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VIAGGIO APOSTOLICO IN TANZANIA, BURUNDI, RWANDA E YAMOUSSOUKRO

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto internazionale «Grégoire Kayibanda» di Kigali (Rwanda)
Domenica, 9 settembre 1990

 

Signor Presidente,
Cari fratelli nell’Episcopato, Signore, Signori,
Cari amici rwandesi,

1. Nel momento in cui termina la mia visita pastorale nel Paese delle Mille Colline, desidero ringraziare dal profondo del cuore tutte le persone che hanno contribuito al felice svolgimento di questo viaggio.

Grazie, Signor Presidente, delle attenzioni che mi avete riservato e della calorosa ospitalità che ho ricevuto. Estendo i miei ringraziamenti ai membri del Governo, agli addetti ai servizi di sicurezza ed a tutti coloro che mi hanno permesso, mediante l’adempimento premuroso delle loro funzioni, di avere con il popolo del Rwanda i contatti diretti che desideravo avere con lui.

Saluto cordialmente le Signore e i Signori del Corpo diplomatico come pure tutte le personalità che hanno avuto la delicatezza di venire fino qui per salutarmi.

2. Cari fratelli nell’episcopato, con la comunità cattolica di cui siete i pastori, voi mi avete accolto con un entusiasmo che mi ha riempito di gioia. Vi ringrazio vivamente per l’attaccamento che mi avete manifestato.

I momenti di fervente celebrazione della nostra fede comune, che abbiamo vissuto insieme in questi ultimi giorni, contribuiranno a rinsaldare ancor più i legami che già esistono tra le vostre comunità e il Successore di Pietro.

Conservo nella memoria gli avvenimenti che hanno segnato tutte queste belle giornate: fra gli altri, la splendida Eucaristia di ieri, con le ordinazioni piene di promesse per l’avvenire della Chiesa, il vivo incontro con i giovani rwandesi nello stadio “Amahoro”, come pure la commovente cerimonia di questa mattina durante la quale abbiamo raccomandato al Signore tutte le vostre famiglie. A tutti coloro che non hanno potuto partecipare ai vari incontri, in particolare ai malati, agli handicappati, ai più poveri e ai più emarginati, non mancate di trasmettere il saluto affettuoso del Papa. Cattolici rwandesi, voi siete una Chiesa giovane e vigorosa. Possiate progredire nella vostra scoperta e nella vostra conoscenza della fede! Rinsaldate i vostri legami fraterni di unità e di comunione ecclesiale!

Siete in cammino verso il centenario della evangelizzazione del vostro Paese: siate sempre più autentici testimoni del Vangelo che avete ricevuto e che dovete trasmettere a vostra volta. Siate i segni della presenza amorosa del nostro Dio che è un Dio di pace. Con Lui collaborate al suo grande disegno che è quello di radunare tutti gli uomini in una famiglia in cui ci si ami e ci si aiuti vicendevolmente per uno stesso comune destino.

3. A tutta la nazione rwandese, rinnovo i miei più cordiali auguri per un avvenire di prosperità nella concordia, attraverso il proseguimento di uno sviluppo che assicuri a ciascuno una vita dignitosa e i mezzi per sopperire alle necessità della sua famiglia. Mi pare di capire che i vostri raccolti si annunciano più abbondanti che nella passata stagione. Me ne rallegro e formulo l’augurio che tutti in questo caro Paese abbiano cibo a sufficienza!

Sotto la guida dei responsabili del bene comune e con il concorso comprensivo, fraterno e solidale dei popoli vicini auspico che i Rwandesi superino con coraggio le difficoltà attuali ed affrontino la sfida della loro crescita e del loro progresso!

Che ciascuno, seguendo la propria coscienza, cerchi quello che è giusto, nel rispetto dei diritti altrui. Che ciascuno abbia la possibilità di far fruttificare i propri talenti.

A lei, Signor Presidente, rinnovo i miei ringraziamenti ed auguro un felice adempimento della sua alta missione.

Dio benedica il Rwanda!

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana 

 



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