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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ALLIEVI DELL’ISTITUTO ECUMENICO DI BOSSEY

Venerdì, 10 febbraio 1989

 

Cari amici dell’istituto ecumenico di Bossey,
“Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo”
(2 Cor 1, 2).

Sono molto lieto di ricevervi oggi all’inizio del vostro pellegrinaggio a Roma. Mi auguro che questa visita sia per ciascuno di voi un’occasione di crescita nella comprensione della Chiesa cattolica. Attraverso il segretariato per l’unione dei cristiani la Santa Sede è lieta di offrirvi ospitalità come segno di stima e apprezzamento per il lavoro dell’istituto.

Negli ultimi cinque mesi i professori vi hanno aiutato a riflettere con maggiore profondità su “Giustizia, pace e integrità della creazione”, un tema considerato di grande importanza nella Chiesa cattolica. Come ho avuto occasione di ricordare lo scorso anno: “La Chiesa ha sempre considerato come parte della sua missione spirituale la difesa e la promozione dei diritti fondamentali della persona, la condanna delle povertà e della oppressione, oltre ad aver fornito concrete opere di assistenza e modelli per la loro eliminazione” (Allocutio Salisburgi habita, ad Christianos fratres seiunetos, 7, die 26 iun. 1988: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XI, 2 [1988] 2209). Come discepoli di Gesù, che si commosse sempre profondamente per le necessità della gente che incontrava (cf. Mt 9, 36).

Mentre cerchiamo di comprendere l’autentico significato e la sfida della giustizia e della pace, non dobbiamo dimenticare che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1, 26 s.). Né dobbiamo trascurare che “quando l’uomo disobbedisce a Dio e rifiuta di sottomettersi alla sua potestà, allora la natura gli si ribella e non lo riconosce più come “signore”, perché egli ha appannato in sé l’immagine divina” (Sollicitudo Rei Socialis, 30). Così anche la nostra preoccupazione attuale di proteggere l’ambiente deve avere come punto di riferimento la persona umana: “Dio è glorificato quando il creato serve le necessità dello sviluppo globale dell’intera umana famiglia” (Allocutio Nairobiae habita, ad Organismos ab omnibus nationibus ibi extantes, 2, die 18 aug. 1985: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII, 2 [1985] 479). La sollecitudine per l’interezza e l’integrità della creazione e la crescente consapevolezza della necessità di proteggere l’ambiente e di conservare le risorse non rinnovabili fanno parte delle esigenze morali di un autentico impegno cristiano.

La situazione attuale del mondo contemporaneo rende imperativo per le Chiese e le comunità ecclesiali lavorare insieme per la promozione della giustizia, della pace e di un uso responsabile dell’ambiente. In questo modo noi diamo testimonianza della “buona Novella” della creazione e della Redenzione, e così conduciamo altri a Cristo, “perché il mondo creda” (Gv 17, 21).

Al vostro ritorno fra breve nei vostri paesi e nelle vostre Chiese locali e comunità, è mia speranza e preghiera che il Signore manterrà vivo in voi lo spirito dei vostri studi a Bossey. Lo stesso Signore Gesù Cristo benedica voi e le vostre famiglie e vi dia aiuto e incoraggiamento nel vostro futuro lavoro.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 


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