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VISITA PASTORALE IN CAMPANIA

DISCORSO

DI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA VISITA AL CENTRO DIREZIONALE DI NAPOLI

Napoli - Domenica, 11 novembre 1990

 

Illustri signori, carissimi fratelli e sorelle!

1. Ho accolto con vivo interesse l’invito a visitare il nuovo Centro Direzionale di Napoli e, in esso, a benedire la chiesa di fronte alla quale si svolge ora il nostro incontro. Ringrazio il dottor Franco Nobili, presidente dell’IRI, per le cortesi parole di benvenuto che mi ha rivolto. Di questo tempio non possiamo non ammirare l’ardita linea architettonica, che vuole armonizzarsi con l’insieme strutturale dell’intero nuovo quartiere, che ha già destato l’ammirazione di tanti qualificati visitatori. Mi congratulo anch’io con architetti, ingegneri e maestranze per il notevole impegno profuso e per gli straordinari risultati. Mi rallegro, inoltre, al pensiero che l’edificio sacro, integrato nel moderno complesso, svolgerà il suo servizio non solo a favore degli abitanti di questo centro, ma anche di quanti, provenendo dalle zone limitrofe, potranno qui trovare uno spazio privilegiato per l’incontro con Dio.

Davanti a questa, come ad ogni altra chiesa, viene spontaneo ripetere le parole di Giacobbe: “Questa è . . . la casa di Dio, questa è la porta del cielo” (Gen 28, 17). È la casa di Dio, perché qui si annuncia la Parola che sola è capace di dare significato e valore all’esistenza, orientandola verso una prospettiva ultraterrena. È la casa di Dio, perché in essa si celebrano i divini misteri, in particolare il sacrificio eucaristico, grazie al quale la comunità cristiana diventa fermento di una nuova umanità e dischiude agli uomini la “porta del cielo”.

2. Bastano tali semplici cenni per sottolineare l’importanza che riveste la chiesa nella vita di ogni agglomerato abitativo. Se, infatti, per una convivenza confortevole e degna sono necessari molti elementi materiali, opportunamente previsti anche in questo Centro che si ispira a criteri urbanistici innovatori, avvalendosi di tecnologie avanzate, la progettazione, tuttavia, sarebbe stata manchevole, senza la struttura specificamente deputata al soddisfacimento dell’irrinunciabile esigenza spirituale e religiosa dell’uomo.

La funzionalità e l’efficienza del nuovo Centro Direzionale, infatti, non bastava, da solo, ad assicurare il perseguimento di così nobili obiettivi, compresa la promozione dei valori spirituali e morali in quanti e a vario titolo lo frequenteranno. Al soddisfacimento di questa imprescindibile esigenza intendono contribuire il Centro religioso e le annesse attrezzature sociali. Compito del sacerdote e di quanti collaboreranno in tale servizio, infatti, è di ricordare a tutti che, al di là del vivere, sono importanti le ragioni per cui si vive, giacché umana è soltanto quell’esistenza che da esse è illuminata e orientata. Il credente sa che la parola esauriente su tali ragioni ci è stata offerta nella rivelazione divina, di cui la Chiesa è autorevole interprete e banditrice.

3. Vorrei pertanto lasciarvi una duplice consegna. In primo luogo, quella di frequentare con assiduità questo tempio, per ascoltarvi la parola di Dio e celebrarvi le sue lodi, soprattutto nella liturgia eucaristica. Ciò vi consentirà di edificare nel quartiere una Chiesa viva, le cui pietre siete voi, stretti dal cemento della fede alla salda roccia che è Cristo (cf. 1 Pt 2, 4-5.). Non devono essere solo nuove le pietre dell’edificio sacro; nuove devono essere le persone che lo frequentano e che con l’impegno della loro fede e della loro carità contribuiscono al formarsi di una comunità che sia vera famiglia di Dio.

La seconda consegna è che vi adoperiate a far sì che il messaggio evangelico con i suoi valori spirituali ed etici, tradotti in stile di vita, offra un contributo determinante all’edificazione di una società più giusta e fraterna. A tal fine occorrerà impegnarsi per assicurare, con l’ispirazione e la forza che vengono da Dio, rapporti di autentica carità, espressi in forme di solidarietà e di servizio soprattutto verso le categorie meno fortunate.

Abbattete tutte quelle barriere che potrebbero creare discriminazioni e conflitti. Fatelo sempre con la piena consapevolezza che Dio è presente in mezzo a voi. Egli, come in Maria, sua ancella umile e fedele, opererà anche tra voi grandi cose, se saprete porvi come lei in volenteroso ascolto.

4. Nel rinnovare le mie felicitazioni a tutti coloro che hanno partecipato in vario modo alla realizzazione di questo Centro, che spero possa essere presto completato, auspico che esso possa contribuire veramente al miglioramento della qualità della vita in tutta la zona circostante.

Con questi voti, che accompagno con la preghiera, imparto a voi tutti la mia benedizione, con uno speciale pensiero per i vostri bambini, speranza per il futuro del quartiere e dell’intera città.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 


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