spirituali di fondo dell’Anno mariano.

Il mio ringraziamento si estende a tutti voi, cari fratelli e sorelle, per la disponibilità e il fervore col quale vi siete messi all’opera, e per la competenza con la quale la state svolgendo. Avete sentito anche voi l’“appello” di Maria, ed in certo modo vi siete fatti suoi docili strumenti, segni sensibili di questa sua “presenza attiva” nella storia di oggi, come del resto in tutta la storia della Chiesa, delle singole anime e dell’umanità.

2. Di questa presenza di Maria ha un particolare bisogno il nostro secolo, sul quale si proiettano ombre oscure, ma nel quale brillano anche singolari luci di speranza. E Maria dal canto suo, non fa mancare, per chi la sa comprendere ed apprezzare, la sua materna intercessione e il suo valido sostegno per farci affrontare serenamente e coraggiosamente le prove della vita presente, le croci quotidiane, i doveri della nostra testimonianza cristiana. Maria ci è accanto per aiutarci nell’impegno di lavorare all’edificazione di un mondo fondato sui valori della solidarietà, della giustizia, della pace.

Dobbiamo vedere, pertanto, questo Anno mariano come una speranza, una forza di rivitalizzazione delle energie soprannaturali della fede e della carità, una specie di “antidoto” ai numerosi veleni che rischiano, se non siamo avveduti, di intossicare le singole persone come la stessa società, allontanandole da Cristo, e quindi dalla salvezza. Maria è come una bussola, una “stella” luminosa, che continuamente ci orienta verso il “sole di giustizia”, verso Gesù.

Il fascino soave di Maria ci conduce alla verità, e ci distoglie dalle seduzioni di questo mondo. Ella ci mostra una superiore bellezza, nella quale il nostro animo trova la vera pace, e ci fa riscoprire il mondo, al di là di ogni sua bruttura, nella sua realtà e nella sua innocenza originarie, così come esso è uscito dalle mani del suo Creatore, e come è stato salvato dal sangue del Redentore.

3. Questi pensieri possano servire per un ulteriore approfondimento del nostro impegno spirituale in questo anno particolarmente dedicato a Maria.

La prima cosa da fare resta sempre, quella di rendere più intenso e vissuto il culto mariano, e di affinarlo sulla base di criteri liturgici e devozionali seri e sicuri, nella fedeltà alla tradizione della Chiesa e alle indicazioni del suo magistero attuale.

Occorre anche insistere nell’approfondimento teologico della mariologia nei suoi vari aspetti: da quello antropologico a quello ecclesiologico, nel contesto dell’essenziale dimensione cristologica.

È bene, inoltre, insistere ulteriormente sui benefici riflessi ed effetti che il culto mariano esercita nei confronti delle grandi cause della pace, della giustizia, della riconciliazione, della conversione, della evangelizzazione, della missionarietà della Chiesa. Occorre confidare di più in Maria per la causa dell’ecumenismo, per la promozione dell’unità e della carità reciproca tra i cristiani; penso in modo particolare alle occasioni che in tal senso possono essere offerte dalle celebrazioni del Millesimo anniversario del Battesimo della Rus’.

Ecco, cari fratelli e sorelle, questi sono i pensieri che mi sono venuti spontanei in questa circostanza. Vi ringrazio di nuovo per la vostra collaborazione e confido che, per l’intercessione della Beata Vergine, i vostri sforzi porteranno risultati ancora maggiori di quelli, già abbondanti e lodevoli, che stanno producendo.

Sotto gli auspici della santissima Madre di Dio imparto a tutti voi una speciale benedizione, che estendo ai vostri familiari ed a tutte le persone care.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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