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PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA MESSA PER I PELLEGRINI POLACCHI

Domenica, 9 luglio 1989

 

Nel nome della Santissima Trinità saluto tutti coloro che partecipano a quest’assemblea eucaristica: tutti i sacerdoti, i religiosi, i pellegrini dalla Polonia, i gruppi parrocchiali o altre comunità.

Ci uniamo nella preghiera eucaristica, nell’Eucaristia. Portiamo a questo altare allestito nei giardini vaticani, tutte le nostre cose quotidiane, le cose dei nostri cari, di coloro che portiamo nel cuore e di cui siamo responsabili, le questioni familiari e quelle delle nostre comunità, parrocchie, ambienti di lavoro, vicinato, e le questioni di tutta la nostra Patria. Ci uniamo a tutti i nostri connazionali in Patria, nel nostro Paese, ed a coloro che vivono all’estero.

Siamo solo una piccola parte di questa grande comunità e desideriamo parlare a Dio a nome di tutti e sottoporre i problemi di tutti alla sua maestà santissima in quest’offerta, nella quale il pane e il vino sono il nostro dono. Ma si tratta solamente di un dono-materia. Il vero dono in quest’offerta è Cristo stesso, il suo Corpo e il suo Sangue, il suo sacrificio in Croce, la Passione e la morte, la Risurrezione e l’Ascensione, tutto il suo mistero pasquale. Possa contenere questo mistero pasquale tutte le nostre cose quotidiane, tutti i nostri sacrifici, tutte le nostre preoccupazioni e le speranze relative alla vita dell’umanità intera ed in particolare relativi alla vita ed al futuro della nostra Patria terrena.

Raccomandiamo questa nostra preghiera e il nostro sacrificio alla Madre di Cristo, regina della Polonia, di Jasna Gora ed a tutti i nostri santi patroni.

Dopo la Messa, prima della benedizione il Papa conclude con le parole seguenti.

Preghiamo ora la Santissima Trinità affinché conceda una benedizione a tutti noi che abbiamo partecipato a questa Eucaristia, chiediamo una benedizione per tutti coloro che abbiamo portato qui nel ricordo e nel pensiero, invochiamo una benedizione per la nostra Patria, specialmente nel difficile momento che sta vivendo attualmente.

“Dio, Governatore e Signore delle Nazioni, non farci allontanare dalle tue mani e dalla tua disciplina, e con l’aiuto di Maria, la nostra Regina Santissima, benedici la nostra Patria, affinché rimanga sempre fedele a Te e porti la gloria al tuo nome, e conduca i suoi figli alla felicità. Dio eterno ed onnipotente, dacci un profondo e sincero amore verso i fratelli e verso la nostra amatissima Madre Patria affinché dimenticando i vantaggi personali possiamo servire onestamente il Paese e il tuo popolo. Per Cristo nostro Signore”.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 


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