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PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AD UN CONVEGNO
SULLA PASTORALE PER IL MONDO CIRCENSE

Castel Gandolfo - Giovedì, 29 agosto 1991

 

1. Siate i benvenuti a questa speciale Udienza, carissimi partecipanti al Convegno nazionale per la pastorale dei Circhi e dei Luna Park, organizzato dall’Ufficio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana preposto a questo settore dell’apostolato.

Saluto il Presidente della Commissione episcopale italiana per le Migrazioni, Monsignor Antonio Cantisani, Arcivescovo di Catanzaro-Squillace; saluto il Direttore Nazionale, Sac. Pier Giorgio Saviola, i Cappellani e i Rappresentanti delle Organizzazioni circensi e fieranti. A tutti voi il mio augurio cordiale di ogni bene, mentre invoco la protezione di Dio sulle vostre vite e sulle attività che svolgete.

2. È ben noto quanto lavoro e sacrificio, e spesso anche quanto rischio comporti l’attività dei circensi e dei fieranti. La vostra professione ha come sua finalità naturale ed ovvia quella di allietare la festa della gente, di offrire sollievo nel giorno del riposo e spesso di arricchire di sana allegria le solennità ricorrenti nel calendario religioso.

Dietro questo così nobile intento, tuttavia, c’è la vostra fatica, con i problemi comuni alla vita di tutti, ma con qualche diversità che talvolta complica il vostro cammino. Anche se molte cose sono oggi cambiate e le vostre condizioni di vita sono notevolmente migliorate, non sono venuti meno certi problemi connessi con la vostra itineranza e mobilità.

Esprimo perciò compiacimento per il tema che avete scelto per questo incontro: “La famiglia nel circo e nel luna park”, e per le iniziative che intendete avviare sulla base di un’accurata indagine circa i problemi e le esigenze pastorali.

3. La vostra preoccupazione è rivolta, dunque, alla realtà delle numerose Comunità dei circensi e dei fieranti, ai problemi sociali che l’itineranza produce ed aggrava, alle nuove esigenze circa l’educazione dei figli e la loro formazione culturale e religiosa. Non mancano, certo, situazioni dolorose che nella vita moderna incidono soprattutto sull’unità del focolare, sulla concezione stessa del sacramento coniugale, sulla preparazione cristiana del matrimonio. Il progresso e il benessere hanno dato nuova dimensione umana alla vita dei circensi e fieranti, ma il senso cristiano dell’esistenza può a volte esserne insidiato. Tutto ciò richiede, di conseguenza, una rinnovata evangelizzazione.

Desidero incoraggiare il vostro lavoro e i vostri propositi, formulando l’auspicio che possiate trovare aiuti concreti e validi anche nelle Comunità cristiane di residenza o di accoglienza.

Con tali sentimenti imparto a voi ed a quanti vi sono cari la propiziatrice benedizione apostolica.



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