Index   Back Top Print

[ IT ]

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DEL CONSIGLIO SUPERIORE
DELLE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE

Lunedì, 11 maggio 1992

 

Signor Cardinale,
Carissimi fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Direttori nazionali, collaboratori e collaboratrici nelle Pontificie Opere Missionarie!

1. Con grande gioia vi accolgo in questa Udienza, che avete desiderato avere col Successore di Pietro, durante l’annuale Assemblea Generale del vostro Consiglio Superiore. Saluto con affetto il Signor Cardinale Jozef Tomko, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che ringrazio per il cordiale indirizzo rivoltomi e per le informazioni che mi ha dato sulla presente vostra assise a Roma. Il mio affettuoso saluto si estende al vostro Presidente, l’Arcivescovo Monsignor Giuseppe Uhac, ai Segretari Generali, ai Direttori Nazionali e a tutti i presenti, che prestano servizio nelle Pontificie Opere Missionarie.

2. La vostra presenza e l’attività che svolgete quali responsabili delle Opere Missionarie, - alcuni nei Segretariati Generali e i Direttori Nazionali nelle Chiese particolari di tutti i continenti, - offrono un’immagine viva dell’universalità della Chiesa e della missione che il Signore risorto affidò agli Apostoli quando disse: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16, 15). È il mandato missionario che la Chiesa, attraverso tutti i suoi membri sotto la guida del Successore di Pietro e dei Vescovi a lui uniti, è chiamata ad assolvere con assoluta fedeltà e coraggio. Di questo mandato, all’alba ormai del terzo Millennio dell’era cristiana, ho sentito il dovere di confermare la permanente validità, additandone anzi la crescente urgenza e complessità, con l’Enciclica Redemptoris missio. So che voi tutti avete accolto con profonda gioia e riconoscenza questo importante documento e che siete impegnati a farne conoscere, amare e applicare l’insegnamento e le direttive. Vi esprimo la mia soddisfazione per questo vostro impegno e vi incoraggio a valorizzare l’Enciclica nel vostro primario servizio di animare e di formare allo spirito missionario le comunità cristiane dei vostri paesi, perché tutti i loro membri partecipino con generosità all’opera delle missioni, offrendo la cooperazione spirituale e materiale, di cui esse hanno sempre grande bisogno, e in particolare promovendo le vocazioni.

3. Come vi è noto, nella Redemptoris missio ho affermato che l’animazione delle comunità cristiane è il compito primario delle Pontificie Opere Missionarie (cf. Redemptoris missio, 84). Per questo, ritengo che sia stata molto opportuna la riflessione che durante questi giorni nella vostra Sessione pastorale avete fatto sui moderni mezzi di comunicazione sociale, ravvisando in essi strumenti oggi sempre più necessari per l’attività di animazione missionaria, che vi è affidata. Mentre esprimo la mia approvazione allo sforzo e ai programmi che portate avanti nell’impegno prioritario dell’animazione, nelle Chiese particolari in cui esercitate il vostro servizio pastorale e missionario, con altrettanta sollecitudine vi esorto a perseguire con energia l’altro obiettivo affidato alle Pontificie Opere Missionarie: la raccolta di aiuti e di sussidi per le immense necessità che in molti paesi accompagnano l’apostolato missionario e lo sviluppo delle giovani Chiese. Le visite pastorali e missionarie, da me stesso compiute in tali Chiese, mi hanno fatto toccare con mano quanto grandi e spesso urgenti siano i bisogni a cui la carità cristiana deve venire incontro, per garantire a tante popolazioni il minimo di sussistenza e di dignità umana. Ma non sono meno importanti gli aiuti che sono dati alle nuove comunità cristiane per costruire chiese e cappelle e per sostenere i centri di formazione di catechisti, i seminari e le case di formazione dei candidati alla vita religiosa. Le Opere Missionarie, proprio per essere le Opere del Papa e dei Vescovi, della Chiesa universale e delle Chiese particolari, attraverso la generosità di tutte le comunità ecclesiali possono dare vita a quel fondo centrale di solidarietà, che permette di aiutare tutte le missioni e tutte le giovani Chiese senza fare discriminazioni di nessun genere.

4. I due importanti compiti che, mediante le Pontificie Opere Missionarie, voi assolvete a livello di Chiesa universale e nelle Chiese particolari, - il compito cioè della formazione della coscienza e dell’impegno missionario e la raccolta di aiuti per tutte le missioni, - fanno di voi come la “longa manus” del Papa; il quale, quindi, con grande affetto vi incoraggia a perseverare nella missione che vi è affidata e a svolgerla con grande fiducia ed entusiasmo, nonostante le difficoltà che potete incontrare nel vostro cammino. Come i primi Apostoli che “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano” (Mc 16, 20), anche voi attingete forza e coraggio dalla presenza del Signore, che con il suo Spirito sostiene i Pastori della Chiesa e coloro che sono consacrati e inviati a proclamare il Vangelo a tutte le genti.

Vi accompagni sempre la protezione materna di Maria, Regina degli Apostoli e delle missioni.

Di cuore vi imparto la benedizione apostolica, pegno del divino aiuto e segno del mio particolare affetto per voi, come per tutti i missionari e per coloro che li sostengono nella loro attività agli avamposti della Chiesa.

 

© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana

 



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana