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VIAGGIO APOSTOLICO IN ESTREMO ORIENTE E A MAURITIUS

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON GLI ESPONENTI DEL MONDO DELLA CULTURA
NELL
«ATMA JAYA CATHOLIC UNIVERSITY»

Jakarta (Indonesia) - Giovedì, 12 ottobre 1989

 

Illustri professori,
cari studenti,
fratelli e sorelle in Cristo,
cari amici.

1. Sono particolarmente lieto di avere l’opportunità di incontrarmi con tutti voi, uomini e donne della comunità universitaria, e con quanti appartengono al mondo dell’arte e della scienza in Indonesia. Vi saluto molto cordialmente e vi assicuro la mia stima per il vostro importante lavoro. Ovunque mi reco per assolvere il mio ministero apostolico, un incontro con i membri della comunità accademica è per me un’occasione di grande gioia. Mi ricorda il mio felice e lungo rapporto con il mondo universitario nella mia patria, la Polonia, sia come studente che come professore.

Il mio cordiale saluto si rivolge ai molti giovani qui presenti, che rappresentano gli studenti dell’Indonesia. Siete veramente una parte importante del futuro dell’Indonesia! Questo per voi è un motivo di gioia, ma è anche la misura della vostra responsabilità. Sono grato per la presenza di tanti illustri docenti e studiosi che si dedicano con tanta generosità al nobile compito di istruire questi giovani e queste giovani nel ruolo guida che presto saranno chiamati ad assumere.

Il nostro incontro di oggi si svolge nel campus dell’Università Cattolica di Atma Jaya. Anche se è stata fondata meno di trent’anni fa, quest’università, insieme ad altre nove università cattoliche in Indonesia, è erede di una secolare tradizione universitaria della Chiesa cattolica.

2. È stato il desiderio di servire la società ad ispirare i molti sforzi della Chiesa per istituire scuole ed università in Indonesia. Dai primi anni della sua presenza qui, la Chiesa ha scelto di essere educatrice, sforzandosi di aiutare la gente a conoscere la verità e di servire gli altri in obbedienza al suo mandato. Oggi, in tutta l’Indonesia, la Chiesa continua a servire la società attraverso una rete di istituzioni educative che impartono l’istruzione ad oltre un milione di giovani. Queste istituzioni sono state mantenute dalla comunità cattolica con non pochi sacrifici, in uno spirito di apertura a tutti gli Indonesiani, cattolici e non cattolici. Oggi l’esistenza di dieci università cattoliche riconosciute dalla comunità internazionale e di un gran numero di altre istituzioni di istruzione superiore è fonte di immenso orgoglio per la comunità cattolica, ed è una prova concreta dell’impegno della Chiesa per il progresso della società.

In questo contesto devo rivolgere una parola speciale di gratitudine e di incoraggiamento ai molti religiosi e religiose, che per generazioni hanno messo a disposizione tanto generosamente i propri talenti e la propria energia per istituire e sviluppare centri di istruzione di ogni livello nel vostro Paese. Né vanno dimenticati il sostegno e l’iniziativa dei laici indonesiani. Come è ben noto, proprio questa università di Atma Jaya è il frutto della fede viva di una generazione di intellettuali laici cattolici indonesiani. La Chiesa si rallegra per la generosità con la quale i suoi membri hanno lavorato per l’educazione e la formazione dei giovani indonesiani, e apprezza il sostegno che hanno ricevuto in questa impresa dal governo indonesiano e dai loro fratelli cattolici d’oltremare.

3. Gentili signore e signori permettetemi di riflettere brevemente con voi sul ruolo dell’università nella società, e sul peculiare contributo che un’Università Cattolica può offrire, sia alle persone che in un modo o nell’altro vi sono coinvolte, sia alla società in seno alla quale essa esiste.

L’università infatti forma una parte importante di quella grande rete di persone, istituzioni e tradizioni da cui le idee nascono, vengono messe alla prova e proposte alla comunità più ampia. La ricerca, il dibattito e l’insegnamento accademico hanno una profonda influenza su uomini e donne molto lontani dal campus universitario. Questa enorme, anche se impalpabile, influenza delle università, fa di loro una forza poderosa all’interno della società.

