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PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
PER L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
«MICHELANGELO E LA SISTINA»

Sabato, 24 marzo 1990

 

Illustri signori.

Con vero interesse prendo parte all’inaugurazione della Mostra su “Michelangelo e la Sistina”. Porgo innanzitutto un cordiale saluto al signor sindaco di Roma, onorevole Franco Carraro, presente a questo incontro. Il mio grato compiacimento va, ovviamente, a tutti coloro che hanno ideato, organizzato e realizzato una tale manifestazione, di così alto profilo artistico e culturale.

È un’occasione, che ci si offre, di valutare il restauro di un’opera d’arte dal significato e dal valore universali; essa, soprattutto, ci permette di considerare l’interesse che il fatto riveste per la storia dell’arte e, più in generale, per la cultura mondiale.

Formulo, a tale riguardo, i voti più sinceri che la presente esposizione contribuisca a illuminare e, al tempo stesso, ad approfondire maggiormente sia l’arte di Michelangelo pittore, sia il suo messaggio umano e religioso. Poiché di questo, in realtà, si tratta: di un’intensa “meditazione” artistica sui temi della rivelazione, dalla storia della salvezza proclamata dalla Bibbia, all’attesa della parusia, indicata ed evocata in modo unico nell’affresco del Giudizio Universale.

Auspico, altresì, che la Mostra serva a ribadire l’apprezzamento che da sempre la Santa Sede nutre nei confronti dell’arte e in particolare dell’arte sacra a cui “nessun altro fine è stato assegnato se non quello di contribuire il più efficacemente possibile a indirizzare religiosamente le menti degli uomini a Dio” (Sacrosanctum Concilium; 122).

Con tali pensieri, imparto di cuore a tutti i presenti la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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