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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI CATTOLICI E AI RAPPRESENTANTI
DEL CONSIGLIO DELLE CHIESE DEL SUD AFRICA

Venerdì, 27 maggio 1988

 

Cari amici.

1. Sono felice di accogliervi in Vaticano, e vi saluto con le parole dell’apostolo Paolo: “Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo” (1 Cor 1, 3).

La natura ecumenica del vostro gruppo richiama alla mente le parole del Concilio Vaticano II, che “la cooperazione di tutti i cristiani esprime vivamente quella unione, che già vige tra di loro, e pone in più piena luce il volto di Cristo Servo” (Unitatis Redintegratio, 12). L’unione che già vige tra noi è diffusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo (cf. Rm 5, 5), attraverso la nostra configurazione battesimale con Cristo. Deve essere nostra ardente preghiera che una più matura consapevolezza della natura e del significato di quell’unità renda più autentica e convincente la nostra testimonianza davanti al mondo. Essenziale, in questa testimonianza, è lo spirito di servizio con cui cerchiamo di rispondere ai bisogni dei nostri fratelli e sorelle.

2. So bene quanto siete impegnati, come responsabili delle Chiese e comunità cristiane nel vostro Paese, nell’annuncio del messaggio evangelico di salvezza e nell’affermazione, dentro le condizioni storiche e sociali dei vostri popoli, dei valori intrinseci a questo messaggio e da esso inseparabili, come la pace, la solidarietà, la giustizia e l’uguale dignità di tutti. Nella stessa “casa di Dio” (cf. Eb 3, 6) c’è un posto per ciascuno, ma anzitutto per i più deboli e più poveri e più indifesi tra i nostri fratelli.

Conosco l’angoscia che sperimentate, giorno dopo giorno, nel vedere il terribile tributo che il sistema di “apartheid” continua a imporre alla vita degli individui e delle famiglie, e alla società stessa. Voi siete consapevoli che la Santa Sede si è costantemente proclamata in difesa della dignità umana e dei diritti dell’uomo, e si è sempre opposta ad ogni forma di discriminazione razziale. Non esito a ripetere una volta ancora che “ogni forma di discriminazione fondata sulla razza, praticata sia occasionalmente che sistematicamente, rivolta a individui o a interi gruppi razziali, è assolutamente inaccettabile” (“Allocutio ad Nationum Unitarum Commissionem contra segregationem racialem v. d. «Apartheid»”, die 7 iul. 1984: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VII, 2 [1984] 35 ss). Perché noi crediamo che quanto è insegnato nelle Scritture si applica a ogni uomo e donna, che “Dio creò l’uomo a sua immagine” (Gen 1, 27) e che tutti noi “siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo” (Rm 5, 10).

3. Poiché la riconciliazione è al cuore del Vangelo, i cristiani non possono accettare strutture di discriminazione razziale che violino i diritti umani. Ma devono anche rendersi conto che un cambiamento di strutture è legato a un cambiamento dei cuori. Il cambiamento necessario è radicato nel potere dell’amore, l’amore divino da cui proviene ogni azione e trasformazione cristiana. I Cristiani in Sud Africa sono chiamati a lavorare insieme per promuovere tra tutti i popoli che vivono in quella società un senso di effettiva solidarietà, che di recente ho descritto, in altro contesto, come “la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune, ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siano veramente responsabili di tutti” (Sollicitudo Rei Socialis, 38).

Prego affinché le comunità in Sud Africa continuino a promuovere mezzi esclusivamente pacifici per rispondere alle difficoltà della presente situazione. L’ammonimento contenuto nella lettera di san Giacomo è molto appropriato: “Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace” (Gc 3, 18). Condividiamo la speranza che nel mezzo di così grandi sofferenze in Sud Africa, di cui il mondo intero è testimone, i vostri sforzi ecumenici deporranno semi di giustizia e di pace che, con l’aiuto della grazia di Dio, porteranno presto il loro frutto.

Che Dio benedica tutti i suoi figli e figlie in Sud Africa.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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