In modo molto corretto, si può dire che l’università si trova al crocevia fra la vita e la riflessione; è un punto d’incontro e un foro di fruttuoso dibattito per quanti si dedicano alla ricerca di ogni tipo di conoscenza, come pure per quanti hanno il compito di applicare la conoscenza alla vita. La vocazione dei docenti e degli studenti di cercare la conoscenza trova una nobile espressione nel loro lavoro quotidiano, nella loro paziente e coscienziosa ricerca e nell’esposizione delle idee. Il tesoro della conoscenza umana è costantemente in espansione poiché gli studiosi indagano sulla realtà con i metodi specifici della propria scienza. Proprio per questo motivo c’è una crescente richiesta da parte dei membri del mondo accademico di un’educazione universitaria che permetta allo studente di giungere ad un’ordinata visione della realtà. La vera sfida che oggi l’educazione universitaria deve affrontare è legata al vero significato della ricerca scientifica e tecnologica, della società e della cultura. Come ho affermato in un recente indirizzo ad un incontro internazionale sull’educazione superiore: “ciò che è in gioco è l’autentico significato dell’uomo” (Allocutio ad eos qui III conventui Catholicarum Universitatum ab omnibus nationibus interfuerunt coram admissos, 3 die 25 apr. 1989: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XII, 1 [1989] 936).

Recentemente l’educazione ha dovuto confrontarsi con problemi derivanti dalla “frammentazione” della conoscenza umana in specializzazioni sempre più numerose. In questo contesto è assai opportuno che le università perseguano l’ideale di un’educazione integrale della persona umana. Sottrarsi a questo compito significherebbe trascurare il significato più profondo dell’educazione stessa, che deve essere considerata non soltanto come la formazione in determinate specializzazioni, ma anche come un processo che conduce all’autentico sviluppo umano dell’individuo in questa vita, alla creazione di un giusto e pacifico ordine sociale e infine alla felicità eterna con Dio. Solo grazie allo sforzo costante per una sintesi sempre maggiore della conoscenza, si può sperare di soddisfare la sete di autentica sapienza che è così profondamente inscritta nel cuore umano.

4. È in questo contesto che la Università Cattolica trova il suo autentico ruolo. L’Università Cattolica è naturalmente chiamata a impegnarsi in una ricerca e in un insegnamento di alto livello. Ma proprio perché è “cattolica”, il riconoscimento che attribuisce alla dimensione religiosa dell’uomo nella ricerca della verità è inscindibilmente unito ad una concreta professione di fede. Il compito di imparare e di insegnare è guidato dalla luce della fede della Chiesa.

Cosa significa dire che un’Università Cattolica deve essere guidata dalla fede in Cristo? Significa che l’università, in quanto istituzione, poggia sulla convinzione che Gesù Cristo ha rivelato la verità su Dio e che nel farlo ha rivelato definitivamente la dignità fondamentale di tutte e di ciascuna persona umana (cf. Gaudium et Spes, 22), indipendentemente da quanto buona, o intelligente, o utile gli altri considerino questa persona.

L’impegno dell’Università Cattolica nell’educazione superiore, quindi, è in effetti un impegno verso l’uomo stesso e verso lo sviluppo di tutto ciò che è veramente umano. È per questo motivo che la Chiesa ha sempre sostenuto la crescita e lo sviluppo di istituzioni di studio superiore. Essa vuole che la dignità dell’uomo sia affermata, che i diritti e le libertà umane siano tutelati e promossi, e che siano ovunque perseguiti la giustizia e un ordine sociale contrassegnati dalla fratellanza e dal rispetto reciproco. Essa vuole, in una parola, servire i membri della società proclamando la sublime dignità della persona umana, una verità che lei stessa ha imparato alla scuola del Vangelo.

5. In quanto istituzione, l’Università Cattolica ha una vocazione specifica all’interno della Chiesa. A questo punto vorrei rivolgermi in modo particolare ai cattolici all’interno della comunità universitaria. Cari fratelli e sorelle: voi siete chiamati a costruire ponti fra il mondo della conoscenza e il mondo della fede. Attraverso la vostra testimonianza della fede, aiutate la Chiesa ad adempiere alla sua funzione profetica nella società, che è quella di purificare ed elevare tutte le attività umane per mezzo della luce e della potenza del Vangelo. La Chiesa non rifiuta mai tutto ciò che è autenticamente umano e vero in determinate culture, perché essa sa che il contatto con il Vangelo le condurrà a una realizzazione più completa e feconda (cf. Gaudium et Spes, 58).

