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VISITA PASTORALE A VICENZA

PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
AI BAMBINI DI PRIMA COMUNIONE
E AI RAGAZZI DI CRESIMA

Chiesa dei Filippini - Domenica, 8 settembre 1991

 

Vorrei ringraziare voi bambini per la vostra presenza e per il vostro chiasso. Anzi, questo chiasso è un segno della vostra presenza. Così, in ogni parrocchia che visito a Roma è lo stesso, come qui nella Chiesa dei Filippini a Vicenza. Vi ringrazio per questo chiasso, perché questo chiasso è un segno di speranza per il mondo.

E vorrei aggiungere che oggi è una festa, che è molto vicina a voi tutti bambini: oggi la Chiesa celebra la Natività della Vergine Maria. E io penso che anche questo piccolo essere, questa piccola neonata, certamente ha fatto chiasso. Ma di quale speranza questo chiasso è diventato segno per tutta l’umanità?! Pertanto, io vi ringrazio per questo chiasso, chiasso dei bambini, chiasso dei piccoli. Per questo Gesù vi amava, e non voleva essere liberato da questo chiasso. Gli apostoli volevano liberarlo da questo chiasso, non permettevano alle mamme di venire, di portare i bambini a Lui. Invece Lui diceva: “Lasciateli”. “Lasciateli”. E diceva una cosa molto interessante: “Il regno dei cieli appartiene a loro; è in loro”.

Ecco perché il chiasso dei piccoli, dei bambini è tanto prezioso. È così prezioso perché ci parla del Regno di Dio, questo Regno che è il futuro, il destino futuro dell’umanità. Questo Regno è in voi. Voi lo portate nei vostri cuori. Questi cuori sono puri. Questi cuori sono sinceri. Questi cuori sono pieni di amore.

Allora, vorrei abbracciare tutti voi, come ha fatto Gesù. Ma non arrivo a ciascuno. Almeno lo faccio per coloro che incontro, che posso stringere, e voi date lo stesso abbraccio ai vostri vicini. Insieme a voi saluto i vostri genitori, le vostre mamme e i papà; i vostri insegnanti, maestri, educatori, pastori, specialmente i Padri Filippini di questa chiesa che ci accoglie oggi. E voglio dire ancora un ringraziamento speciale per i cantori che ci hanno introdotto in questo incontro. E poi al piccolo oratore che ha fatto un “discorso lungo”. E io spero che lui sarà un giorno . . . chissà? . . . un parlamentare, un senatore, non si sa. Forse sarà anche un predicatore, un Vescovo, chissà? Allora, vi auguro, carissimi, di portare sempre dappertutto nel mondo questa testimonianza del vostro chiasso che ci porta la speranza. E poiché siamo uniti, attraverso la radio e la televisione, con tutti gli ospedali dei bambini in Italia, dico lo stesso a tutti i bambini sofferenti. Perché ci sono anche bambini che piangono a causa della sofferenza, della malattia. Dico a loro: siete in modo speciale vicini a Gesù. Non perdete la fiducia. Coraggio! Coraggio bambini!

 



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