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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI RAPPRESENTANTI DELLE «UNITED BIBLE SOCIETIES»

Giovedì, 14 maggio 1992

 

Cari amici,

È per me una grande gioia dare il benvenuto a voi, rappresentanti delle “United Bible Societies”, che vi riunite questa settimana a Castel Gandolfo. Saluto il vostro Segretario Generale, il Rev.do Dott. John Erikson, quanti di voi ho già incontrato in altre occasioni e quanti si trovano qui per la prima volta. La presenza della Federazione Biblica Cattolica con il suo presidente, S.E. Mons. Alberto Ablondi, e di altri rappresentanti dell’Associazione Biblica Italiana, è una conferma dei saldi vincoli di cooperazione che già vi uniscono nel vostro impegno biblico.

In questi giorni, tutti i cristiani festeggiano il trionfo del Signore sulla morte. Come San Mattia, la cui ricorrenza cade oggi, siamo chiamati ad essere “testimoni della sua Resurrezione” (At 1, 22) in un mondo assetato di quell’autentica felicità che è il frutto della salvezza in Cristo Gesù. La nostra fede in Cristo ci spinge a fare tutto il possibile per operare insieme al fine di rendere testimonianza alla parola di Dio affidata dallo Spirito alla Chiesa. Il fatto che la piena e perfetta comunione non esista ancora tra i cristiani dovrebbe costituire una costante spinta alla conversione personale e alla fervida preghiera affinché i nostri continui sforzi vengano coronati dal dono dell’unità.

Molti e inestimabili sono i tesori spirituali che condividiamo. Il Concilio Vaticano Secondo ha ricordato che la parola di Dio riportata dai Libri Sacri è “l’eccellente strumento nella potente mano di Dio per il raggiungimento di quella unità, che il salvatore offre a tutti gli uomini” (Unitatis redintegratio, 21). Gli sforzi delle “United Bible Societies” per diffondere la conoscenza delle Scritture rappresentano quindi un importante contributo alla causa ecumenica. Questo grande compito e la necessità di una nuova evangelizzazione dell’umanità mentre ci avviciniamo al Terzo Millennio cristiano, sono aspetti inseparabili del nostro dovere di essere fedeli ed umili messaggeri della parola di Dio.

Il successo che avete ottenuto con la pubblicazione di un gran numero di traduzioni interconfessionali costituisce un profondo motivo per rendere grazie a Dio. Molto sarà il bene che nascerà dai vostri sforzi di offrire un più facile accesso alla Bibbia, poiché nei Libri Sacri il Padre celeste incontra i suoi figli e ci parla della sua misericordia e del suo perdono (cf. Dei Verbum, 21). Egli ci invita ad allontanarci dalle opere di tenebra e ci accoglie nel Regno di luce e di pace, dove avremo la vita eterna.

È mia speranza che in mezzo alle fatiche che esige oggi la diffusione del seme della parola di Dio, voi possiate provare la gioia proclamata dal Profeta Isaia: “Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio»” (Is 52, 7). In questo tempo di resurrezione e di effusione dello Spirito Santo, vi benedica il Padre del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo!

 

© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana

 



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