I vostri studi, i vostri dialoghi con i colleghi e i molti modi in cui servite i vostri concittadini, tutto ciò contribuirà a far pesare la presenza e l’insegnamento della Chiesa nelle sfide e nei problemi che la vostra società deve affrontare. La storia dell’Indonesia, soprattutto durante la sua lotta per l’indipendenza nazionale, offre numerosi esempi di cristiani la cui testimonianza del Vangelo ha dato un non piccolo contributo alla creazione di questa repubblica. Oggi è il vostro turno di portare i fardelli della società e di svolgere un ruolo attivo nello sviluppo e nella crescita della Nazione.

6. Tutti i membri delle università, di qualsiasi tradizione religiosa, sono chiamati a condividere il grande compito di promuovere la dignità umana e di servire la società. Ciascuno di voi, attraverso il proprio lavoro didattico, sta dando infatti il suo contributo per costruire la società del futuro, una società che non solo promette una Indonesia migliore ai vostri figli e nipoti, ma anche un mondo migliore per tutti i popoli. La vostra cultura è stata profondamente influenzata dalla saggezza delle antiche civiltà dell’Oriente e rispetta il ruolo fondamentale della religione nell’esistenza umana. Per questa ragione è auspicabile che l’Indonesia continui ad evitare il tragico errore di separare scienza e fede, una separazione che ha avuto conseguenze disastrose in altre parti del mondo. Nella vana speranza di costruire una cultura puramente secolare, alcune società hanno sacrificato i valori più alti e l’esperienza religiosa dei popoli per privilegiare un “progresso” materiale che si è dimostrato sterile e incapace di soddisfare le esigenze più profonde dello spirito umano.

Quali educatori e studenti dell’Indonesia, state gettando le fondamenta non soltanto del vostro futuro, ma anche del futuro dell’intera società in cui vivete. È importante che non perdiate mai il vostro entusiasmo e la vostra immaginazione! L’istruzione è un dono che non è offerto soltanto a voi stessi, ma deve a sua volta essere condiviso con gli altri. È un dono che vi permette anche di aiutare quanti sono meno fortunati di voi.

7. Cari amici: in occasione della mia visita a Atma Jaya, consentitemi di fare questo appello a tutti voi. Non fate dell’istruzione uno strumento dell’egoismo, ma sfruttate il suo potenziale per il bene, per la difesa dei deboli e a vantaggio dei poveri. Dedicatevi generosamente al servizio degli altri, aiutateli a portare i loro fardelli e condividete con loro la visione e la fiducia che i vostri educatori vi hanno dato!

Milioni di esseri umani, in paesi sparsi in tutto il mondo, non dispongono del minimo necessario per condurre un’esistenza dignitosa. Eppure oggi l’umanità possiede i mezzi scientifici e tecnici per eliminare gran parte di questa povertà. Questa situazione sfida le università, e in particolare le Università Cattoliche, a mobilitare le proprie risorse scientifiche ed accademiche al fine di trovare i mezzi per affrontare queste gravi necessità umane.

Sono lieto di sapere che la clinica universitaria di Atma Jaya, così come altri ospedali, offre un trattamento medico a basso costo alla popolazione che vive nei dintorni. Esistono innumerevoli necessità umane che esigono un’effettiva solidarietà. Quanto bene può essere fatto se si fornisce assistenza legale, se si tengono corsi di economia domestica, se si offrono supporti tecnici per migliorare la qualità dell’ambiente! Quante forme di servizio sociale può avviare e ispirare una comunità universitaria! Ciò che si esige è una cultura accademica che unisca un alto livello di insegnamento a una profonda e sentita etica di reale servizio ai poveri, di reale servizio allo sviluppo di tutti gli esseri umani e di tutti i popoli (cf. Sollicitudo Rei Socialis, 30). Questo è un obiettivo verso il quale vi esorto ad impegnarvi con tutti i vostri sforzi e i vostri talenti.

Che l’Altissimo, la sorgente di tutto il bene, vi guidi e vi sostenga nella ricerca della conoscenza al servizio della verità! Dio benedica Atma Jaya! Dio benedica l’Indonesia!

 

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