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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE PARTECIPANTI AL XIX CAPITOLO GENERALE
DELLA CONGREGAZIONE DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

Venerdì, 9 novembre 1990

 

1. Benvenute a questa udienza, carissime Figlie di Maria Ausiliatrice, mentre si conclude il XIX Capitolo generale della vostra Congregazione. Voi rappresentate un grande Istituto che opera nei cinque continenti. Formato da un cospicuo numero di donne, esso si consacra al servizio della Chiesa, impegnandosi in quella nuova evangelizzazione, di cui il mondo attuale ha immenso bisogno.

In questi giorni avete voluto riflettere sull’aspetto qualificante della vostra missione all’interno della Famiglia Salesiana. Il tema dell’Assemblea capitolare, “Educare le giovani: apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per una nuova evangelizzazione nei contesti culturali” esprime la consapevolezza, che voi avete acquistato, circa l’importanza della presenza della donna nell’ora che viviamo. Esso manifesta insieme la vostra comune volontà di assumere coraggiosamente nella Chiesa e nella società il vostro ruolo di religiose consacrate all’educazione, secondo la specifica pedagogia della Società inaugurata da san Giovanni Bosco e da santa M. Domenica Mazzarello.

Nella storia della Famiglia Salesiana sono già stati molti i frutti di santità maturati tra gli educatori, le educatrici, e soprattutto fra i giovani e le giovani. Ora tocca a voi, chiamate a continuare l’eredità del carisma salesiano, collaborare all’avvento di una nuova fioritura di santità giovanile in ogni parte del mondo.

La Chiesa attende questo da voi! questo sarà l’impegno del vostro Istituto, proteso a operare al servizio di un’evangelizzazione che dovrà orientare a Cristo l’umanità del terzo millennio.

2. Nel momento di transizione epocale, che stiamo vivendo, è in gioco anzitutto l’affermazione o la scomparsa della sensibilità dell’uomo per tutto ciò che è essenzialmente umano. Questo, ovviamente, richiede da parte vostra un notevole sforzo per far sì che le nuove generazioni siano consapevoli della loro vocazione e siano all’altezza del compito storico che le attende.

Esse dovranno comprendere, altresì, qual è il “genio” della donna, la sua dignità nel testimoniare quale sia il vero ordine dell’amore, che costituisce la sua vocazione nella Chiesa e nel mondo (cf. Mulieris dignitatem, 30).

3. Non vi sembri troppo alta la missione che si profila dinanzi a voi. Essa è certamente ardua, richiede generosa dedizione, profonda interiorità, ascolto della parola di Dio, accoglienza dell’iniziativa divina, audacia di risposte coerenti. Il Padre vi ha consacrate a vivere con maggiore pienezza il vostro Battesimo; vi ha chiamate con il dono dello Spirito, a seguire Cristo casto, povero e obbediente, “per la gloria di Dio, in un servizio di evangelizzazione alle giovani, camminando con loro nella via della santità” (Costituzioni, art. 5).

L’obiettivo del vostro santo fondatore, “formare buoni cristiani e onesti cittadini”, vi addita una meta chiara, un impegno che risponde alle grandi attese del momento presente. In tal modo contribuirete a far risuonare, nei diversi contesti socio-culturali in cui vivono le vostre comunità, una voce femminile limpida e forte che esprima l’originario disegno di Dio sull’essere umano e affermi l’urgenza di assicurare la dimensione morale della cultura (Christifideles laici, 51). Nell’attuale società in rapida trasformazione, in cui lo sviluppo economico, scientifico e tecnologico produce spesso inquietanti segni di morte, la presenza sempre più generosa di giovani, da voi aiutate e impegnate nella vita civile con la loro specifica sensibilità, può rappresentare una svolta verso una cultura umanistica.

4. Per quanto riguarda poi l’ambito ecclesiale, continuate ad aiutare la gioventù affidata alle vostre cure a divenire capace di comprendere, nella luce della fede, ciò che veramente risponde alla loro dignità personale e alla loro vocazione; aiutatela a riconoscere ciò che è bene da tutto ciò che, anche in nome della libertà e del progresso, potrebbe renderle responsabili di degrado morale, culturale e sociale. Operare un simile discernimento è per la donna cristiana un’urgenza indilazionabile in questo momento storico, è un segno di partecipazione all’ufficio profetico di Cristo e della sua Chiesa.

Tale discernimento “non è solo valutazione della realtà e degli avvenimenti alla luce della fede; è anche decisione concreta e impegno operativo non solo nell’ambito della Chiesa, ma anche in quello della società umana” (Christifideles laici, 51).

5. Nel cuore del sistema educativo di don Bosco, incontriamo la presenza materna di Maria. La Vergine è, nella Famiglia Salesiana, “memoria” viva delle “grandi cose” che il Signore ha operato e continua a operare nella storia di ogni tempo, specialmente nelle epoche difficili di grandi mutamenti culturali.

Guardando a lei e accogliendo la sfida etica, che emerge dagli attuali contesti socioculturali, dovrete individuare itinerari educativi che accompagnino le giovani verso la scoperta della loro vocazione alla santità, cioè al primato dell’amore per Dio e per i fratelli, nella società e nella Chiesa di oggi.

Con l’aiuto di Maria anche voi quindi siete chiamate a scrivere una nuova pagina della storia della salvezza. Impegnatevi a vivere sempre nello spirito del Magnificat. Siate sempre più sensibili al grido dei poveri, dedicando la vostra attenzione alle molteplici forme delle nuove povertà giovanili e femminili. Operate secondo giustizia, testimoniate la solidarietà; contribuirete, in tal modo, allo sviluppo di un’autentica cultura della vita secondo il disegno di Dio.

Auspico che Maria Ausiliatrice, Madre ed educatrice di ogni cristiano, continui ad essere presente nella vostra vita e guidi il cammino del vostro Istituto specialmente in quest’ora di più forte impegno. Don Bosco e la vostra santa fondatrice vi assistano dal cielo, mentre anch’io di gran cuore vi do la mia benedizione apostolica, che volentieri estendo a tutte le vostre consorelle e alle allieve della vostra famiglia religiosa.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 


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