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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI AUTORI DELL’OPERA
«STORIA DEI SANTI E DELLA SANTITÀ CRISTIANA»

Sabato, 15 febbraio 1992

 

Signor Cardinale, illustri studiosi,

1. Vi do il mio benvenuto e vi esprimo rallegramenti per l’iniziativa editoriale della “Storia dei Santi e della Santità Cristiana”. Mi compiaccio per l’argomento trattato, perché risponde a una profonda esigenza degli spiriti del nostro tempo più che mai assetati di verità e desiderosi di ispirarsi a quelle figure che hanno vissuto in pienezza i grandi ideali recati a noi dal Cristo. La vera storia dell’umanità è costituita dalla storia della santità, perché insegna a servire i fratelli nella giustizia e nella carità.

2. La conferma di questa considerazione è offerta dai due millenni di storia della Chiesa. Anche codesta opera enciclopedica tende a dimostrare che in ciascuna età della Chiesa, fin dalle prime generazioni cristiane, non è mai mancata la testimonianza della santità: santi e beati appaiono tutti come “testimoni”, cioè come persone che, confessando Cristo, la sua persona e la sua dottrina, hanno dato concreta consistenza e credibile espressione a una delle note essenziali della Chiesa, che è precisamente la santità. Senza tale testimonianza continua, la stessa dottrina religiosa e morale, predicata dalla Chiesa, rischierebbe di essere confusa con un’ideologia puramente umana. Essa invece è dottrina di vita, cioè, è applicabile e trasferibile alla vita: dottrina “vivibile” sull’esempio che ci dà Gesù stesso, il quale proclama “io sono la vita” (Gv 14, 8), e afferma di essere venuto per dare questa vita e darla in abbondanza (cf. Gv 10, 10). La santità non come ideale teorico, ma come via da percorrere nella fedele sequela di Cristo, è un’esigenza particolarmente urgente ai nostri tempi. Oggi la gente si fida poco delle affermazioni verbali e delle dichiarazioni enfatiche, ma vuole i fatti, per cui guarda con interesse, con attenzione e anche con ammirazione ai testimoni. Si potrebbe dire addirittura che l’auspicata mediazione tra la Chiesa e il mondo moderno, perché veramente riesca, esige testimoni che sappiano trasfondere la perenne verità del Vangelo nella propria esistenza e insieme ne facciano strumento di salvezza per i propri fratelli e sorelle.

3. Codesta impresa editoriale merita apprezzamento anche perché è prova di un’equilibrata e feconda simbiosi tra fede e cultura. La fede penetra, arricchisce, vivifica la cultura, e questa, a sua volta, si fa veicolo della fede, a cui presta il linguaggio. A questo proposito, va dato atto alle Case editrici, le quali hanno corrisposto egregiamente alle indicazioni degli Organizzatori e Collaboratori.

Con questi voti imparto la benedizione apostolica.

 

© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana



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