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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLA DELEGAZIONE
DELLA JUGOSLAVIA

Giovedì, 23 maggio 1991

 

Signor Vice-Presidente della Macedonia
ed illustri Membri della Delegazione della Jugoslavia
,

La vostra presenza a Roma, per rendere il tradizionale omaggio alle reliquie di San Cirillo, come faranno le Delegazioni di altri popoli che riconoscono nei due fratelli di Salonicco, Cirillo e Metodio, i Padri della loro fede e della loro cultura, ha un profondo significato in quest’ora storica in cui si stanno gettando le basi della nuova Europa.

Cirillo e Metodio furono apostoli di unità e di pace, in un secolo in cui grandi erano le tensioni tra Occidente e Oriente. Essi, come scrissi nella Lettera apostolica del 31 dicembre 1980, con la quale li proclamavo Patroni di tutta l’Europa, insieme a San Benedetto, svolsero il loro servizio missionario in unione sia con la Chiesa di Costantinopoli, dalla quale erano stati inviati, sia con questa Sede apostolica, dalla quale ricevettero sempre appoggio e sostegno, manifestando così l’unità della Chiesa, che non aveva ancora conosciuto la dolorosa ferita della divisione tra Oriente e Occidente. La grande intuizione dei Santi Cirillo e Metodio fu di aiutare i popoli slavi da loro evangelizzati a lodare Dio nella propria lingua e nel rispetto delle proprie caratteristiche culturali, insistendo al tempo stesso sull’unità tra tutti i cristiani, di Oriente e Occidente, nell’unica Chiesa di Cristo.

Oggi i popoli dell’Europa, cercano con insistenza l’affermazione della propria identità e, allo stesso tempo, sentono in maniera nuova la necessità di unità e di solidarietà per risolvere i gravi problemi del Continente e del Mondo. Questa duplice esigenza rende quanto mai vivo ed attuale il messaggio di San Cirillo. La sua opera ci ricorda ancor oggi il rispetto dovuto alla cultura di ogni Nazione e la necessità di superare le divisioni che per secoli hanno lacerato l’Europa. Le due tradizioni, orientale ed occidentale, debbono armonizzarsi, nel rispetto reciproco, se vogliono contribuire alla costruzione di un avvenire migliore.

Questa esigenza mi sembra particolarmente impellente per i popoli della Jugoslavia, che oggi vorrei affidare in modo speciale alla protezione dei Santi Cirillo e Metodio. Possano essi guidarli in questo difficile momento, affinché fra di loro sia ristabilita una pacifica convivenza nel reciproco rispetto e nella giustizia.

Con questi sentimenti imparto su tutti voi e su tutti i popoli della Jugoslavia la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1991 - Libreria Editrice Vaticana

 



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