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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UNA DELEGAZIONE DI AMERINDI INNU

Venerdì, 17 novembre 1989

 

Cari amici,

È per me una grande gioia accogliervi, popolo Inuit del Quebec e del Labrador nel Canada, in occasione della vostra visita a Roma. Avete desiderato incontrare il Papa e dividere con lui le vostre preoccupazioni per il futuro del vostro modo di vita.

La vostra presenza qui oggi mi richiama alla mente le parole dette a Fort Simpson durante la mia breve visita in Canada nel 1987: “Come popolazioni indigene dovete affrontare una prova decisiva: quella di promuovere i valori religiosi, culturali e sociali che sosterranno la vostra dignità umana e garantiranno il vostro futuro benessere. Il vostro senso di condivisione, la vostra comprensione della comunità degli uomini radicata nella famiglia, i rapporti tanto preziosi tra i vostri anziani e i vostri giovani, la vostra visione spirituale della creazione che esige la cura e la protezione dell’ambiente con senso di responsabilità - tutti questi aspetti tradizionali del vostro modo di vivere devono essere salvaguardati e tenuti in grande considerazione” (Homilia in loco v. d. Fort Simpson, die 20 sept. 1987: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, X, 3 [1987] 694).

La Chiesa tiene molto a che questi validi aspetti del vostro modo di vivere siano difesi e rafforzati per il bene del vostro popolo. Ma è anche convinta che voi stessi siete i soggetti primi del vostro sviluppo, uno sviluppo che scaturisce primariamente dalla fibra spirituale e morale degli stessi popoli. La Chiesa vi accompagna in questo compito e vi sostiene nella ricerca di soluzioni giuste ed eque a situazioni che minacciano il vostro benessere e il futuro delle vostre comunità. Come persone create a immagine e somiglianza di Dio, e come figli e figlie di Dio per il Battesimo, ciascuno di voi è caro alla Chiesa e al cuore del Papa.

Il nostro incontro di oggi rafforzi il vostro proposito di essere fedeli discepoli di Cristo e coraggiosi testimoni del Vangelo. Vi invito ad avere una sempre maggior compassione e solidarietà con tutti coloro che, come voi, lottano per assicurare a se stessi e ai propri cari un futuro pieno di benedizioni spirituali e materiali, e che anelano a un mondo segnato da una più grande giustizia, amore e pace.

Vi assicuro la mia continua preghiera a Maria, madre di Dio, perché interceda per voi e per tutti i membri delle vostre comunità. Con affezione nel Signore, imparto di cuore a voi e alle vostre famiglie la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 



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