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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLA «RIUNIONE DELLE OPERE
PER L'AIUTO ALLE CHIESE ORIENTALI»

Giovedì, 27 giugno 1991
 

Venerati confratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Cari membri ed amici della “Riunione delle Opere
per l’aiuto alle Chiese Orientali”!

1. Vi porgo di cuore il mio benvenuto e ringrazio vivamente Monsignor Miroslav Marusyn, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali e vicepresidente della vostra “Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali” (ROACO) per le sue parole ora pronunciate a nome di tutti voi ed in particolare a nome del Signor Cardinale D. Simon Lourdusamy, al quale auguro una sollecita guarigione con l’assicurazione del mio costante ricordo nella preghiera.

La vostra presenza è per me motivo di conforto, perché le Riunioni semestrali della ROACO e le vostre attività in genere, da oltre venti anni, sono sempre state centrate sull’approfondimento e la crescita della carità cristiana e della solidarietà umana. E di questo ringrazio particolarmente ciascuno e ciascuna di voi, come pure tutti coloro che sono da voi rappresentati.

2. Nel centenario dell’Enciclica Rerum novarum e dopo la recente pubblicazione della Centesimus annus, stimo opportuno di proporre alla vostra riflessione alcune considerazioni, affinché ve ne facciate messaggeri. Come è noto, la Chiesa, specie negli ultimi decenni, ha seguito da vicino l’evoluzione della questione sociale per dare a tutti gli uomini di buona volontà, con la sua dottrina sociale, un orientamento sicuro nella soluzione dei tanti problemi che affliggono l’umanità.

Oggetto della dottrina sociale della Chiesa è l’uomo inserito nella complessa rete delle relazioni sociali, ma il “senso” ultimo dell’uomo viene dalla fede rivelata da Dio. Infatti, come diceva Paolo VI, “per conoscere l’uomo, l’uomo vero, bisogna conoscere Dio”. Oppure, come soleva dire Santa Caterina da Siena in una preghiera: “Nella tua natura, Deità eterna, conoscerò la natura mia” (cf. AAS 58 [1966] 58).

La dottrina sociale della Chiesa, pertanto, appartiene al campo della teologia e specialmente a quello della teologia morale, che mirano alla vera libertà e al bene integrale degli uomini. Molti dei tentativi fatti per risolvere i problemi della convivenza umana, il più delle volte, nuocciono all’uomo stesso, soprattutto quando presuppongono la sua indipendenza da ogni legge divina. Proprio per questo, occorre che la Chiesa annunci con più forza all’uomo il messaggio salvifico di Dio, ne esalti la dignità e lo orienti sulla strada dei comandamenti dell’amore di Dio e del prossimo.

 3. Nella mia sollecitudine e preoccupazione per tutte le Chiese (cf. 2 Cor 11, 28), vi invito ad unirvi a me e ai cari Patriarchi Cattolici del Libano, per invocare dal Signore la sua particolare assistenza sulla prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Libano. Tale Assemblea, che ho annunciato due settimane fa, ha una grande importanza per la Chiesa del Libano, tutti perciò devono sentirsi coinvolti e partecipi, affinché essa abbia un fruttuoso esito.

Perseverate con me nella preghiera (cf. Rm 15, 30), affinché questa iniziativa porti i Padri Sinodali, i Sacerdoti, i Religiosi, le Religiose e i Laici libanesi alla riscoperta delle loro comunità e convinca anche i fratelli di altre religioni ad apprezzare questo sforzo mirante ad instaurare una società più fraterna e solidale nella collaborazione per la ricostruzione del Paese.

4. Accenno, infine, alla mia speranza che, un giorno, le circostanze mi permettano di recarmi come pellegrino a Gerusalemme, la Città Santa, per implorare ivi con i credenti ebrei, cristiani e musulmani una pace vera e duratura.

Benedica il Signore la Terra Santa, che è centro della Storia e della Geografia della Salvezza e patrimonio spirituale di ogni cristiano, ma anche centro ideale che unifica tutte le vostre attività caritative e socio-pastorali. Non cessate di operare per quella Terra benedetta, dove l’amore di Dio si fece carne e prese dimora in mezzo agli uomini!

In questo nobile impegno, vi soccorra Maria, la Theotokos, e vi assistano con la loro intercessione tutti i Santi. A tutti imparto la mia benedizione.

 

© Copyright 1991 - Libreria Editrice Vaticana

 



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