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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA DI COREA

Lunedì, 6 febbraio 1989

 

Cari amici.

Sono lieto di incontrarvi, membri del parlamento e distinti cittadini della Repubblica di Corea, figli e figlie di un popolo ricco di una millenaria tradizione di saggezza e ricchezze culturali.

Conservo molti graditi ricordi della mia visita in Corea nella primavera del 1984, come pellegrino nella Chiesa che vive e cresce nel vostro Paese. Quell’occasione mi consentì di far conoscere a tutto il mondo cattolico l’esempio di fede e coraggio dei molti martiri che diedero la vita per Cristo nel vostro Paese.

Seguendo l’insegnamento di Cristo e l’esempio dei martiri, la Chiesa nel vostro Paese risponde alle nuove sfide sempre insorgenti. Come i vostri Vescovi hanno spesso avuto occasione di puntualizzare, la situazione attuale ci chiama a rinnovare l’impegno di promuovere la verità e i valori morali, soprattutto il rispetto per la sacralità della vita umana, che spesso non è sufficientemente tutelata nel contesto delle ideologie moderne e del consumismo.

C’è un ambito particolare in cui i laici della Chiesa sono chiamati a lavorare con specifica competenza ed energia, così che il messaggio evangelico possa portare frutto nel mondo: la promozione della giustizia e della pace. Nell’esortazione apostolica post-sinodale di recente pubblicazione, ho ricordato nuovamente che è necessario per l’umanità liberarsi dalla conflittualità che ha segnato la sua storia. Con modalità diverse secondo la vocazione personale, tutti sono chiamati a svolgere un ruolo nella società per affermare l’autentica pace e giustizia cui ogni popolo aspira (cf. Christifideles Laici, 6. 36 et 42).

Sono ben consapevole degli sforzi messi in atto anche nel vostro Paese per perfezionare la democrazia e il rispetto dei diritti umani. Sono sicuro che in questo lavoro i cristiani avranno in mente la loro responsabilità di essere “il sale della terra e la luce del mondo” (Mt 5, 13-14).

Il Congresso Eucaristico Internazionale che sarà celebrato a Seoul l’ottobre prossimo sul tema “Christus Pax Nostra” sarà una magnifica occasione per riflettere e pregare per il lavoro di quanti promuovono la causa della pace tra i popoli e le nazioni. Nella fede e l’amore insegnato dal Vangelo, la comunità cristiana troverà le motivazioni e la forza per presentare l’ideale della pace e della riconciliazione a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

Certamente i vostri connazionali condividono queste aspirazioni e attendono con desiderio che venga lenita l’angoscia causata dalla divisione imposta dalla storia alle famiglie e agli individui. Lo stesso Cardinale Kim ha ricordato recentemente che la riconciliazione nasce dalla preghiera e dalla conversione del cuore.

Mi unisco a lui e a tutti i Vescovi e a coloro che nutrono sentimenti di pace nell’invocare l’aiuto del Principe della pace, affinché questo profondo movimento di riconciliazione venga rafforzato attraverso il Congresso Eucaristico e rischiari sempre di più e sia guida dei cuori e delle vite di tutto il popolo coreano.

Su voi e le vostre famiglie e su tutto il popolo coreano imploro da Dio copiose benedizioni.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 


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