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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI POPOLI DEL NORD EUROPA

Mercoledì, 31 maggio 1989

 

Miei cari amici.

Mentre si avvicina il momento della mia visita pastorale nei Paesi nordici, e mentre intensifico i preparativi per questo importante momento, desidero inviare a tutti voi questo cordiale messaggio di saluto. Sono molto ansioso di compiere questa visita, che si sta per compiere su gentile invito dei rispettivi capi di Stato e di governo, della Chiesa luterana di ciascun Paese e in particolare della piccola, ma amata comunità cattolica in mezzo a voi.

Il mio viaggio intende essere soprattutto un pellegrinaggio di fede ai cristiani dei vostri Paesi. Desidero rendere omaggio alla vostra eredità cristiana, ai grandi santi del passato, agli uomini e alle donne che hanno forgiato la vostra storia, non da ultimo attraverso la forza della loro fedeltà al Vangelo di Gesù Cristo. In unione con tutti coloro che si assoceranno a me nella preghiera, desidero sul vostro suolo ringraziare Dio per la vita e per le conquiste dei popoli nordici, passate e presenti. È anche mia fervida speranza che la presenza del Vescovo di Roma possa contribuire a promuovere ulteriormente il movimento ecumenico che sta conducendo i seguaci di Cristo fuori da un lungo periodo di rivalità verso un dialogo premuroso e sincero e a una collaborazione su questioni di mutuo interesse.

Ciascuno dei vostri Paesi ha raggiunto un alto livello di sviluppo economico e sociale. Siete profondamente preoccupati che lo stesso progresso possa essere esteso ad altri parti del mondo, soprattutto ai paesi in via di sviluppo economico e sociale. Per questa generosità e questa manifestazione di fratellanza, la comunità internazionale è in debito con voi. La Chiesa cattolica, da parte sua, ha fatto dello sviluppo integrale dei popoli un obiettivo prioritario del suo servizio in tutto il mondo. Nell’adempiere al mio ufficio mi sono sforzato di applicare la dottrina sociale della Chiesa ai pressanti problemi che l’umanità sta affrontando ora. Sono convinto che la strada dinanzi alla famiglia umana è strettamente legata alla crescente consapevolezza mondiale dell’importanza centrale della singola persona e dei suoi diritti umani fondamentali. Non soltanto il benessere materiale deve essere promosso e sostenuto, bensì la libertà interiore dello spirito che è proprio nel cuore della nostra essenza personale. In ciascuno dei vostri Paesi perciò io spero di rendere omaggio a quanto è già stato raggiunto in questa direzione, e di offrire alcune riflessioni sulla nostra comune responsabilità per l’ulteriore avanzamento della pace, della giustizia, della libertà e della solidarietà nelle questioni umane.

Ringrazio tutti coloro che stanno preparando la mia visita, soprattutto quanti si occupano della preparazione spirituale affinché i nostri incontri possano veramente essere un dialogo del cuore. Affido la mia visita all’ispirazione e all’amorevole protezione di Dio onnipotente.

Alla Norvegia dico: “Gud velsigne dere alle”.

All’Islanda: “Gud blessi ykkur oll”.

Alla Finlandia: “Jumala siunatkoon teita kaikkia”.

Alla Danimarca: “Gud velsigne jere alle”.

Alla Svezia: “Gud valsigna er alla”.

Dio vi benedica tutti.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 



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