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VIAGGIO APOSTOLICO IN TANZANIA, BURUNDI, RWANDA E YAMOUSSOUKRO

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto internazionale di Bujumbura (Burundi)
Venerdì, 7 settembre 1990

 

Signor Presidente, Signore, Signori,
Cari amici della Nazione Burundese,

1. Pace!

Rendiamo grazie a Dio. Il Burundi ha testimoniato nei confronti del Successore di Pietro sentimenti di affetto che vanno oltre la mia persona. Le riunioni liturgiche, gli incontri dei gruppi, tutti i momenti della mia permanenza sono stati segnati dal vostro senso di gioiosa ospitalità, dalla serietà della riflessione, e dal fervore della fede.

Vorrei dire a tutti quanto sono stato felice di vivere queste ore sulla vostra terra. A voi, Signor Presidente, esprimo la mia viva gratitudine per la vostra accoglienza e per le attenzioni gentili delle quali mi avete circondato, così come i membri del Governo, le diverse Autorità e i collaboratori devoti al loro servizio. Vorrei anche rivolgere un ringraziamento particolare ai membri della stampa locale ed estera che hanno saputo far partecipare tutti i Barundi, e molti altri ascoltatori al di là dei confini, agli avvenimenti di questa visita pastorale.

2. Così il pellegrinaggio che ho compiuto con voi, cari amici Burundesi, si conclude. Ma non è una fine. Da parte mia conservo nella memoria le immagini delle vostre colline, delle vostre città, dei vostri santuari; e soprattutto, conservo nel fondo del cuore l’eco del vostro entusiasmo nel celebrare Gesù Cristo, della vostra devozione per Nostra Signora, della gioia di essere insieme, della serietà del vostro impegno nella Chiesa e al servizio del vostro Paese. Per voi, il pellegrinaggio continua, il pellegrinaggio della fede, il pellegrinaggio della pace. Penso al ministero dei nuovi sacerdoti, ordinati questa mattina stessa così come alla dedizione pastorale dei loro fratelli maggiori e alla vita consacrata dei religiosi e delle religiose di questo Paese, insieme ai seminaristi e alle novizie; penso alle famiglie che abbiamo festeggiato ieri a Gitega, agli intellettuali e alle organizzazioni cristiane che lavorano al servizio di tutti, ai laici, giovani e anziani, che animano le vostre comunità e i vostri movimenti; ai malati che stanno attraversando il momento della prova; ai responsabili delle comunità spirituali che proseguono il dialogo per l’unità.

A quelli che non ho potuto vedere, in particolare le persone handicappate o emarginate, desidero rivolgere un saluto affettuoso e il conforto della benedizione di Dio.

3. Popolo del Burundi, hai davanti a te delle imprese grandissime. Non fermarti sulla strada che porta a una riconciliazione veramente fraterna e all’unità che sola ti permetterà di superare gli ostacoli della povertà e di portare avanti lo sviluppo necessario al tuo Paese. Resta fedele al bene prezioso delle nobili tradizioni della tua eredità. Sii attento a rispettare il diritto di ogni essere umano a vivere libero e fiducioso nel proprio avvenire.

Stabilisci la pace sulla terra in cui vivi. Confida le tue sofferenze e le tue inquietudini a Dio Padre di ogni amore, al Cristo Salvatore, allo Spirito di Verità.

4. Miei cari fratelli nell’Episcopato, affido questo appello alla vostra carità pastorale. Vi ringrazio per avermi reso partecipe della vostra sollecitudine per tutto il vostro popolo e della gioia che provate nel compiere, in nome del Signore, il vostro ministero.

Fratelli e sorelle del Burundi, che Nostra Signora di Mugera vegli su di voi! Che la Benedizione di Dio discenda su tutti voi e vi rimanga per sempre!

Che la pace di Cristo sia sempre con voi!

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana 

 



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